Dal 2014 al 2021 Gomorra – La serie si è affermata come una delle serie più seguite, amate e discusse in Italia e a dispetto delle puntuali polemiche sollevate dall’adattamento del bestseller di Roberto Saviano, molte battute e personaggi sono entrati prepotentemente nell’immaginario collettivo. Con la quinta (e ultima) stagione ormai imminente, vi regaliamo alcune interessanti curiosità su Gomorra, i suoi protagonisti, le scene più celebri e le storie ispirate da vicende realmente accadute.
1. Leonesse, iene, serpenti: i personaggi di Gomorra sono dei veri animali
Alcuni dei personaggi principali di Gomorra – La serie sono associati a degli animali. A volte si tratta di associazioni più esplicite, altre volte più sottili. Ad esempio Donna Imma è la leonessa di Gomorra: glielo fa notare suo marito Pietro con una celebre battuta, e spesso indossa abiti maculati. Poi c’è Scianel, che dalla sua prima apparizione rifiuta l’appellativo di “pantera” che le viene affibbiato come una lusinga e si definisce fieramente una iena, “perché tra le iene comandano le femmine“. Con Patrizia Santoro il legame animale si fa meno diretto, ma negli episodi della quarta stagione indossa spesso abiti o gioielli che richiamano il simbolo del serpente.
Per quanto riguarda gli uomini invece, ricordiamo Gerlando Levante, boss dell’omonima cosca che ha una vera e propria passione per gli uccelli, di cui è un collezionista. Anche ‘o Principe, giovane e affascinante camorrista che ha un ruolo centrale nella seconda stagione, possiede addirittura una pantera, che tiene incatenata in terrazza. Anche Marco Palvetti, interprete di Salvatore Conte, nelle interviste ha sempre associato il suo personaggio ad una pantera, anche se questo legame non è mai stato esplicitato sullo schermo.
Nei dialoghi di alcune scene della serie inoltre, non mancano riferimenti al mondo animale. Conte paragona Ciro ad un serpente (facendo ricorso all’immaginario religioso). Don Pietro ricorda un aneddoto dell’infanzia di suo figlio Gennaro e le scimmie dello zoo. Nella quarta stagione invece, Patrizia parla a suo marito di un documentario sulle api che ha visto la sera prima: “I maschi delle api muoiono dopo essersi accoppiati. Tanto non servono più a niente“.
2. Cristina Donadio, il dramma segreto di Scianel sul set della seconda stagione
Cristina Donadio, che in Gomorra interpreta la boss Annalisa Magliocca, detta Scianel, ha raccontato che durante le riprese della seconda stagione le fu diagnosticato un tumore al seno. L’attrice decise di non dire nulla a nessuno, neanche ai costumisti, perché non voleva essere trattata diversamente: “Scianel è una fumatrice accanita e non volevo che mi dicessero di non fumare“. Cristina ha spiegato anche di aver indossato i panni di Scianel come si indossa un costume da supereroe: “Quando tornavo a casa mi toglievo l’abito da supereroe e potevo vivere le mie fragilità.”
3.Il finale della terza stagione e quel retroscena romantico su Genny e Ciro
La scena finale di Gomorra 3, quella che si svolge su una barca, di notte, ha un retroscena “sentimentale”, come ha raccontato Marco D’Amore. “Da buon spettatore de Il tempo delle mele” – ha detto l’interprete di Ciro – “Mi sono avvicinato a Salvatore Esposito, gli ho messo un auricolare nelle orecchie e abbiamo ascoltato Doomed to Live, una canzone dei Mokadelic che è il tema che nella serie sancisce il finale, mentre nel film L’immortale rappresenta l’inizio della narrazione. E abbiamo pianto…”
4. Patrizia, due volte sposa: sul set e nella vita
Per la scena del matrimonio di Patrizia Santoro e Michelangelo Levante in Gomorra 4, Cristiana Dell’Anna ha scelto personalmente l’abito da sposa che il suo personaggio indossa nella serie. Qualche mese prima del suo “matrimonio criminale”, l’attrice si era sposata anche nella vita reale con Emanuele Scamardella.
