I fan della saga cinematografica e televisiva Marvel stanno per fare la conoscenza del personaggio di Jennifer Walters grazie a She-Hulk: Attorney at Law, la serie che debutta il 18 Agosto sulla piattaforma Disney+. Personaggio complesso, dalle fortune decisamente alterne, amatissimo dai lettori di fumetti, capace di rappresentare tanto lo spirito più leggero e scanzonato dei comics americani quanto quello più tragico, She-Hulk ha goduto di incarnazioni molto differenti e di parecchie storie notevoli.
Ecco i fondamentali 5 fumetti di She-Hulk da leggere, secondo noi, per capire chi sia e chi sia stata nel corso dei decenni la laureata in legge più famosa dell’Universo Marvel su carta, assieme ad un altro eroe in costume il cui ritorno in grande stile è stato annunciato recentemente: Matt Murdock, ovvero Daredevil. Pronti per una manovra di avvicinamento all’esordio sul piccolo schermo?
1. La selvaggia She-Hulk
Jennifer Walters è la cugina di Bruce Banner e ottiene una versione mediamente attenuata dei suoi poteri via trasfusione, resa necessaria dal pericolo di morte della futura avvocatessa verde. Era il 1979 e alle prese con la creazione della versione femminile del Golia Verde c’erano Stan Lee e John Buscema. Un team creativo da urlo, per una storia invecchiata male che non vi colpirà per qualità e originalità, ma che resta fondamentale. Perché da un concetto piuttosto banale come la femminizzazione di un’icona dei comics nacque ben di più. Jennifer ci avrebbe messo un po’ di anni e incontri con autori più moderni per trovare una propria voce e darsi una personalità interessante e indipendente da quella dell’ingombrante Bruce Banner. Ma ogni viaggio inizia con un piccolo passo, diceva qualcuno. In queste storie, She-Hulk fa le prime esperienze come giustiziera di strada e incontra il suo primo nemico di un certo livello: lo spaventoso Man-Thing. In Italia queste storie sono disponibili nel volume La selvaggia She-Hulk 1 della collana Marvel Masterworks, edito da Panini.
2. Fantastic Four #265 – 279
1984. Due uomini renderanno il personaggio di Jennifer davvero importante all’interno dell’Universo Marvel. Uno si chiama Benjamin J. Grimm, meglio noto come l’adorabile Cosa. Curiosamente, nel corso degli anni e delle storie, She-Hulk avrebbe stretto una relazione di amicizia e stima importantissima con il principale rivale di Bruce Banner, almeno fino agli anni Ottanta, per il titolo di maggior forzuto della Casa delle Idee. Proprio questo rapporto avrebbe condotto la supereroina di smeraldo a far parte dei Fantastici Quattro. A condurcela, una leggenda dei comics come John Byrne, l’altro uomo fondamentale nella vita (editoriale) di Jennifer Walters. Lo sceneggiatore e disegnatore di Fantastic Four la scelse infatti come sostituta della Cosa all’interno del Fantastico Quartetto. Nelle interazioni con la Torcia Umana, nei confronti con Susan Storm, nelle avventure spaziali e di esplorazione dagli FQ la personalità del personaggio emerge più che in molte altre storie dedicate soltanto a lei. In Italia queste storie si trovano nei volumi Omnibus dei Fantastici Quattro di John Byrne, pubblicati da Panini.
