“Buon Nalate”. No, non è un errore. È così che il piccolo Elia, che ha il volto di Federico Ielapi, scrive Buon Natale nella sua letterina. Elia è dislessico, è cresciuto senza il papà, ed è in quell’età in cui ci si sente un po’ insicuri e si hanno bisogno di punti di riferimento. E il più improbabile dei punti di riferimento, un elfo che ha il volto di Lillo, sembra arrivare apposta per cambiargli la vita.
Elia è il protagonista della storia che vi raccontiamo nella recensione di Elf Me, il nuovo film Original italiano di Natale in esclusiva su Prime Video dal 24 novembre. È un’uscita importante, perché prova a proporci qualcosa che in Italia non si è fatto mai, o quasi: il film di Natale per famiglie, quello magico, con gli effetti speciali, prettamente natalizio, all’americana. Per troppo tempo, in Italia, il film di Natale è stato identificato con il cinepanettone, che di natalizio aveva ben poco, mentre in America si facevano un altro tipo di film.
Ecco, Elf Me è un film di Natale vero e proprio, ambientato durante le feste, con le figure tipiche di questa festa, Babbo Natale e gli elfi. Ma all’italiana. Lo sceneggiatore e il produttore del film, infatti, è Gabriele Mainetti (regista di Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out), uno che ha sempre unito il cinema internazionale a una cifra tutta italiana, Spielberg accanto a L’armata Brancaleone. E così Elf Me vuole riprendere il feeling di film come Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters e Gremlins ma con personaggi tipicamente italiani. Perché se non localizzi i personaggi scivoli nella copia dell’originale. E non è questo il caso.
Genere: Fantasy
Durata: 90 minuti
Uscita: 24 novembre 2023 (Prime Video)
Cast: Lillo Petrolo, Anna Foglietta, Claudio Santamaria, Federico Ielapi
La trama: Lillo Petrolo è Trip, un elfo costruttore
Ma che storia è quella di Elf Me? Al centro c’è il nostro Lillo Petrolo, che è Trip, un elfo costruttore anticonvenzionale al servizio di Babbo Natale. I giocattoli a cui dà vita con la magia sono infatti molto particolari e, a volte, un po’ fuori controllo. Un pasticcio più grande del solito lo porta a conoscere Elia (Federico Ielapi), un ragazzino perseguitato dai bulli della scuola e con una madre giocattolaia (Anna Foglietta) i cui affari non vanno per niente bene. L’incontro con Trip cambia le loro vite e grazie a lui il business di giocattoli ha finalmente una svolta positiva. Ma proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto arriva un imprenditore senza scrupoli (Claudio Santamaria) a metter loro i bastoni tra le ruote.
Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters e Gremlins
Diretto dal duo YouNuts, Elf Me, come vi abbiamo detto, riprende il feeling di film Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters e Gremlins. Ma, siccome stiamo parlando un trio di grandi cinefili, le citazioni si sprecano: si va da Blob a Apocalypse Now, per passare a uno sprazzo di Monster Movie alla Godzilla, però con il mostro più improbabile che si possa immaginare.
Nel segno di Steven Spielberg
Ma a permeare tutto Elf Me è, oltre allo Spirito del Natale, lo Spirito di Steven Spielberg, regista adorato sia da Gabriele Mainetti che dal duo YouNuts. Steven Spielberg è il simbolo di un certo cinema, di quel guardare il mondo con gli occhi dei bambini. Non appena vediamo quei ragazzini salire su una bicicletta ci viene in mente il regista americano, e tutto diventa più evidente, dichiarato, quando arriva una bellissima citazione di E.T.. E in una scena che non è fine a se stessa, ma perfettamente inserita nel senso del film.
Colmare il vuoto lasciato dal padre: puro Spielberg
Sì, perché lo Spirito di Spielberg permea il film non solo a livello di immagini, tono, citazioni. È profondamente spielberghiano anche il senso del film. Elf Me, infatti, è un gioco di parole con la frase “Help me”, aiutami. Ed è un aiuto quello che cercano i protagonisti del film, e avviene in due sensi. L’elfo Trip aiuta Elia a colmare quel vuoto inflitto dalla partenza del padre, divorziato, ed è un classico tema da Spielberg, da Incontri ravvicinati del terzo tipo a E.T., in cui proprio l’alieno aveva questo compito, di infondere quella forza e quella sicurezza che dovrebbe dare la figura paterna. Ma, in qualche modo, anche Elia aiuta l’elfo a diventare importante nell’organizzazione di Babbo Natale e a dimostrare di essere utile.
Rendere credibile l’incredibile
In questo modo, Elf Me diventa una sorta di Canto di Natale di Dickens che incontra E.T. che incontra Toy Story. Diretto dagli YouNuts, che vengono dalle web series e che riescono a coniugare un linguaggio che è cinema ma è anche perfetto per il web, cioè per lo streaming di Prime Video dove il film sarà distribuito, Elf Me potrebbe essere benissimo considerato il terzo film di Gabriele Mainetti. È perfettamente inserito nella sua poetica, quella di rendere credibile l’incredibile, prendere personaggi “fantastici” e calarli dentro la nostra realtà, nei nostri paesini, con le nostre parlate. Com’era Freaks Out, Elf Me è un cinema che, come italiani, non ci appartiene, e allo stesso tempo ci appartiene appieno, nel senso che tocca la nostra commedia.
Claudio Santamaria, Ebenezer Scrooge ciociaro
E uno degli esempi di quel calare il fantastico nella nostra realtà è Claudio Santamaria, che è Ciocca, il cattivo del film, agghindato come l’Ebenezer Scrooge del Canto di Natale di Dickens, che però parla ciociaro, e in modo irresistibile. È la punta di diamante del cast insieme a Lillo, un natural born elf, che, come ha raccontato, non ha quasi avuto bisogno di trucco per entrare nel personaggio (orecchie a parte), un’Anna Foglietta madre single che lo Spirito del Natale (e delle cose antiche, tradizionali, una cosa importantissima), ce l’ha dentro, e una Caterina Guzzanti perfetta nel ruolo dell’elfa precisina. Se Lillo è perfetto per la parte (e la gag in cui cambia le voci è straordinaria) è Anna Foglietta che ci dice una delle cose più intelligenti del film: “Ma ti pare che una cosa è bella solo perché la vogliono tutti?”.
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La recensione in breve
Come vi raccontiamo nella recensione di Elf Me, è un film di Natale vero e proprio, ma all’italiana. Lo sceneggiatore e il produttore, Gabriele Mainetti ha sempre unito il cinema internazionale a una cifra tutta italiana, Spielberg accanto a L’armata Brancaleone. E così Elf me vuole riprendere il feeling di film come Mamma ho perso l’aereo, Ghostbusters e Gremlins ma con personaggi tipicamente italiani.
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Voto ScreenWorld