5. A chi sono ispirati i personaggi di Gomorra?
I protagonisti di Gomorra – la serie sono ispirati a personaggi reali, figure di spicco della criminalità organizzata, anche se i loro nomi sono stati cambiati e così anche alcune caratteristiche fisiche.
Ad esempio Gennaro Savastano è ispirato a Cosimo Di Lauro, che divenne il capo dell’omonimo clan di Secondigliano dopo che suo padre Paolo si diede alla latitanza. Alla figura di Paolo Di Lauro si ispira invece il personaggio di don Pietro Savastano, che nella seconda stagione della serie è costretto a nascondersi dopo una spericolata evasione. Cosimo era soprannominato dai media Il Principe Reggente, mentre il suo soprannome nell’ambiente criminale era assai meno lusinghiero: ‘o chiatto. Questo viene ripreso in un dialogo della prima stagione quando Conte definisce il figlio di Pietro un ciccione senza cervello.
Anche Paolo Di Lauro aveva un soprannome peculiare: Ciruzzo ‘o Milionario. Gli fu attribuito dal boss di Forcella Luigi Giuliano durante una serata al tavolo verde, quando gli fece notare che aveva le tasche piene di banconote.
Salvatore Conte si ispira liberamente a Raffaele Amato, detto ‘o Spagnuolo, che dopo aver fatto parte della cosca dei Di Lauro divenne il capo degli scissionisti e quindi una delle figure chiave della cosiddetta faida di Scampia. Anche Amato, come Conte, fuggì in Spagna, dove continuò a dirigere traffici di cocaina e altri affari a distanza.
Tra gli scissionisti troviamo anche Gennaro Marino, detto Genny ‘o McKay, altro personaggio di spicco che ha ispirato Ciro Di Marzio, l’immortale.
Scianel invece sarebbe ispirata alla boss Maria Licciardi, detta ‘a piccerella, per la sua corporatura minuta, da ragazzina. Una figura importantissima, dotata di grande intelligenza e carisma, che preferiva un approccio più “discreto” all’attività criminale, rispetto a quello dei colleghi maschi.
Altri personaggi ricalcati su figure realmente esistenti sono Enzo ‘o Sangueblu, che è ispirato a Emanuele Sibillo, il giovanissimo capoclan della “paranza dei bambini” (alla quale è stato dedicato un altro film tratto da un libro di Roberto Saviano) che fu ucciso a soli 19 anni. Il suo amico Valerio, detto ‘o Vocabolario, invece si ispira vagamente a Mirko Romano, detto “l’italiano”, ucciso nel 2012 a Melito.
6. La vera storia di Gelsomina Verde e di suo fratello Francesco
Tra tanti personaggi liberamente ispirati a figure realmente esistite, ma con nomi diversi, c’è un personaggio per il quale gli sceneggiatori di Gomorra hanno fatto un’eccezione scegliendo di usare il nome vero. Il nono episodio della prima stagione infatti si intitola Gelsomina Verde e racconta la vera storia di una ragazza (che nella serie viene chiamata Manu) che fu torturata e uccisa dalla camorra nel 2004. La ragazza era incensurata e la sua unica “colpa” era stata quella di aver avuto, in passato, una frequentazione con un giovane che in seguito entrerà a far parte del clan degli scissionisti.
Gomorra rappresenta il male per scoraggiare il male
Il fratello di Gelsomina, Francesco Verde, ha un ruolo in Gomorra, quello di uno dei fedelissimi di Scianel e ha spiegato che la serie è stata per lui un’occasione di riscatto dopo una vita dentro e fuori dal carcere. “Gomorra rappresenta il male per scoraggiare il male“.
