Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer, la nuova serie disponibile su Netflix, è stata aspramente criticata dal parente di una vittima del serial killer interpretato da Evan Peters. Eric Perry, cugino di Errol Lindsey, ha detto la sua tramite un post su Twitter, in cui emerge tutto il suo disagio per lo show di Ryan Murphy e Ian Brennan. La serie in questione racconta la storia vera dell’uomo conosciuto anche come Il Cannibale di Milwaukee, responsabile di ben 17 omicidi effettuati tra il 1978 ed il 1991.
I’m not telling anyone what to watch, I know true crime media is huge rn, but if you’re actually curious about the victims, my family (the Isbell’s) are pissed about this show. It’s retraumatizing over and over again, and for what? How many movies/shows/documentaries do we need? https://t.co/CRQjXWAvjx
— eric. (@ericthulhu) September 22, 2022
Serie TV, film e documentari incentrati su storie del crimine continuano a raccogliere sempre più interesse da parte del pubblico ma c’è anche chi preferirebbe che certe pagine di cronaca nera non venissero più raccontate. Eric Perry, cugino di Errol Lindsey, ha twittato: “Non sto dicendo a nessuno cosa guardare, so che le opere che raccontano crimini reali sono tantissime, ma se siete davvero interessati alle vittime, sappiate che la mia famiglia (gli Isbell) è incazzata per questo spettacolo. Ricreare il crollo emotivo che mia cugina ha avuto in tribunale di fronte all’uomo che ha torturato e ucciso suo fratello è SELVAGGIO“.
Eric Perry ha anche osservato che, poiché i casi di omicidio sono di dominio pubblico, i produttori di programmi che raccontano crimini reali non sono tenuti a notificare alle famiglie le vittime che ritraggono. Perry dice che nessuno di Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer ha contattato la sua famiglia, la quale ha scoperto la serie contemporaneamente a tutti gli altri. Ha aggiunto: “Quindi, quando dicono che lo stanno facendo con ‘rispetto per le vittime’ o ‘onorando la dignità delle famiglie’, sappiate che nessuno le contatta. I miei cugini si svegliano con un sacco di chiamate e messaggi e capiscono che c’è un altro show che parla di Jeffrey Dahmer. È crudele“.
Il team di produzione dello show ha difeso il progetto, dicendo che l’obiettivo non era assolutamente quello di umanizzare Jeffrey Dahmer, ma di mostrare le prospettive delle vittime e spiegare i modi in cui la razza e la sessualità fossero alla base delle uccisioni. “Avevamo una regola con Ryan (Murphy, ndr), ovvero che la storia non sarebbe mai stata raccontata dal punto di vista di Dahmer“, ha dichiarato Evan Peters, aggiungendo: “Si chiama ‘La storia di Jeffrey Dahmer’, ma non è solo lui e la sua storia passata: sono le ripercussioni, è il modo in cui la società e il nostro sistema non sono riusciti a fermarlo più volte a causa del razzismo e dell’omofobia. È solo una storia tragica“. Tuttavia, Eric Perry non pensa che tali sforzi siano sufficienti per giustificare l’esistenza dello spettacolo: “Si tratta di rivivere il trauma ancora e ancora, e per cosa?. Di quanti film/spettacoli/documentari abbiamo bisogno ancora?“.