Blonde, il nuovo film scritto e diretto da Andrew Dominik, è arrivato su Netflix a partire da mercoledì 28 settembre, e tra le sequenze che più hanno diviso pubblico e critica sin dalla sua presentazione alla 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia c’è quella del feto che Marylin Monroe porta in grembo in un momento del film. Un feto che, ad un certo punto, in una sequenza onirica di fortissimo impatto, “parla” alla futura madre. Il significato del bambino nascituro è stato spiegato dallo stesso Andrew Dominik in occasione della presentazione del film a Venezia.

Il regista, in occasione della conferenza stampa del film alla 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, si era pronunciato sul significato del bambino non ancora del tutto formato che portava in grembo Norma Jean, di cui vi abbiamo parlato più in alto: “La figura del bambino è una cosa reale per Marilyn e il suo atteggiamento è ambivalente. Da un lato vuole avere il bambino per salvarsi dal suo trauma infantile, dall’altro la sua esperienza della maternità riguarda la sua stessa madre, dalla qualche aveva compreso che avere un bambino distrugge la propria vita. La gravidanza è dannata sia che vada in una direzione sia che vada nell’altra.”

Il chiacchieratissimo biopic anticonvenzionale scritto e diretto da Andrew Dominik, di cui abbiamo parlato nella recensione di Blonde, un film interpretato da una splendida Ana De Armas ed ispirato al controverso romanzo omonimo di Joyce Carol Oates, è stato presentato inn anteprima mondiale alla 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia ed ora ha debuttato per tutti gli abbonati di Netflix a partire da mercoledì 28 settembre. Un film che ha letteralmente diviso le opinioni e i giudizi sin dal suo debutto, specialmente per come ritrae la gravidanza di Marylin Monroe e il suo desiderio di maternità

Una dimostrazione del fatto che Blonde non è esattamente il film biografico riverente e convenzionale che ci si aspetterebbe dedicato ad una delle icone femminili più abbaglianti e potenti del Novecento, e che è stato realizzato, su ispirazione al romanzo della Oates, per raccontare il personaggio dell’attrice e diva degli anni ’50 e ’60 in maniera originale, audace e provocatoria.

Blonde è già disponibile su Netflix per tutti gli abbonati.

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Nato il 27 ottobre 1987, Simone Fabriziani è critico cinematografico ed attualmente collaboratore esterno di ScreenWorld.it, CinemaSerieTv.it e IlMeglioDiTutto.it. Nel 2015 ottiene la laurea triennale in Lingue nella Società dell'Informazione, nel 2018 quella in Scienze dell'Informazione, Giornalismo ed Editoria. L'anno successivo consegue un Master di I Livello in Marketing del Cinema, dal 2019 al 2022 è invece Web Content Editor presso l'agenzia web Psycode. Dal 2011 ad oggi è founder e head writer del blog a carattere cinematografico AwardsToday.it. Conduttore ed ospite in varie rubriche live streaming, è voce frequente del programma radiofonico La Settima Ossessione.