Andrew Dominik, regista e sceneggiatore di Blonde, ha spiegato il finale in un’intervista per il suo controverso film, adattamento del romanzo omonimo di Joyce Carol Oates e dedicato alla vita e alla memoria di Marylin Monroe. Il film, presentato alla 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, è disponibile su Netflix da mercoledì 28 settembre e dipinge la morte della Monroe lontana dalle teorie complottiste che sono circolate per anni ed anni. Anzi, Dominik ha affermato che la teoria secondo la quale sia stata assassinata non ha alcun senso.
In occasione dell’uscita su Netflix del film Blonde, il regista e sceneggiatore Andrew Dominik si è aperto durante un’intervista esclusiva con The Wrap e ha detto non solo la sua sulla teoria per la quale Marylin Monroe sia stata effettivamente assassinata, ma ha dato anche la sua spiegazione del finale del controverso film, con queste parole: “Voglio dire, era ovviamente una tossicodipendente. Penso che probabilmente sia morta per un’overdose accidentale ovvero una vera e propria forma di suicidio. Era proprio quello che credo fosse accaduto. Penso che sia stata essenzialmente una persona autodistruttiva. Penso che nessuno possa essere in disaccordo con questo, che era una persona intensamente autodistruttiva. Era una tossicodipendente, capite?”
Sulle teorie complottistiche riguardanti il suo assassinio da parte di alcuni sicari di John Fitzgerald e Bob Kennedy, Dominik non è affatto d’accordo: “Non credo che sia stata uccisa. Non ha alcun senso. Non ci sarebbe stato motivo per ucciderla, perché se lei avesse tenuto una conferenza stampa e detto di aver avuto relazioni con i Kennedy, nessuno l’avrebbe denunciata. Voglio dire, avrebbe potuto letteralmente invocare una conferenza stampa e nessuno avrebbe pubblicato quello che avrebbe detto. Quindi la teoria dell’omicidio non ha senso.”
Blonde, film scritto e diretto da Andrew Dominik con una straordinaria Ana De Armas nei panni di Marylin Monroe, è attualmente disponibile su Netflix per tutti gli abbonati.