Scardinare, sfondare, smontare. Rompere.
Sono queste le azioni principali per sopravvivere nel mondo post-apocalittico di The Last of Us. È questo che i protagonisti sono costretti a compiere per trovare rifugio, entrando dentro gli edifici dimessi e abbandonati, proteggersi e sopravvivere. L’unico gesto possibile per integrarsi in un mondo distrutto è continuare a distruggere. E così facendo, mostrare tutta la fragilità su cui è sorretto.
Fragilità che non riguarda solo gli edifici, gli equilibri politici, i beni di prima necessità e il benessere che ne consegue, ma le stesse persone. Che si rompono con la stessa facilità dei vetri delle finestre.
È raccontando questo mondo fragile che iniziamo la nostra recensione di The Last of Us 1×04, quarto episodio della serie HBO disponibile in esclusiva e in contemporanea su Sky e NOW, un mondo che proprio in virtù di questa delicatezza è portato a vedere crollare le proprie certezze e le proprie fondamenta, per mutare continuamente, trasformarsi, cambiare. Così accade per i personaggi della serie, uomini e donne che si sono costruiti corazze sentimentali a prima vista resistenti, che (soprav)vivendo sulla difensiva credono di essere protetti da scudi, quando in realtà sono delicati come vetri.
The Last of Us
Genere: Horror
Durata: 45 minuti
Uscita: 6 febbraio 2022 (Sky, NOW)
Cast: Pedro Pascal, Bella Ramsay
La trama: fuori, nell’oscurità
Proseguono in auto, Joel ed Ellie, un viaggio lungo e apparentemente sereno. Intorno a loro, un mondo silenzioso che contiene solo ricordi impolverati di un tempo perduto. Auto abbandonate, cadaveri putrefatti, strade deserte: Ellie e Joel vagano in questo purgatorio mortifero, obbligati a farsi compagnia. La destinazione è ancora troppo lontana (Joel sta cercando di portare Ellie da suo fratello Tommy) e i due possono solo passare il tempo conoscendosi meglio, ascoltando musicassette all’autoradio e raccogliendosi intorno a un fuoco, unica luce oltre a quella di un sole spento nell’oscurità in cui sono costretti a viaggiare.
Un’oscurità che filtra dentro di loro: Joel, disilluso dalla vita e quasi costretto a dover proseguire la missione anche dopo la morte di Tess, ennesimo lutto “in famiglia”, considera Ellie solo un pacco da consegnare, impedendo alla ragazzina ogni tentativo di affetto; Ellie, invece, sembra essere costretta a fare i conti con la propria infanzia perduta e forse mai vissuta, facendo i conti con quello che è diventata. Come se non bastasse, l’arrivo dei due in Kansas City attirerà l’attenzione di un gruppo di persone, civili che controllano la città con la forza militare e sono alla ricerca di un uomo.
La perdita dell’innocenza
A Craig Mazin e Neil Druckmann, come hanno dichiarato, non piacciono gli episodi filler. Questo quarto episodio, grazie a una regia dosata ed equilibrata di Jeremy Webb, continua a mantenere altissimo il livello qualitativo della serie. Stavolta concentrandosi quasi completamente su Joel ed Ellie, The Last of Us regala un episodio non solo coinvolgente per la quantità di eventi che racconta, ma incredibilmente denso per la costruzione e lo sviluppo dei protagonisti. Proprio quest’aspetto, vero punto di forza dell’opera, cattura l’empatia dello spettatore, e in questo non si può non citare il lavoro ricco di talento di Pedro Pascal e, soprattutto, Bella Ramsey.
La sua Ellie è una vera e propria rivelazione. Che il personaggio abbia molto da dire lo si scopre dalla prima inquadratura dell’episodio. La ragazzina si sta guardando allo specchio, tira fuori una pistola, imita il suono di uno sparo simulando la pressione sul grilletto, una bambina con un’arma. Qualcosa però nel modo in cui si muove, nel modo in cui sembra padrona delle sue azioni, denota una certa maturità, un’adulta che ha perso l’innocenza troppo in fretta. Due anime che Ramsey incarna alla perfezione, dando vita a un personaggio destinato a rimanere dentro di noi.
Le scene con Pascal proseguono quel discorso legato ai sentimenti che già lo scorso episodio aveva rappresentato e che sono la vera anima di The Last of Us, al netto di chi preferirebbe più azione (che in questo episodio non manca) o elementi orrorifici. La scelta degli showrunners, invece, si dimostra vincente perché rende la serie quanto più simile a un prodotto autoriale e lontano dagli stereotipi del genere, un prodotto più maturo e, di conseguenza, meno innocente.
“Oh, please understand”
Le rotture provocano cambiamenti. Un chiodo che rompe una ruota rende l’auto inutilizzabile. Una lama che spezza la carne provoca la morte. Un pavimento pulsante pronto a frantumarsi presagisce un nuovo status quo nella Kansas City governata da Kathleen. Questo quarto episodio di The Last of Us riesce nell’incredibile obiettivo di raccontare un mondo fragile, così delicato che non si può raccontare con le parole, che costringerebbero a donare solidità e certezza a quello che lo schermo contiene, ma solo attraverso lo sguardo e l’empatia. Così i personaggi iniziano a crescere nello spettatore, evolvono, si trasformano, mostrano lati nuovi, in cui l’oscurità talvolta riesce a lasciar intravedere spiragli di luce, come se fossero forati.
Un brano di Hank Williams, Alone and Forgotten, regala poesia tra luce e ombra, tra speranza e disillusione: “Oh, please understand” recita l’ultimo verso. E in questo incredibile desiderio di comprensione The Last of Us compie l’ultima rottura.
In quei dialoghi tra Joel ed Ellie intorno al fuoco o nell’oscurità della notte, riusciamo a intravedere amore, che scardina quell’oscurità che sembra inglobare tutto e tutti.
Un amore a sua volta fragile, come uno specchio di vetro.
E questa volta non è un proiettile a rompere quel delicato mondo. Così delicato da poter essere frantumato con una semplice risata.
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La recensione in breve
Il quarto episodio di The Last of Us (1x04) trova i suoi momenti migliori nella delicata evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie, sorretti da Pedro Pascal e Bella Ramsey semplicemente perfetti. La storia prosegue spedita, così come il viaggio dei protagonisti, riuscendo ad appassionare lo spettatore sia nei momenti più delicati che in quelli più action. L'ennesimo episodio di alta qualità di questa serie incredibile.
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Voto ScreenWorld