Beh, io voglio essere me stessa, anche se dovrò rinunciare ai diamanti per tutta la vita. Sono assolutamente soddisfatta di essere Anna di Green Gables.

Ebbene sì: a distanza di oltre un secolo dalla sua pubblicazione, Anna dai Capelli Rossi continua a esercitare un fascino senza tempo. L’intramontabile e toccante romanzo di Lucy Maud Montgomery (1908) narra le vicende della giovane orfana Anne Shirley, il cui spirito indomabile ha conquistato un posto nel cuore di milioni di lettori e spettatori. Oggi quell’eroina dai capelli di fuoco torna a vivere in una nuova veste. Anne Shirley, reboot animato a cura del nipponico The Answer Studio, noto per The Tower of God e City Hunter The Movie.

Il nuovo anime è composto da 24 episodi ed è disponibile a partire dal 5 aprile 2025 su Crunchyroll. Sebbene a prima vista potrebbe sembrare l’ennesima trasposizione di una storia già nota, non temete: questa versione è riuscirà nuovamente a sorprendervi, pur rimanendo fedele all’essenza del materiale originale. Una vera impresa, considerando che il personaggio di Anne è già stato protagonista di innumerevoli adattamenti, dal celebre anime del 1979 diretto dal compianto Isao Takahata fino ai recenti reboot live action.

Un’anima senza tempo

Anne Shirley, © Crunchyroll
Anne Shirley, © Crunchyroll

Come anticipato, “Anna dai capelli rossi” (o Anna di Green Gables), è il romanzo scritto dalla canadese Lucy Maud Montgomery e pubblicato nel 1908. Primo di una lunga serie, il libro narra la storia di Anna Shirley, un’orfanella vivace e sognatrice. Col tempo il romanzo si è imposto come un classico della narrativa giovanile, sia per la sua delicatezza e sia per il rispetto delle emozioni, forte di un tono ironico e, talvolta, provocatorio. Le avventure di Anna hanno permesso all’autrice di trattare temi quali la ricerca d’identità e il senso di appartenenza, nonché l’importanza delle amicizie.

La celebre storia prende spunto da un “appunto” che Montgomery aveva scritto anni prima. L’autrice aveva immaginato una coppia di anziani fratelli che, per errore, ricevevano in affido una bambina invece di un maschio. Difatti, Anna sconvolge la vita dei fratelli Cuthbert, Matthew e Marilla, proprietari di una fattoria a Green Gables. Da questa premessa nasce un racconto di formazione e trasformazione reciproca. Mentre la giovane cambia le abitudini di tutti gli abitanti del villaggio grazie al suo perenne entusiasmo, loro le offrono finalmente un luogo da poter chiamare casa.

Dopotutto, molti elementi del romanzo riflettono esperienze personali dell’autrice. L’ambientazione, ad esempio, è ispirata alla Isola del Principe Edoardo, dove Montgomery trascorse l’infanzia e che la stessa descrive con attenzione, puntando il focus sulla natura e sulla vita rurale degli abitanti. Il personaggio di Anna, invece, è ispirato a una fotografia della modella e attrice Evelyn Nesbit.

Il confronto con il passato

Anne Shirley, © Crunchyroll
Anne Shirley, © Crunchyroll

Siamo ben consapevoli che non si possa parlare di Anna dai capelli rossi senza menzionare il celebre anime del 1979, diretto dall’immenso Isao Takahata e illustrato anche dal maestro Hayao Miyazaki. Una serie composta da 50 episodi e tuttora considerata un capolavoro, sia per la sua delicatezza, sia per l’incredibile fedeltà al romanzo.

In effetti, a pensarci bene, tutto in Anne Shirley richiama l’anima dello Studio Ghibli: la cura per i personaggi, l’animazione carica di magia e poesia, un’estetica luminosa e indimenticabile. The Answer Studio reinterpreta il mondo di Anna con uno stile che fonde l’illustrazione classica con la pittura impressionista. Questo gli consente di offrirci uno spettacolo che conquisterà chiunque ami l’atmosfera incantata dei film Ghibli, a partire dalla brillante palette di colori. Quest’ultima riflette perfettamente lo spirito di Anne, in grado di portare gioia e meraviglia nella vita di chi la circonda. L’anime segue il travolgente entusiasmo della protagonista, lasciando negli occhi e nel cuore dello spettatore un sorriso stampato in volto.

Dopotutto, proprio come le celebri eroine dello Studio Ghibli, anche Anne è un personaggio femminile forte, realistico e memorabile. Pensiamo a Chihiro, che ne La città incantata si trasforma da bambina a giovane coraggiosa, o a San, la protettrice del bosco in Principessa Mononoke, o ancora a Nausicaa, il cui coraggio salva centinaia di vite, umane e non. Tutte loro vivono un percorso di crescita, tra ostacoli, amicizie e primi amori, e Anne Shirley non è da meno. L’immaginazione sconfinata è il suo dono più grande, una sorta di superpotere: non è una ragazza silenziosa o remissiva, come ci si aspetterebbe da una giovane del suo tempo (1800), bensì una giovane vivace, determinata, impetuosa tanto quanto il rosso fiammeggiante dei suoi capelli.

