Se MasterChef è riuscito a fare la storia dei programmi di cucina in Italia è anche per il linguaggio divertente e divertito dei giudici che si sono avvicendati in queste 11 edizioni. Tanti sono i tormentoni creati dagli inflessibili giudici, ma uno si è conquistato negli anni un posto d’onore: il mappazzone di Bruno Barbieri. Partiamo dalla definizione. Dicesi mappazzone un piatto dove gli ingredienti danno origine a un magma che non ha soluzione di continuità. Qualcosa che non esalta il gusto dei singoli componenti, anzi li mescola in maniera disordinata.
Quindi, una parola tipicamente bolognese è diventata un modo di dire amatissimo dal pubblico grazie alla veracità di chef Barbieri. Così, in attesa di scoprire cosa ci riserverà la dodicesima stagione (la nuova stagione dello show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy partirà domani, 15 dicembre, su Sky e in streaming su Now TV), andiamo alla scoperta dei più famosi mappazzoni dello show. Ecco allora 6 mappazzoni memorabili di MasterChef Italia.
1. Il mappazzone di Geraldine
Geraldine da Genova, cuoca transgender, è riuscita nell’impresa di conquistare l’accesso a MasterChef 3 nonostante il suo piatto sia stato definito mappazzone, anzi super mappazzone, da Bruno Barbieri. Il suo Spuntino della sarta, lonza di maiale con zucchine e barbe di frate, ha accostato sapori che insieme stavano bene in maniera troppo articolata e complicata. Comunque, il lieto fine c’è stato (almeno fino alla prova comune della successiva puntata in cui Geraldine è caduta cucinando una semplice pasta al pomodoro).
2. Il mappazzone di Gislei
Da sempre innamorata di Antonino Cannavacciuolo (e di un ragazzo partenopeo che l’ha stregata) questa simpatica ragazza brasiliana sprezzante del pericolo ha tentato la sorte (e l’ammissione a MasterChef 6) presentando Ispirazione. Si trattava di un piatto dello chef stellato napoletano, riletto però a modo suo. Cioè, male. Definito come essenza di anti-napoletanità da Cracco e come me*da da Bastianich, Ispirazione (che fa tanto Espiazione), dei gommosi calamari su crema verde, non ha superato lo sbarramento a quattro, finendo tristemente nel dimenticatoio (fino a questo articolo)
3. Il mappazzone di Giovanni
Avrebbe avuto tutto per riuscire. E invece… Il piatto di Giovanni Gaetani si è meritato la palma di primo mappazzone della stagione numero 5. Diventa ciò che sei era il titolo del piatto. Un ensemble piuttosto disarmonico con delle specie di polpettine (definite indegne da chef Barbieri), due tocchi di salsa gialla e verde (poco invitanti) e un cuore centrare ricoperto di pancetta. Per la cronaca, Giovanni ha poi smesso anche di sognare la cucina ed è tornato a studiare filosofia. Tra Kant e la polpetta, ha vinto il trascendentalismo.
4. Il mappazzone di Foggy Mind
Caratteristica principale dei mappazzoni e dei mappazzonisti è l’assoluta nonchalance con cui affrontano la fatidica presentazione del loro piatto ai giurati. Prendete ad esempio Foggy Mind (alias Federico) da Mantova, rapper disincantato che alle selezioni finali di MasterChef 6 ha portato agli chef degli gnocchi non meglio identificati. Barbieri ha avuto difficoltà di deglutizione (e infatti è stato chiesto per lui un bicchiere d’acqua). Joe Bastianich ha direttamente sputato il cibo. Non la cosa più elegante del mondo, ma ha reso bene l’idea della mancanza di sapore. Anche perché qualche minuto dopo è stato seguito dallo stesso Federico.
5. Il mappazzone di Federico
Trentenne di origini argentine, DJ, Federico (non) ha stupito i giudici con una tartare di agnello alla tahina con verdure e salsa allo yogurt che ha suscitato reazioni contrastate nello chef Locatelli. Pur apprezzando la bontà del pane fatto in casa, Locatelli ha bocciato totalmente l’impiattamento, equiparando il piatto al cibo per cani. Indubbiamente, uno dei mappazzoni più celebri di MasterChef 11.
6. Il mappazzone di Beatrice
Autodefinitasi regina delle polpette (ma cos’hanno tutti con le polpette?), Beatrice, romana dall’indole giramondo (e infatti si è presentata con un bellissimo outfit etnico da lei stesso disegnata) ha ovviamente proposto per le selezioni di MasterChef 6 delle polpette glassate al miele, di grosso calibro (più o meno come una boccia da biliardo). Impiattate in maniera creativa (ma Cracco ha detto brutta), le grosse sfere di carne e altri ingredienti sono state duramente giudicate da Barbieri.