7. Salvatore Esposito e i suoi incontri leggendari, da Maradona a Spielberg
Grazie al successo internazionale di Gomorra – La serie, Salvatore Esposito ha avuto la possibilità di recitare in serie americane come Fargo e di incontrare delle vere e proprie leggende. Diego Armando Maradona gli chiese qualche anticipazione sulla serie Sky, Francesco Totti invece si è proposto scherzosamente per un ruolo nella serie. Ad Hollywood invece, Steven Spielberg ha voluto incontrare l’interprete di Genny Savastano nel suo ufficio, mentre Chris Hemsworth ha posato con lui per un selfie sul set di Men in Black: International.
8. Avitabile e il pestaggio “sottozero” nella terza stagione
Gianfranco Gallo, che interpreta Giuseppe Avitabile, ha raccontato il retroscena della scena del pestaggio di Genny, nella terza stagione. L’attore ha spiegato che quella scena è stata girata di notte, con meno tre gradi, una tuta termica sotto i vestiti e le ginocchiere. Una scena per la quale è servita tanta concentrazione e “attenzione a non fare del male all’altro attore e alle battute da ricordare“.
9. Fan troppo troppo invadenti e richieste inopportune
In diverse occasioni i protagonisti di Gomorra hanno scherzato sugli aspetti più scomodi della popolarità. Essere nel cast di una delle serie tv italiane più amate e seguite significa essere costretti a rinunciare ad un po’ di privacy e tranquillità a causa di fan affettuosi ma un po’ invadenti. Molti attori hanno raccontato di essere stati riconosciuti e avvicinati in spiaggia, al supermercato, in aeroporto, in aereo e persino nei bagni pubblici, ma l’episodio più surreale capitò a Salvatore Esposito: “Al funerale di mia nonna, uno di quelli che portava la bara si girò e mi chiese una foto“.
10. The Secondigliano Chainsaw Massacre: venti litri di sangue per la scena più spaventosa, quella nel supermercato
La scena di Gomorra 3 che si svolge in un supermercato, con Genny e Joaquin impegnati a fare a pezzi i cadaveri di narcotrafficanti sudamericani rivali è una delle più inquietanti. Una scena resa ancora più sconvolgente dalla resa degli effetti visivi. Il make up artist Giulio Pezza ha spiegato che per quella scena dell’episodio 2 (Hasta la muerte) sono stati realizzati i calchi delle varie parti del corpo degli attori che interpretano i trafficanti, calchi che poi sono stati imbustati insieme a pezzi di carne veri. Il tutto innaffiato da venti litri di sangue finto. E Leatherface muto.
11. Maria Pia Calzone ha incontrato la vera moglie di un boss per prepararsi al ruolo di Imma
Maria Pia Calzone ha raccontato di essersi preparata al ruolo di donna Imma Savastano frequentando una donna che era stata sposata con un boss. “Era una persona affiliata alla camorra, moglie di un boss dal quale poi si è separata, con conseguenze pesanti. Si è fatta anche tre anni di carcere per spaccio” – ha spiegato in un’intervista. Una frequentazione che ha permesso all’attrice di capire come vivono queste persone, tra ostentazione del lusso e paranoia. “Loro pensano sempre ad una via di fuga, anche quando vanno al supermercato“. Per questo motivo, non mancarono momenti di tensione nel rapporto tra Calzone e la signora: “Un giorno eravamo in macchina, le stavo facendo un sacco di domande e lei ad un certo punto si fermò e guardandomi negli occhi mi chiese: ‘Ma tu fusse ‘na guardia?’”
12. La scena della pipì, un episodio realmente accaduto
La famigerata scena della pipì nella prima stagione di Gomorra, diventata forse la più cult della serie e anche oggetto di parodie (come Gli effetti di Gomorra sulla gente, dei The Jackal) è ispirata ad un episodio realmente accaduto e che riguarda il boss Cosimo Di Lauro. Come ha spiegato Simone Di Meo in un articolo di Panorama, “Di Lauro avrebbe allungato un bicchiere con dell’urina ad un killer di un clan rivale, dopo averlo incontrato in ospedale. E lo avrebbe invitato a berla come prova di fedeltà”
Dal canto suo Fortunato Cerlino non ha voluto rivelare i “trucchi” di quella scena con Marco D’Amore, ma ha spiegato che è servita molta concentrazione per renderla credibile.
