Il rapporto tra Elon Musk e le autorità regolatorie non è mai stato idilliaco. L’imprenditore sudafricano, a capo di un impero che spazia dall’automotive all’aerospazio (ora in aperto conflitto con Google su questo fronte), ha costruito la sua reputazione anche aggirando, quando non sfidando apertamente, le normative locali e statali. The Boring Company, la società di Musk dedicata alla costruzione di tunnel infrastrutturali, è accusata di quasi 800 violazioni ambientali nello stato del Nevada. Un’indagine condotta da ProPublica ha portato alla luce una serie impressionante di irregolarità: scavi effettuati senza le dovute autorizzazioni, scarico di acqua non trattata direttamente sulle strade cittadine, mancata installazione di recinzioni anti-sedimento e trasporto di detriti dai cantieri alle aree circostanti. Non si tratta di inezie burocratiche, ma di violazioni che hanno impatti diretti sull’ambiente e sulla sicurezza pubblica.
Nel frattempo, come riportato da TechCrunch, Tesla affronta un altro fronte critico. Il Dipartimento delle Assicurazioni della California ha avviato un’azione di enforcement contro la divisione assicurativa della casa automobilistica. Sì, avete letto bene: Tesla è anche un fornitore di assicurazioni in alcuni stati americani. Le accuse sono gravi: ritardi sistematici e rifiuti ingiustificati nel pagamento dei sinistri ai clienti, nonostante anni di avvertimenti da parte del regolatore statale. Parliamo di quella che gli esperti chiamano cattiva fede assicurativa, una pratica che mina alla base la fiducia dei consumatori.

Ma la notizia che potrebbe avere le ripercussioni più significative riguarda il cuore pulsante della visione futuristica di Musk: il sistema Full Self-Driving di Tesla. La National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia federale che vigila sulla sicurezza stradale negli Stati Uniti, ha aperto un’indagine ufficiale dopo aver ricevuto segnalazioni secondo cui il software FSD, il pilota automatico della Tesla, avrebbe causato comportamenti pericolosi dei veicoli. La situazione è grave e mette in pericolo i passeggeri dei veicoli. Si parla di attraversamento di semafori rossi, ma anche di invasione di corsie di marcia sbagliate e molto altro.
Non è la prima volta che l’agenzia punta i riflettori su Tesla, ma questa indagine ha un peso diverso. Si concentra specificamente sul Full Self-Driving, la tecnologia su cui Musk e gli azionisti di Tesla hanno scommesso il futuro dell’azienda. L’ambizione dichiarata è posizionare Tesla come leader globale nei veicoli autonomi, nella robotica e nell’intelligenza artificiale. Se questa tecnologia si rivelasse non all’altezza degli standard di sicurezza, le conseguenze potrebbero essere devastanti, non solo dal punto di vista reputazionale ma anche economico. La tempistica dell’indagine è particolarmente delicata. Tesla ha appena rilasciato la versione 14 del suo software FSD, presentandola come un salto qualitativo significativo. Eppure, i dubbi dell’NHTSA sollevano interrogativi non solo sull’attuale sistema di assistenza alla guida, ma anche sui robotaxi che Tesla intende lanciare, anch’essi basati su una variante del software FSD. Come può un’azienda promettere veicoli completamente autonomi quando la sua tecnologia di punta è sotto esame per potenziali problemi di sicurezza?
È improbabile che una singola indagine fermi i piani di Tesla. Tuttavia, l’accumularsi di fronti aperti, ambientale con The Boring Company, assicurativo e di sicurezza stradale con Tesla, disegna un quadro in cui la strategia di crescita rapida tipica di Musk potrebbe scontrarsi con muri sempre più invalicabili. Le autorità regolatorie, a lungo criticate per essere troppo lente nel tenere il passo con l’innovazione tecnologica, sembrano aver trovato la determinazione per imporre limiti chiari. La domanda ora è: Elon Musk sarà disposto ad adattarsi, oppure continuerà a considerare le regole come ostacoli da superare piuttosto che come paletti entro cui operare? La risposta a questa domanda potrebbe definire non solo il destino delle sue aziende, ma anche il modo in cui l’innovazione viene regolamentata negli Stati Uniti nei prossimi anni.