Dal 10 febbraio 2023 – giusto in tempo per San Valentino – è disponibile su Netflix Da me o da te, rom-com vecchio stampo con protagonisti Reese Witherspoon – qui anche nelle vesti di produttrice – e Ashton Kutcher. Aline Brosh McKenna, sceneggiatrice de Il diavolo veste prada, fa con questo film il suo debutto alla regia, avvalendosi di un cast che attirerà l’attenzione degli spettatori, composto da Jesse Williams, Zoë Chao, Wesley Kimmel, Tig Notaro e Steve Zahn. In questa recensione di Da me o da te vedremo come la commedia romantica, seppur prevedibile e senza mai riscrivere le regole del genere, si presenti come una visione piacevole soprattutto grazie alla coppia protagonista, che ci riporta con la mente ai primi anni 2000, quando i film del genere proliferavano.
Da me o da te
Genere: Commedia, romantico
Durata: 109 minuti
Uscita: 10 febbraio 2023 (Netflix)
Cast: Reese Witherspoon, Ashton Kutcher, Jesse Williams, Tig Notaro.
De me o da te, la trama: migliori amici separati
Sappiamo subito che Debbie (Reese Witherspoon) e Peter (Ashton Kutcher) sono fatti per stare insieme. Dopotutto, tra tutti i must-have del 2003 che ci vengono presentati all’inizio del film (un cappello da camionista, un portafoglio con catena, un WonderBra), ci sono due persone che sembrano davvero piacersi molto. La verità è che questi due si sono appena conosciuti e la notte di passione che vediamo svolgersi nei momenti iniziali del film sarà di breve durata. Vent’anni dopo, i due sono ancora presenti l’uno nella vita dell’altro, ma in un modo diverso: sono diventati migliori amici.
La McKenna, nota soprattutto per aver scritto gemme sovversive di commedie sentimentali come “Crazy Ex-Girlfriend” e “Il diavolo veste Prada”, si diverte certamente in questa sua prima incursione dietro la macchina da presa, fingendo tramite un ottimo split screen che Debbie e Peter stiano ancora insieme anni dopo, dato che – all’apparenza – condividono lo stesso letto ma, spoiler, non lo sono. Si tratta semplicemente di una videochiamata, una delle innumerevoli che i due si fanno durante il giorno, e Peter è in realtà a letto con un’altra. Arriviamo a capire che Peter, una volta aspirante scrittore, si è trasferito a New York City e ha fatto del disimpegno il suo mantra di vita (dopo sei mesi, termina ogni frequentazione, ancora terrorizzato all’idea del fidanzamento), mentre Debbie è rimasta a vivere a Los Angeles, esattamente nella stessa casa che vediamo nel flashback del 2003.
Come dicevamo, Peter ha abbandonato il suo sogno di diventare uno scrittore, ma per Debbie le cose non sono andate tanto meglio. Appassionata di libri e lettura e aspirante editrice, è rimasta incinta poco dopo la storia con Peter, per cui ha deciso di trovare un lavoro stabile da contante e si è sposata con un alpinista da cui, in realtà, ha divorziato. L’unica cosa che non è cambiata è il legame tra Debbie e Peter, che scoprono – per fortunate circostanze – di riuscire finalmente a rincontrarsi. Debbie si sta infatti preparando per andare a New York a frequentare un corso speciale di contabilità che le darà una specie di laurea nuova di zecca – sì, bisogna dimenticarsi ogni barlume di verosimilitudine – per cui non vede l’ora di riunirsi con il suo amico di vecchia data. Peccato che la sua svampita babysitter (Rachel Bloom) abbia appena ottenuto un provino fuori città e non riuscirà dunque a dare una mano a Debbie con il figlio Jack (Wesley Kimmel), mentre lei è a New York. A Peter viene così un’idea: si scambieranno le case e lui andrà a Los Angeles per badare a Jack, mentre Debbie potrà vivere a New York per una settimana e frequentare il corso.
Una rom-com prevedibile, ma dolcemente familiare
Nel corso di questa settimana distanti ma vicini, i due si riscoprono nell’old way, vivendo l’uno nelle case dell’altro, e venendo a conoscenza di alcuni segreti che non si sono detti. Manca un vero e proprio conflitto che ci faccia pensare anche solo per un millisecondo che la loro fantomatica unione possa essere messa a repentaglio, dato che ogni svolta di trama sembra avvicinarli solo di più, ma McKenna riesce comunque a non perdere mai il ritmo e la verve necessaria a portare avanti la narrazione.
Tutto in Da me o da te è famigliare e “cozy”, confortevole al punto giusto da voler premere play su Netflix e gustarsi la perfetta rom-com per San Valentino. Riportare in scena due dei veterani del genere è la mossa perfetta per accaparrarsi spettatori, e bisogna ammettere che nè la Witherspoon nè Kutcher sono “invecchiati” di una virgola in quanto ad aderenza alle tipologie di personaggi che hanno incarnato più e più volte. Divisi tra New York e Los Angeles, poli opposti ma geograficamente accuratissimi per raccontare questo tipo di storie, capiamo che i loro Debbie e Peter sono destinati ad essere insieme fin dall’inizio. Crediamo poco nella loro – specialissima – amicizia e l’attenzione dello spettatore è volta unicamente a sapere come e quando riusciranno effettivamente a rendersi conto dell’errore fatto decenni prima, quando non hanno dato alla loro scintilla il giusto spazio per brillare.
L’accoppiata che ci meritiamo
Con una trama più che prevedibile, Da me o da te non cerca di sorprendere, bensì di trascinare lo spettatore al tempo in cui una rom-com era sinonimo di familiarità, di una visione tra amici senza alcuna pretesa se non innamorarsi follemente dei suoi protagonisti. Se è ormai chiaro che Netflix si sta specializzando sempre di più in proposte di questo tipo, riempiendo il suo catalogo di storie d’amore young adult, o commediole qualitativamente mediocri ma che svettano nella Top 10 della settimana, è bene precisare che il ritorno di due volti noti in una commedia romantica è paradossalmente una ventata di aria fresca.
E voi cosa ne pensate di questo? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo la recensione insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!
La recensione in breve
La familiarità della narrazione di Da me o da te è un punto vincente per questa pellicola, che riporta in scena due volti amatissimi delle commedie romantiche. Senza guizzi particolari e con una trama parecchio prevedibili, il film Netflix costituisce una visione a cui approcciarsi senza pretese.
-
Voto ScreenWorld