È arrivato su Disney+ il film Prey, quinto capitolo del franchise di Predator, ambientato nel 1717 quando il famigerato alieno arriva per la prima volta sulla Terra, per l’esattezza in territorio Comanche. Il cast è quasi interamente indigeno, e andando nella sezione “Extra” della scheda del film è possibile accedere a una versione recitata interamente nella lingua Comanche, con gli stessi attori a ridoppiare le loro parti.
Uno stratagemma che, come ha spiegato in più interviste il regista Dan Trachtenberg, è nato dalla volontà di rispettare il più possibile la cultura rappresentata nel film. Inizialmente si era pensato di fare come in Caccia a Ottobre Rosso, dove c’è una transizione dal russo all’inglese per i personaggi sovietici, ma alla fine si è optato per una soluzione ibrida: due tracce audio. Quella principale ha i dialoghi in inglese, con occasionali parole o brevi frasi in Comanche, mentre l’altra è interamente nella lingua degli indigeni, una scelta approvata dalla Disney per sfruttare le potenzialità aggiuntive offerte dallo streaming rispetto all’uscita cinematografica (Prey ha saltato la sala per via degli incassi dei due film precedenti della saga).
Il film, di cui abbiamo parlato nella recensione di Prey, è il primo titolo basato su uno degli storici franchise più adulti della 20th Century Fox a vedere la luce dopo l’acquisizione della major da parte della Disney. È anche in lavorazione una serie televisiva basata su Alien, creata da Noah Hawley e con Ridley Scott tra i produttori esecutivi. Trachtenberg ha parlato di potenziali idee per ulteriori storie sul Predator, con l’intenzione di fare cose mai viste prima con il personaggio.