13. Le scene e le storie di Gomorra ispirate a vicende di cronaca
Alcune sequenze della serie prendono spunto da vicende di cronaca realmente accadute. Ad esempio l’omicidio di Rosario ‘o Nano, in spiaggia, riprende l’uccisione di Gennaro Marino, che fu ucciso sul lungomare di Terracina nel 2012. È un dettaglio interessante, perché se Ciro è liberamente ispirato a Marino, è ‘o Nano a fare la fine che in teoria sarebbe destinata al suo personaggio.
La storyline della relazione clandestina tra Marinella, la nuora di Scianel, e l’autista di quest’ultima, Mario, riprende la vicenda di Angela Martucca, moglie del boss calabrese Rocco Anello, che iniziò una storia d’amore con un affiliato del marito, Valentino Galati, incaricato di farle da “assistente” durante il periodo di carcerazione di Anello. Una love story che si concluse con l’omicidio di Galati.
Un’altra scena che sarebbe ispirata alla cronaca, è il furto del cardellino bianco che apre la quarta stagione. Gennaro fa rubare questo raro esemplare per regalarlo allo zio Gerlando Levante e poter recuperare i rapporti con lui. Un’episodio simile si verificò nel 2012, quando due rapinatori fecero irruzione in un negozio nel quartiere Arenaccia a Napoli e, armati di pistola, portarono via il cardellino bianco che apparteneva al titolare.
Si tratta di un esemplare raro e costosissimo, che quando si accoppia può generare esemplari dai colori molto vivaci oppure altri esemplari di colore bianco. Il negoziante che subì il furto spiegò che qualcuno era arrivato anche ad offrirgli cinquantamila euro.
14. La relazione tra Conte e la ragazza transessuale, un’idea di Marco Palvetti
Roberto Saviano ha spiegato che l’idea di raccontare la relazione tra il boss Salvatore Conte e Nina, una ragazza transessuale, è arrivata da una conversazione via Skype con Marco Palvetti. Saviano ha spiegato che Palvetti gli disse che i fan, quando lo incontravano per strada, gli dicessero che a Conte piacciono gli uomini. “Da qui l’idea di proporre un amore non ordinario, poi divenuto un amore omosessuale“. Sul fatto che non sia una relazione ordinaria per le serie italiane, siamo d’accordo, ma ovviamente non si tratta di una storia d’amore gay, perché Salvatore è un uomo cis e Nina una donna trans, quindi non è una relazione tra individui dello stesso sesso.
L’attrice che in Gomorra interpreta Nina, una cantante transessuale, si chiama Alessandra Langella e nel 2021 ha completato il suo percorso di transizione.
15. La scena della morte della figlia di Ciro sollevò un’ondata di polemiche
L’attore Fabio De Caro, che in Gomorra interpreta Malammore, si ritrovò al centro di una violenta polemica sui social a causa della scena della morte della figlia di Ciro. Nella scena in questione Malammore apre la portiera della macchina in cui viaggia la piccola Mariarita, e dopo essersi fatto il segno della croce, le spara.
Non è una scena esplicita, nel senso che si vede solo Malammore mentre punta la pistola verso l’obiettivo, ma De Caro fu attaccato e insultato da quegli spettatori che evidentemente non riescono a separare la fiction dalla realtà. L’attore fu costretto a prendere posizione con un video pubblicato sul suo profilo Facebook: “Un 90 per cento di voi capisce che io sono un attore, ma c’è un dieci per cento che se la prende con me e la mia famiglia. Questo non posso sopportarlo“