Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il Marvel Cinematic Universe ha subito un cambiamento radicale, mostrando una società colpita dalle conseguenze della crociata di Thanos. Il sacrificio di Tony Stark e la decisione di Steve Rogers hanno lasciato un vuoto nella comunità dei supereroi, in un contesto di tensioni sociali e di una difficile ripresa.
La comparsa di forze rivoluzionarie come i Flag Smasher di The Falcon and the Winter Soldier e il nuovo ruolo di Damage Control, che ora si occupa di monitorare i metaumani, riflettono questa nuova realtà. Un nuovo ambito sociale in cui sembrano essere meno utili gli eroi, in cui servono persone capaci di prendere scelte difficili per il bene superiore. Servono degli antieroi, insomma, ruolo cucito alla perfezione sui Thunderbolts.
Non a caso, l’annuncio del film sui Thunderbolts ha suscitato grande entusiasmo tra i fan del Marvel Universe, che hanno guardato con una certa apprensione alla controparte cinematografica degli antieroi marveliani. Percorso che era già stato avviato da tempo, dal finale di The Falcon and the Winter Soldier e che è giunta finalmente a conclusione. Un traguardo raggiunto in un momento in cui il franchise sul grande schermo sembra esser arrivato a un empasse affrontata dalla dimensione fumettistica, la stessa che portò alla nascita dei Thunderbolts.
L’ascesa degli antieroi

I Thunderbolts nascono in un momento cruciale del Marvel Universe, in seguito all’evento Onslaught alla fine degli anni ’90. Questo maxi-evento, legato al mondo mutante che dominava l’universo Marvel del periodo, ha modificato profondamente il panorama supereroico, portando alla scomparsa di importanti figure, tra cui i Vendicatori, dichiarati morti al termine di Onslaught.
Dopo la scomparsa degli Eroi più Potenti della Terra, il Marvel Universe era pronto a introdurre un nuovo team di eroi, che debuttò nel gennaio 1997 in The Incredibile Hulk, con la storia di Peter David e i disegni di Mike Deodato. Inizialmente concepito come una squadra temporanea, questo gruppo anonimo si trasformò nella prima apparizione dei Thunderbolts, segnando un’importante tappa nella storia del fumetto supereroico.
Nell’aprile del 1997, nel primo numero di Thunderbolts, venne svelato che i presunti eroi senza nome erano in realtà i Maestri del Male, una squadra di villain guidata dal Barone Zemo. La caratterizzazione dei Thunderbolts fu realizzata da Kurt Busiek e Mark Bagley, che rielaborarono vecchi personaggi Marvel, riscrivendone alcune caratteristiche fondamentali.
“Le vere origini dei Thunderbolts risalgono a quando vivevo nel New Jersey e andavo in macchina dai miei genitori nel New England. Per restare sveglio, mi assegnavo volumi da scrivere, lavorando su un orizzonte temporale di due o tre anni. In un viaggio, mi assegnai i Vendicatori, ed ebbi l’idea che alla fine i Maestri del Male ordissero un piano che infine consentisse loro di batterli presentandosi al mondo come dei nuovi eroi, soppiantando i Vendicatori. All’epoca pensai fosse una storia intrigante e la conservai”
La squadra dei Thunderbolts, inizialmente avvolta nel mistero, si rivelò essere composta dai Maestri del Male, un colpo di scena che segnò un momento epocale per il Marvel Universe. Non solo dei villain vennero messi al centro di una propria saga, ma mostrarono anche la volontà di cercare redenzione, trasformando la loro percezione da ‘cattivi’ a protagonisti in cerca di riscatto.
La Marvel al passo coi tempi

L’ingresso dei Thunderbolts nel Marvel Universe rifletteva un’evoluzione del linguaggio fumettistico dell’epoca: anche i villain potevano avere un ruolo significativo. Una riscrittura del canone tradizionale, con l’emergere di nuove tendenze e personaggi come Hellboy e Spawn, in cui i Thunderbolts divennero un elemento cruciale per la Marvel, in cerca di nuovi stimoli narrativi, allontanandosi dagli idealismi dei decenni precedenti.
La rappresentazione dei Thunderbolts era caratterizzata da una dinamica conflittuale interna al gruppo. Mentre alcuni membri cercavano sinceramente redenzione nella loro nuova vita da eroi, altri approfittavano della situazione per portare avanti le proprie macchinazioni in modo subdolo. Questa complessa e vivace interazione ha contraddistinto le avventure dei Thunderbolts, creando tensioni non solo internamente, ma anche con l’intera comunità supereroica, soprattutto dopo il ritorno di figure iconiche come i Vendicatori e i Fantastici Quattro.
Il collegamento tra la dimensione cinematografica dei Thunderbolts e la loro origine nei fumetti si trova nel momento in cui, dopo gli eventi di Civil War, il governo americano ricompone la squadra per affrontare i supereroi oppositori dell’Atto di Registrazione. Guidati inizialmente dal Barone Zemo, quest’ultimo viene allontanato a causa delle sue ambizioni, e il suo posto viene preso da Norman Osborn. Grazie a questo nuovo ruolo di comando, Osborn riesce, al termine degli eventi di Secret Invasion, a diventare il nuovo eroe degli americani.
Anche durante le successive versioni del supergruppo, il ruolo dei Thunderbolts è stato lontano da quel percorso di redenzione che era idealmente alle origini della formazione. L’ultima incarnazione del gruppo non ha certo modificato questa visione, considerato che i Thunderbolts sono stati impiegati da Wilson Fisk, sindaco di New York, come strumento durante la sua personale crociata contro i supereroi della Grande Mela durante gli eventi di Devil’s Reign.
I Thunderbolts al cinema

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il mondo ha nuova percezione degli eroi, visti come fallibili e privi della venerazione del pubblico, in cerca di una nuova sicurezza. Questo cambiamento è evidente nell’accettazione disperata di Mysterio in Spider-Man: Far From Home e nella nascita dei Flag Smasher in The Falcon and the Winter Soldier.
L’assenza di figure di riferimento come Iron Man e Capitan America ha aperto la strada a una nuova dimensione sociale per il mondo supereroico. In questo nuovo ordine, si creano opportunità per nuove figure, come Sharon Carter, che è diventata Power Broker, e la formazione di una squadra segreta di outsider per gestire operazioni black ops.
È un momento ideale per introdurre i Thunderbolts nel Marvel Cinematic Universe, poiché si collocano in una zona grigia della moralità. Si pone la domanda su cosa fare quando le azioni eroiche non sono sufficienti e si necessita di qualcuno disposto a compiere atti moralmente discutibili. Questo nuovo equilibrio è già suggerito in diverse occasioni, riflettendo le attuali condizioni del Marvel Cinematic Universe, specialmente in eventi di grande rilevanza “terrena”.