Ci sono momenti nella carriera di un attore in cui il corpo dice basta prima della mente. Linda Hamilton, l’indimenticabile Sarah Connor di Terminator, ha attraversato uno di questi momenti bui. A 69 anni, con un’anca che la faceva zoppicare e la consapevolezza che non avrebbe più potuto garantire il meglio di sé sul set, aveva preso una decisione dolorosa ma apparentemente inevitabile: ritirarsi dalle scene. La scelta non era dettata dalla mancanza di passione, ma da un senso di responsabilità professionale che pochi nel mondo dello spettacolo possiedono ancora. “A meno che tu non voglia un personaggio che zoppica“, ha spiegato in un’intervista a Entertainment Weekly, “non posso fare il mio lavoro al meglio o essere sicura di essere in forma ogni giorno sul set. Devo fermarmi“. Una dichiarazione che suonava come un epitaffio per una carriera leggendaria.
Ma il destino, o meglio Netflix, aveva altri piani. Tre mesi dopo quella decisione, il telefono del suo agente squillò. Dall’altra parte della linea c’erano Matt e Ross Duffer, i creatori di Stranger Things, con una domanda apparentemente semplice: “Linda Hamilton è disponibile da giugno a giugno?“. La risposta dell’agente fu immediata: “Sì“. Non aveva nemmeno bisogno di chiedere alla sua assistita, perché sapeva già cosa avrebbe detto. L’entusiasmo era troppo grande per lasciarselo scappare. Il ruolo in questione era quello di Dr. Kay nella quinta e ultima stagione di Stranger Things, un personaggio che, ironia della sorte, richiedeva esattamente ciò che Hamilton temeva di non poter più offrire: scene d’azione fisicamente impegnative. Invece di arrendersi, l’attrice ha trasformato quella chiamata in una missione. “Un intero anno di calendario per cercare di stare avanti rispetto alla curva“, ha raccontato. Palestra tre volte a settimana, mobilità, preparazione. Non era più giovane, lo sapeva bene, ma non avrebbe permesso al suo corpo di tradirla proprio ora.

E il risultato? Il personaggio non zoppicava. Hamilton è riuscita non solo a completare le riprese, ma a farlo mantenendo gli standard di eccellenza che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro. “Che sollievo essere riuscita a farcela“, ha ammesso con una punta di orgoglio. Quelle potrebbero essere state le sue ultime prove di stunt, forse ha davvero chiuso con quel capitolo della sua carriera, ma lo ha fatto alle sue condizioni, non perché costretta dal dolore. C’è poi un livello meta in tutta questa storia che rende la presenza di Hamilton in Stranger Things ancora più significativa. I fratelli Duffer hanno dichiarato più volte che Terminator è stata una delle ispirazioni principali per la loro serie. Avere Sarah Connor in persona nell’ultima stagione non era solo un casting azzeccato, ma un omaggio dichiarato a una delle eroine più iconiche della storia del cinema. Durante le riprese, Matt e Ross giravano sul set indossando magliette dedicate ai film di James Cameron, un tributo costante alle loro radici creative.
Hamilton ha notato con divertimento che probabilmente non lo facevano solo per lei: “Non credo che lo facessero apposta per me. Indossano semplicemente le loro ispirazioni“. Eppure quel gesto quotidiano parlava più di mille parole. Due creatori che hanno costruito un impero narrativo omaggiavano l’attrice che aveva contribuito a definire un genere intero, e lo facevano invitandola a far parte del loro ultimo atto. Dal punto di vista lavorativo, Hamilton racconta un set in cui i Duffer erano troppo impegnati per discutere a lungo dei retroscena dei personaggi o del destino finale della trama. “Un po’ divertente e pericoloso, non conoscere il gioco finale“, ha ammesso. Ma la sceneggiatura era talmente solida che non c’erano dubbi su come interpretare le scene. E poi ha aggiunto la sua magia personale, quel qualcosa di inafferrabile che solo un’attrice con decenni di mestiere alle spalle può portare.

La prima parte della quinta stagione di Stranger Things è ora disponibile su Netflix, mentre il secondo volume arriverà il 25 dicembre 2025 e il finale debutterà il 31 dicembre dello stesso anno. Per Linda Hamilton, quella chiamata inaspettata non ha solo salvato il suo ritiro prematuro, ma le ha regalato un ultimo grande palcoscenico. E per i fan della serie, significa poter vedere un’icona del cinema fantascientifico degli anni Ottanta incontrarsi con l’erede spirituale di quelle stesse atmosfere. A volte il corpo ti tradisce, ma la passione trova sempre un modo per tirarti su. E quando Stranger Things bussa alla porta, anche un’anca malandata deve fare un passo indietro.
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