Nonostante ciò, il nuovo adattamento non tenta solo di replicare, ma omaggia il classico in molti modi. A partire dalla cura messa nella rappresentazione dei dettagli quotidiani — come i gesti silenziosi di Matthew, la rigidità composta di Marilla — fino al focus sulla centralità dei rapporti umani e alla costruzione lenta, ma intensa, dei legami.

La mia vita è un cimitero di speranze deluse

Anne Shirley, © Crunchyroll
Anne Shirley, © Crunchyroll

I primi episodi introducono subito lo spettatore all’essenza e alla personalità travolgente di Anne. Non vi sono tempi morti, né momenti filler: la giovane arriva alla stazione, convinta di essere accolta con amore, ignara dell’errore alla base del suo arrivo. L’incontro con Matthew, oltretutto, è tenero e surreale. Lui – un uomo mite e silenzioso – la osserva, mentre lei parla ininterrottamente, meravigliandosi del paesaggio che la circonda.

A dare voce ad Anne è Honoka Inoue, che riesce a cogliere tutte le sfumature del personaggio. Autoironia, teatralità, vulnerabilità nascosta dietro la parlantina inarrestabile, elementi che ci ricordano quanto Anne sia, in primis, una bambina che vuole solo essere amata. Ma Anne ha avuto un’infanzia difficile: dopo la morte dei suoi genitori, ha vissuto con famiglie che la trattavano come serva piuttosto che come figlia. Prima con la signora Thomas, poi con la famiglia Hammond, infine in orfanotrofio. Nonostante ciò, nonostante tutto il dolore e il rifiuto, la giovane affronta il mondo con un’allegria contagiosa. Conserva la capacità di sognare, risultando in grado di trasformare chi le sta attorno e di affermare la propria identità in un mondo che non sa bene cosa farsene di una donna così fuori dagli schemi.

Il filtro dell’immaginazione

Anne Shirley, © Crunchyroll
Anne Shirley, © Crunchyroll

La nuova serie anime non si limita a raccontare una storia, bensì di restituire il medesimo tono del romanzo, oscillando tra commedia e dramma, dolcezza e malinconia. Oltretutto, il team dello studio fa un passo in avanti, puntando il focus su uno dei temi portanti dell’opera: la centralità dell’immaginazione attraverso il linguaggio dell’animazione.

L’immaginazione non è solo un passatempo per Anne: è una forma di sopravvivenza. Quando il mondo reale le reca sofferenza, lei lo reinventa e l’anime sfrutta questa caratteristica per creare scene di grande impatto emotivo, dando vita alle fantasie della protagonista senza bisogno di ulteriori ed effimeri filtri narrativi. Il tutto con una naturalezza che incanta.

Uno degli elementi più potenti della serie è la resa visiva della natura. L’Isola del Principe Edoardo, ambientazione reale e letteraria del romanzo, viene rappresentata con una tale delicatezza da diventare essa stessa personaggio. I ciliegi in fiore, i campi dorati, le acque scintillanti: tutto sembra filtrato dallo sguardo incantato di Anne. In una scena memorabile, Anne e Matthew attraversano un viale alberato che lei ribattezza “La via bianca della delizia”. Qui l’animazione si fonde con l’immaginazione: i petali diventano un velo da sposa e una Anne adulta appare tra gli alberi, simboleggiando i suoi sogni futuri.

Un’opera per tutte le età

Anne Shirley, © Crunchyroll
Anne Shirley, © Crunchyroll

Anne Shirley non è solo un reboot ben fatto. È una dichiarazione d’amore per tutto ciò che rappresenta la protagonista: la capacità di sognare anche quando si è stati maltrattati, essere ancora in grado di vedere il bello delle cose. Decidere di essere se stessi malgrado ciò appaia impossibile.

Ma ciò che lo rende un anime speciale è la sua capacità di parlare a pubblici diversi, senza mai risultare troppo pensate o troppo frivolo. I bambini si immedesimeranno nelle avventure e nelle fantasie di Anne, mentre gli adulti – noi compresi – troveranno nella sua storia un’eco delle proprie fragilità. È uno di quei racconti universali che, come La città incantata o Nausicaä della Valle del vento, riescono a farti sentire a casa anche se si sta viaggiando in terre sconosciute.

La regia di Yuji Watanabe, l’animazione di alta qualità, la colonna sonora emozionante e l’equilibrio perfetto tra poesia e realismo fanno di Anne Shirley un piccolo gioiello. Un inno alla fantasia come forza rivoluzionaria, all’identità come atto di coraggio, alla diversità come bellezza. Un promemoria che la gentilezza e l’immaginazione possono ancora fare la differenza.

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Napoletana, classe 92, nerd before it was cool: da sempre, da prima che fosse socialmente accettato. Dopo il diploma al Liceo Classico, una breve ma significativa tappa all'Accademia di Belle Arti mi ha aperto gli occhi sul futuro: letteratura, arte e manga, compagni di una vita ed elementi salvifici. Iscritta a Lettere Moderne, ho studiato e lavorato per poi approdare su CPOP.IT e scoprire il dietro-le-quinte del mondo dell'editoria. Dal 2025 scrivo per LaTestata e mi sono unita al team di ScreenWorld in qualità di Capo Redattrice Anime e Manga: la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno.