“Tu sei il cuore, Mike”
Sono queste le parole quasi strozzate ed estremamente sentite che Will pronuncia a Mike negli ultimi due episodi della quarta stagione di Stranger Things, un finale da poco disponibile su Netflix che sta facendo molto parlare di sé. Ma siamo sicuri che il cuore di questa storia soprannaturale che vuole omaggiare gli anni ’80 sia Mike e non lo stesso Will, da cui in fondo tutto è iniziato? Scopriamo insieme perché Will è il cuore della serie Netflix. Ovviamente, nel farlo, potreste incorrere in qualche SPOILER se non avete visto interamente la quarta stagione. Vi abbiamo avvisati, come (non) avrebbe fatto Vecna!
Colui che dev’essere nominato
La storia delle stranger things del titolo è iniziata con la misteriosa sparizione di Will (Noah Schnapp), il più giovane di casa Byers e il miglior amico di Mike (Finn Wolfhard), l’apparente protagonista della storia che è diventata sempre più corale col passare degli anni (raggiungendo l’apice proprio in questa quarta stagione). Una sparizione, quella di Will, che ha messo in allarme tutti, compreso il suo gruppo di amici di Dungeons & Dragons, formato anche da Lucas (Caleb McLaughlin) e Dustin (Gaten Matarazzo). Questo almeno finché, con una storica scena delle luci di Natale entrata nell’immaginario collettivo, la madre Joyce (Winona Ryder) ha scoperto che il figlio non se n’era mai andato da casa, ma si trovava semplicemente nel Sottosopra, versione uguale e contraria del mondo in cui viviamo. Fin dalle prime scene della prima stagione, Noah Schnapp, al suo quasi debutto attoriale (aveva recitato ne Il ponte delle spie e in poco altro), ha lavorato di sottrazione, di sguardi, di sentimenti non espressi. O, per meglio dire, espressi solo con un battito di ciglia. Ancor di più lo ha fatto nelle stagioni successive.
Sprazzi di Sottosopra
Nella seconda stagione, come già avevamo avuto modo di sbirciare nel finale del ciclo inaugurale, qualcosa del Sottosopra gli è rimasto dentro, addosso, nei propri sogni. Lo sente e in parte lo controlla attraverso il Mind Flayer, una nuova creatura venuta dall’altro mondo. Prima ancora di questo, Will aveva sviluppato un talento creativo nel disegno che si rivelerà molto utile, specialmente in una sequenza che tenta di imitare quella delle luci nella prima stagione, con un percorso fatto di disegni sovrapposti come a costituire, per il gruppo protagonista, una mappa per arrivare alla verità.
Nella terza stagione, in quell’“estate che cambierà tutto” come recitava il poster, Will vorrebbe tornare ad essere quello di prima insieme ai suoi tre amici, con le loro partite di Dungeons & Dragons e la vita scolastica. Questo, però, non sarà più possibile, non solo per ciò che hanno passato e perché sono inevitabilmente cresciuti, ma anche perché ora in loro si è risvegliato un certo interesse per le ragazze: Mike con Undi (Millie Bobby Brown) da una parte e Lucas con Max (Sadie Sink) dall’altra. Persino Dustin continua a parlare di una ragazza lontana conosciuta al campo estivo. “Non è colpa mia se le ragazze non ti piacciono” dirà Mike al migliore amico in un eccesso d’ira, quasi a sottintendere (più agli spettatori che al personaggio stesso) l’omosessualità del ragazzino. Un non-detto che continua anche nella stagione successiva, ma con maggior coerenza e dolcezza.
Maturità
Soprattutto in questa quarta stagione – quella della maturità e della consapevolezza, più di tutte le precedenti, complice la crescita di personaggi e interpreti – Will è rimasto a guardare mentre Mike e Undi consolidavano la propria storia d’amore. Anzi, il ragazzo li ha anche sostenuti in questo, come da copione per gli amici segretamente innamorati. Infatti, se già in precedenza potevamo sospettarlo, da questa stagione appare più chiaro che l’interesse da parte del giovane Byers per il suo migliore amico vada oltre la semplice amicizia. Ovviamente si tratta di un sentimento che non è mai stato esternato in termini espliciti, visto anche il periodo in cui è ambientato lo show, ma lasciato intendere agli spettatori attraverso vari indizi. Non solamente nei vari confronti fra lui, Mike e Undi quando si ritrovano tutti in California, ma soprattutto in due scene chiave della stagione (forse passate un po’ troppo in sordina?) che ci dimostrano come Will sia un personaggio chiave in questa “storia strana”.
Nella prima scena, Will fa un discorso motivazionale a Mike – che in fondo è una dichiarazione d’amore sotto mentite spoglie, ma che l’amico evidentemente non coglie – dicendogli che Undi, come tutti, ha bisogno di lui. “Tu sei il cuore” gli dice, una frase semplice eppure potentissima, tanto da averlo raffigurato in un dipinto come il cavaliere principale che guida l’armata contro Vecna, “Tu sei il collante e ciò che mantiene il gruppo unito e ci fa andare avanti”. Will non si rende conto che in realtà sta esternando i sentimenti per l’amico a se stesso. Mentre Mike si convince e prende coraggio, Will si volta piangendo, non facendosi vedere da nessuno. Proprio grazie alle parole del migliore amico, Mike sosterrà Undi nella resa dei conti finale contro Vecna, dandole la forza per continuare e addirittura provare a riportare in vita Max.
Fratelli
La seconda sequenza riguarda un momento successivo tra i due fratelli Byers, con Jonathan (Charlie Heaton) che ha adocchiato quel pianto sommesso e strozzato (chi non avrebbe voluto abbracciare Will in quel momento?) dopo il dialogo tra Will e Mike. Mentre sono alla pizzeria e preparano la vasca del freezer per Undi, Jonathan vuole ricordare al fratello minore che, nonostante sia un po’ “sparito” a causa della propria relazione a distanza con Nancy e della propria indecisione su cosa fare della propria vita, lui ci sarà sempre per il fratello, soprattutto se ha bisogno di parlare di qualcosa in particolare, facendo intendere che potrebbe aver compreso cosa sta accadendo fra lui e Mike. Il confronto toccante e sincero finisce in un abbraccio strozzato, ma anche molto sentito (per recuperare e riprendere la voglia dello spettatore di abbracciare il povero Will nella scena di prima).
Anche se un po’ invisibile, Will è stato il collante del gruppo negli anni, più o meno consapevolmente, prima con l’esperienza terribile che gli è capitata e poi con il voler mantenere un’unione nonostante il trascorrere del tempo. Del resto, come hanno dichiarato recentemente i Duffer Brothers, Will sarà fondamentale nella quinta e ultima stagione, interamente ambientata ad Hawkins dopo la dispersione narrativa di questo quarto ciclo di episodi. Qualcuno ha teorizzato che Will potrebbe addirittura passare dalla parte dei “cattivi”, visto il legame che ancora lo lega al Sottosopra e dato che è stato proprio lui a “rilevare”, sempre tramite le proprie sensazioni, un redivivo Vecna e un Sottosopra pronto a invadere Hawkins. Ci sembra però difficile crederlo, perché Will rappresenta la dolcezza e la genuinità di questo racconto. Colui da cui tutto era iniziato potrebbe essere colui con cui tutto finirà, in una chiusura coerente e poetica del cerchio. Altro che Mike: Will, sei tu il cuore della serie!