Lunedì i mercati finanziari sono stati scossi dall’annuncio di Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, con l’aggiunta di tariffe tra il 10% e il 20% su quelle cinesi. L’obiettivo dichiarato dal presidente è quello di costringere le aziende a spostare la produzione negli Stati Uniti per evitare i costi aggiuntivi. Tuttavia, le ripercussioni sui mercati non si sono fatte attendere: le azioni di NVIDIA hanno perso l’8,7% in poche ore, facendo scendere la capitalizzazione di mercato sotto i 3.000 miliardi di dollari. Il calo si è esteso anche ad altre aziende del settore tecnologico, tra cui Broadcom (-7%) e Super Micro Computer (-13%).

Il settore AI, già sotto pressione a causa della crescente concorrenza cinese, ha subito un duro colpo. Il recente lancio del modello di intelligenza artificiale DeepSeek R1 da parte di una startup cinese ha sollevato dubbi sulla sostenibilità delle attuali valutazioni dei giganti americani, spingendo ulteriormente al ribasso le azioni di NVIDIA e delle società che operano nel settore.

Anche il mercato del retrogaming risente di queste nuove tariffe. Il Messico è il principale produttore di dischi ottici, il che significa che il prezzo dei videogiochi fisici potrebbe aumentare significativamente. Inoltre, le tariffe del 20% sulle importazioni cinesi colpiscono duramente console, smartphone e altri dispositivi elettronici, rendendo il mercato più costoso per i consumatori e difficile per i piccoli produttori. Aziende come HD Retrovision, specializzate in componentistica per il retrogaming, temono per il proprio futuro e potrebbero dover ridurre le attività.

Nonostante il crollo iniziale, martedì le azioni di NVIDIA hanno recuperato parte delle perdite (+1,69%), segnalando che alcuni investitori vedono ancora prospettive solide per l’azienda nel settore AI e semiconduttori. Tuttavia, il futuro rimane incerto, con il rischio di nuove tensioni commerciali. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha già annunciato dazi di ritorsione del 25% sulle importazioni dagli Stati Uniti, alimentando il timore di un’ulteriore escalation della guerra commerciale.

Le azioni di Nvidia
Le azioni di Nvidia, fonte: Benzinga Italia

Le reazioni politiche sono state contrastanti: mentre alcuni repubblicani sostengono che i sacrifici economici a breve termine siano necessari per la sicurezza nazionale, altri analisti temono che queste politiche possano rallentare la crescita economica americana e penalizzare i consumatori con un aumento dei prezzi. Nel frattempo, grandi aziende come NVIDIA cercano di adattarsi: la società ha annunciato un piano di investimenti con TSMC da 100 miliardi di dollari per la costruzione di nuovi impianti produttivi negli Stati Uniti, cercando di mitigare l’impatto dei dazi.

La situazione rimane fluida, e i prossimi sviluppi saranno cruciali per capire se l’industria tecnologica sarà in grado di assorbire gli effetti di queste misure o se i mercati continueranno a subire pesanti fluttuazioni.

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Nato il 10 Giugno 2001 a Cesena, dal 2023 Nicolò Vandi collabora con CinemaSerieTv.it e ScreenWorld.it. Amante della settima arte sin da quando era un bambino, studia al DAMS di Bologna e sogna di lavorare nel mondo del Cinema.