Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Liguria ha emesso una sentenza che potrebbe rivoluzionare la storia del Festival di Sanremo. Dichiarando illegittimo l’affidamento diretto alla Rai per l’organizzazione del Festival 2024-2025, il Tar ha stabilito che a partire dal 2026, il Comune di Sanremo dovrà procedere con una gara aperta ai diversi operatori del settore. Questa decisione è stata presa in seguito al ricorso presentato dalla Just Entertainment, che aveva manifestato interessi ad acquisire i diritti di sfruttamento economico e commerciale sul festival. La Rai risponde che valuterà un possibile ricorso, assicurando che l’edizione del 2025 si svolgerà come già previsto e stabilito, quindi con Carlo Conti alla conduzione.
Il Festival di Sanremo, trasmesso dalla Rai sin dalla sua prima edizione nel 1951, è un evento iconico della televisione italiana. La Rai ha sempre avuto un legame indissolubile con il festival e ha contribuito a renderlo un appuntamento fisso per milioni di spettatori ogni anno. Pertanto la decisione del Tar mette in discussione questo rapporto storico, aprendo la possibilità che dal 2026 altri operatori possono concorrere per l’ organizzazione e trasmissione del festival.
Gli esponenti del Partito Democratico nella Commissione di Vigilanza hanno espresso preoccupazione, sottolineando che la sentenza getta una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai.
La sentenza del Tar, composta di 58 pagine, distingue tra la titolarità del marchio del Festival e il format televisivo adottato dalla Rai. La Rai può mantenere i diritti sul format televisivo, ma per il Tar sono invece irregolari e illegittime le delibere con cui il Comune di Sanremo ha concesso il marchio del festival in uso esclusivo alla Rai. Questo significa che la Rai, nonostante mantenga il format, dovrebbe competere con altri operatori per l’organizzazione dell’evento e l’uso del marchio. Secondo il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager dichiara: ” la sentenza è inaspettata, articolata e complessa.”
La Rai ribatte sostenendo che format e marchio siano la stessa cosa, pertanto anche l’utilizzo del marchio dovrebbe essere sua esclusiva. Tuttavia, il Tar non vuole accogliere questa conclusione, stabilendo che il Comune è titolare del marchio e può associarlo a format diversi da quello Rai. Sergio Cerruti di Just Entertainment ha accolto con entusiasmo questa sentenza, vedendola come una vittoria per la concorrenza e trasparenza, affermando:
Davide ha battuto Golia, in questo Paese ogni tanto le cose vanno nel verso giusto e c’è speranza anche per i più piccoli.
Si può pertanto affermare che la sentenza del Tar Liguria apre nuovi scenari per il futuro del Festival. L’edizione del 2025 non è a rischio, invece dal 2026 il festival potrebbe essere organizzato da un operatore diverso dalla Rai, attraverso una gara di appalto aperta. Questo cambiamento potrebbe segnare la fine di un’era per la televisione italiana, ma anche l’inizio di una nuova fase di competizione e innovazione per uno degli eventi più seguiti nel Paese.