The Responder è arrivata su Disney+ praticamente senza alcun tipo di promozione. Apparsa in catalogo quasi per caso, più per la volontà di rimpolpare la selezione che per sincero interesse. Spinti dalle ottime recensioni ricevute in patria, abbiamo affrontato la visione della serie inglese con molta curiosità. Ci troviamo di fronte a un nuovo cult della BBC (Doctor Who, Luther, Peaky Blinders, Sherlock) oppure a un prodotto trascurabile? Scopriamolo nella nostra recensione di The Responder.
The Responder
Genere: Crime, drammatica
Durata:5 episodi/50 minuti ca.
Uscita: 6 luglio 2022 (Disney+)
Cast: Martin Freeman, Adelayo Adedayo, Ian Hart e MyAnna Buring
La trama: Non il classico police-drama
Siamo a Liverpool. Chris Carson (Martin Freeman) è un ufficiale di polizia che effettua le ronde notturne, pronto a rispondere a ogni tipo di chiamata per ogni tipo di emergenza. Era un ispettore, è stato degradato per una storia poco chiara, molti parlano di corruzione. A casa le cose non vanno particolarmente bene. Il rapporto con la moglie Kate è, per usare un eufemismo, ai minimi termini. I due hanno una bambina che lui, un po’ per scelta un po’ per esigenza, vede molto poco. Va più spesso a trovare la madre in casa di cura, con la quale ricorda i passati violenti di suo padre. In tutto ciò Chris va in terapia, cercando di tenere assieme i cocci sparpagliati della sua vita. Ha una nuova collega, Rachel, inesperta ma molto attenta alla formalità.
Una notte, cercando di fare la cosa giusta, aiuta la giovane Casey, una ragazza problematica che ha fatto arrabbiare lo spacciatore sbagliato (nonché amico di Chris). Questa sorta di buona azione, di cui lui va molto orgoglioso, lo butterà in un turbinio di eventi che non faranno che peggiorare la già non rosea situazione.
Ciò che salta all’occhio con The Responder è il suo non essere una classica serie poliziesca quanto un dramma su un poliziotto. Proprio questa sua natura potrebbe respingere alcuni spettatori, magari alla ricerca di un thriller convenzionale, con un caso da risolvere e delle indagini da portare avanti. Niente di più lontano dalla serie BBC. Il primo episodio, potenzialmente ostico, mette però subito in chiaro cosa andremo a vedere. La quotidianità tormentata dalle decine di telefonate a cui rispondere, dai drammi personali da affrontare, dagli scontri con la propria psiche e il proprio demone interiore, ci portano davanti a un dramma umano e complesso.
Un Martin Freeman mai così bravo
The Responder nasce dalla mente di Tony Schumacher, un ex ufficiale di polizia e tassista di Liverpool. Schumacher ha dichiarato nelle interviste di essersi trovato in una situazione mentale simile a quella di Chris. Forse è per questo che tra le cose più impressionanti della serie vi è un forte realismo, prima visivo e sonoro ma poi mentale e degli stati d’animo.
Ma The Responder non è un dramma da camera privo di guizzi narrativi o risvolti inaspettati. Soprattutto a partire dal terzo episodio la parte emozionale proseguirà di pari passo a quella più fiction e inaspettata, con colpi di scena in grado di stupire anche lo spettatore più sgamato. Ciò che più sorprende è quanto la serie inglese abbia da offrire allo spettatore. Profondità, una storia in cui è difficile entrare ma ricca di risvolti, i valori produttivi tipici delle serie BBC. Tutto all’insegna di un equilibrio invidiabile.
Un processo e un lavoro di fino che però non potrebbero reggere senza la prova superba e sorprendente di Martin Freeman. La difficoltà di un essere umano costretto a scegliere tra ciò che è legale contro ciò che è giusto o ciò che è conveniente e ciò che andrebbe fatto. Freeman è perfetto nel rendere questa difficoltà, tanto nel mostrare come la depressione e le complicazioni possano rendere in alcuni casi duri e aspri.
Una prova del genere da sola meriterebbe la visione ma come dicevamo The Responder ha veramente molto da offrire. Il consiglio non è solo di recuperarla ma di farla conoscere, così da arrivare preparati e in compagnia alla seconda, già confermata, stagione.
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La recensione in breve
The Responder, nuova serie BBC, è a tutti gli effetti un dramma su un poliziotto piuttosto che una classica serie crime. Ha molto da offrire allo spettatore grazie a un equilibrio invidiabile e a un Martin Freeman in stato di grazia. Potrebbe risultare difficile a un primo approccio ma arrivati alla fine ci si trova davanti a un nuovo potenziale cult.
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Voto Screenworld