Tre anni sono un’eternità nel mondo dello streaming, eppure i fan dell’horror si trovano ancora a scrutare l’orizzonte, in attesa di un segnale da Netflix. Il silenzio assordante riguarda una delle antologie più celebrate degli ultimi tempi: Cabinet of Curiosities di Guillermo del Toro. Un vero e proprio gioiello macabro, plaudito dalla critica con un impressionante 93% su Rotten Tomatoes e apprezzato dal pubblico, che a distanza di anni dalla sua acclamata uscita, rimane in un limbo frustrante, senza rinnovo né cancellazione ufficiale.

Concepita come l’equivalente horror di Ai confini della realtà, la serie ha saputo conquistare un folto seguito di culto grazie alla sua capacità di offrire storie inventive e uniche, dando al contempo una piattaforma a registi emergenti. Ma cosa è successo a questa raccolta di incubi visionari, e perché Netflix sembra averla dimenticata, nonostante il suo potenziale eclatante e un accordo pluriennale con lo stesso del Toro?

Frame che ritrae Guillermo del Toro in Cabinet of Curiosities

Il destino di Cabinet of Curiosities è avvolto nel mistero. Nonostante un debutto con ottimi numeri di visualizzazione e un coro di elogi da parte di critica e spettatori, il futuro della serie rimane in sospeso. Sebbene l’antologia horror abbia suscitato reazioni miste tra gli appassionati del genere, è stata universalmente considerata un’esperienza degna di nota. Eppure, diversi fattori sembrano aver giocato un ruolo cruciale in questa prolungata incertezza per una potenziale seconda stagione.

Lo stesso Guillermo del Toro ha espresso pensieri contrastanti sul riportare in vita la sua collezione di curiosità. Da un lato, il produttore ha rivelato il suo amore per il progetto, che gli ha offerto l’opportunità perfetta per sostenere ben otto registi in un colpo solo. “Abbiamo creato un’arena dove, in pratica, abbiamo detto: ‘guardate, avete il controllo totale. Anche se non siete d’accordo con me, potete non esserlo, ma vi darò ogni supporto per creare un’ora in condizioni ideali’“, ha spiegato. Del Toro ha persino condiviso di avere già una lista di registi in mente per una potenziale seconda stagione, inclusi nomi come Jayro Bustamente, Isaa Lopez e Boots Riley, che non erano riusciti a partecipare alla prima a causa di conflitti di programmazione o la pandemia.

La Stanza delle Meraviglie di Guillermo Del Toro: L'Autopsia
Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities. F. Murray Abraham as Dr. Winters in episode “The Autopsy” of Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities. Cr. Ken Woroner/Netflix © 2022

Dall’altro lato, tuttavia, nel 2022, mentre era immerso nel suo progetto passionale di una vita, Pinocchio, del Toro ha ammesso che produrre una stagione di una serie antologica non è affatto un compito semplice. “Produrre otto lungometraggi in un anno è stato davvero, davvero difficile“, ha dichiarato. Pur desiderando ardentemente un’altra stagione, era anche preoccupato di non avere il tempo necessario, con le riprese di Pinocchio previste per agosto. All’epoca, considerava sia il rinnovo che la cancellazione come buone notizie, suggerendo forse un desiderio di risoluzione, qualunque essa fosse. Alla fine, sembra che nessuna delle due sia arrivata, lasciando la porta aperta ma senza un chiaro percorso.

Nonostante le difficoltà logistiche e l’enigmatico silenzio di Netflix, l’appello dei fan per una seconda stagione di Cabinet of Curiosities rimane forte. La serie ha dimostrato di meritare un’altra chance, specialmente dopo aver trovato la sua piena maturità nella seconda metà della prima stagione. Resta da vedere se il gigante dello streaming deciderà di riaprire quel macabro armadietto delle meraviglie, o se le sue porte rimarranno chiuse, lasciando per sempre irrisolto il mistero del suo destino.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it