3. La sensazionale She-Hulk
Sempre per i testi e i disegni di John Byrne, arriva la consacrazione definitiva, che coincide anche con il periodo di maggiore popolarità e, probabilmente, qualità delle storie. Nel 1989, John Byrne ha raggiunto lo status di maestro contemporaneo del Fumetto americano e ha quindi la forza per accaparrarsi She-Hulk e farle prendere una direzione tutta sua, deviando nettamente tanto dal resto dell’Universo Marvel quanto dal modo di raccontare classico dei comics dedicati ai supereroi. La serie è brillante e ci mostra Jennifer Walters nei panni di una donna sicura di sé e di grande carisma, una donna in carriera in perfetto stile fine anni Ottanta e una supereroina coi fiocchi. Bellissima, affascinante, intelligente, in grado di sconfiggere l’avversario a cazzotti e in tribunale. Soprattutto, la serie è scanzonata, divertente, e vede She-Hulk rompere la quarta parete, rivolgendosi direttamente ai lettori, commentando con intelligenza e autoironia le proprie gesta in costume e tra le mura di casa. Le storie parlano a un pubblico consapevole e adulto, con un linguaggio a tratti anche spregiudicato e una discreta dose di comicità sexy. Proprio in questo periodo, Jennifer Walters è eletta nell’olimpo delle più sensuali tra le donne della Marvel. In Italia queste storie sono disponibili nel volume omonimo in formato omnibus, pubblicato da Panini.
4. She-Hulk: Legge e disordine
Charles Soule è uno sceneggiatore di fumetti che fu avvocato. Non stupisce quindi che la sua serie dedicata a She-Hulk, di cui citiamo il titolo del volume italiano, approfondisca più di ogni altro ciclo la vita da giurisperita di Jennifer Walters, che nella maggior parte delle occasioni è una componente minoritaria delle sue storie. Un ex-membro degli Avengers e dei Fantastici Quattro, dalla pelle verde, in grado di sollevare più di cento tonnellate ha speranze di aprire il proprio studio legale e farlo funzionare a dovere, tra un’avventura a fianco di un supereroe, un attacco a New York del Dottor Destino, un crimine comune da sventare e i piccoli o grandi problemi della quotidianità? Con uno sguardo non banale alla vita di un’eroina Marvel e l’aiuto delle matite minimaliste e perfettamente posizionate di Javier Pulido, Soule ha tentato di rispondere alla domanda a metà del decennio scorso, con storie che hanno reinventato She-Hulk in modo intelligente. Non baciate da un grande successo purtroppo. Ecco perché il personaggio ha preso ben presto direzioni molto diverse. Non saremmo stupiti di vedere alcune delle situazioni di questo ciclo di storie nella serie Disney+ in arrivo. In Italia queste storie sono disponibili nel volume omonimo, edito da Panini.
5. She-Hulk: A pezzi
Nel 2017 inizia un periodo nuovo della vita di Jennifer Walters. Suo cugino, Bruce Banner, è stato apparentemente ucciso durante gli eventi traumatici di Civil War II e She-Hulk è costretta a rinnovarsi per l’ennesima volta. I traumi subiti si manifestano con un radicale cambio di pigmentazione, che passa dal verde al grigio citando quanto già successo varie volte in passato al più noto cugini, cui si aggiunge un cambio di personalità. Come nelle storie originali di Hulk, infatti, l’aspetto fisico di Jennifer non è più costantemente quello della splendida Gigantessa di Giada. L’avvocatessa degli eroi si trasforma in una versione forzuta e ben poco lucida di sé a causa della rabbia che la domina. Proprio la gestione di questo sentimento, sotto il piano comportamentale e sociale ma anche psicologico, è l’oggetto fondamentale delle vicende sceneggiate da Mariko Tamaki, elegante scrittrice poi premiata anche con un Eisner Award, per le matite di Nico Leon. Il rapporto con gli Avengers, l’autoanalisi e la ricerca di una stabilità emotiva si intrecciano con l’azione e le avventure di una She-Hulk mai così apparentemente simile al suo modello maschile. Ma attenzione, perché la somiglianza è solo esteriore. La Tamaki è bravissima a farci sentire i rovelli interiori di Jennifer Walters nella loro unicità e nel regalarci una delle storie più significative degli ultimi anni dedicate al personaggio. In Italia queste storie sono disponibili nel volume omonimo, il primo della serie dedicata a She-Hulk, sempre edito da Panini.