Finalmente è arrivato l’adattamento anime di Summer Time Rendering su Disney Plus, tratto dall’omonimo splendido manga da Yasuki Tanaka e non si vedeva l’ora di poterne parlare approfonditamente, perché siamo convinti che ve ne innamorerete. Ecco quindi i motivi per cui non dovreste perdere questo piccolo gioiellino narrativo.
Manga invasion: ma alcuni ancora non emergono
Siamo letteralmente bombardati di anime. In un certo senso lo siamo sempre stati, (e anche chi ha superato i quarant’anni è cresciuto con Ken il guerriero, Sampei, Holly e Benji, Mazinga Z e Devilman). Solo che, a differenza degli anni ’80, oggi la fruizione di anime giapponesi è anche e soprattutto un fenomeno social di tendenza. Mentre prima era semplicemente una normale routine destinata ai soli ragazzi.
Gli hashtag #animelover, #mangareader e simili sono tra i più gettonati e gli influencer fanno a gara per poterne parlare.
Non c’è quindi da stupirsi se l’adattamento anime di Chainsaw Man di Tatsuki Fujimoto sia esploso con una popolarità pazzesca, solo per citare uno dei casi più recenti.
Ma è piuttosto facile imbattersi in certe opere, il cui fumetto originale è già un caso di successo. Se il manga è sulla bocca di tutti, l’anime non potrà che essere un fenomeno travolgente, capace di attirare l’attenzione di tutti.
Ma accade (o si cerca di far accadere) anche il fenomeno contrario. Ovvero la trasposizione su schermo di un’opera molto spesso contribuisce a far emergere un fumetto che si conosceva poco o che rappresentava un titolo un po’ di nicchia.
Nel mondo dei comics basti pensare al successo di opere come The Boys, Umbrella Academy o Invincible, i cui fumetti originali di Garth Ennis, Gerard Way e Robert Kirkman erano rimasti appannaggio dei fans più preparati e attenti, senza raggiungere il grande pubblico italiano, se non dopo – appunto – l’uscita su schermo su Prime Video e Netflix.
Nel mondo dei manga funziona esattamente alla stessa maniera anche se a volte con proporzioni diverse: un esempio abbastanza chiaro è The Promided Neverland, ottimo titolo di Kaiu Shirai e Posuka Demizu (in Italia per J-Pop Manga) che ha avuto letteralmente una seconda vita dopo il successo dell’anime. Idem Per Hanako-Kun.
Ecco perché oggi è importante parlare di Summer Time Rendering, un manga che ha incontrato in maniera unanime il plauso dei lettori e della critica, ma che non si è inserito in quella fascia di “blockbuster su carta” che vanno a riempire le classifiche di vendite.
La presenza dell’anime su Disney Plus potrebbe cambiare le cose?
Summer Time Rendering: il manga è un gioiello
Summer Time Rendering ci racconta di Shinpei Ajiro, diciassettenne orfano dei genitori (qualcuno ha detto clichè? Solo in apparenza), che dopo essere cresciuto sulla sua isola natale di Hitogashima si è trasferito a Tokyo per una nuova vita.
Il ritorno “a casa” purtroppo però è tremendamente triste. L’occasione infatti è il funerale della sua amica di infanzia (e decisamente pure qualcosa di più) Ushio Kofune, rimasta misteriosamente coinvolta in un incidente in mare in cui sarebbe affogata nel tentativo di salvare una ragazzina.
Potete immaginare lo shock e il dolore per un tale avvenimento. L’emozione e il dolore sono talmente forti che lo stesso Shinpei risulta molto distaccato e confuso, quasi non si rendesse conto veramente della scomparsa dell’amica (e in questo si nota già subito una profondità importante, stante a reazione molto credibile e verosimile del ragazzo).
La sorella di Ushio, Mio, ormai è cresciuta e anche agli occhi di Shinpei non è più una bambina e, nonostante la solarità innata, il colpo è tremendo, avvicinando ulteriormente i due.
Eppure qualcosa non torna: come è possibile che Ushio sia affogata in un tratto di mare piuttosto basso, nonostante le sue capacità natatorie? E perché il vecchio amico So Hishigata, figlio del medico dell’isola che si è occupato dell’autopsia, svela che sono stati trovati segni di strangolamento sul collo della giovane?
Ma quello che potrebbe aprirsi come un classico racconto investigativo, diventa thriller e anche di più.
Perché il giorno stesso del suo arrivo, il 22 luglio, Shinpei e Mio incontrano accidentalmente una persona esattamente uguale alla sorellina di Ushio, che risulta essere un vero e proprio doppelganger malvagio che uccide Mio e lo stesso Shinpei, dopo aver fatto fuori una misteriosa donna di nome Hizuru Minakata, che si rivelerà fondamentale per la storia.
E se vi suona strano, siete nel giusto.
Il fulcro di Summer Time Rendering è il singolare potere di Shinpei. Dopo la sua morte, il tempo si riavvolge su sé stesso portandolo indietro, per rivivere tutto quanto. Ma con due importanti peculiarità: Shinpei, una volta “risvegliato” mantiene tutti i ricordi delle esperienze già vissute, fornendogli un vantaggio tattico importantissimo per risolvere il mistero di Hitogashima. Tuttavia Shinpei non si risveglia mai nello stesso istante del passato: questo potere è come se si consumasse, portandolo a risvegliarsi sempre in un istante successivo al precedente risveglio.
Shinpei, Mio e addirittura l’ombra di Ushio e gli altri protagonisti saranno quindi chiamati a sfidare un’entità potente e misteriosa, che si svelerà un po’ alla volta, e dotata di poteri tali che hanno portato alla leggenda delle “ombre” sull’isola, ovvero di creature che dopo aver assassinato le persone ne assumerebbero il posto e le sembianze.
Un Twin Peaks per tutti, in salsa di soia
Summer Time Rendering è uno strepitoso cocktail capace di raccogliere elementi narrativi investigativi, thriller e horror davvero ben riusciti, senza mai dimenticare la parte umana ed emotiva, dato che il rapporto tra Shinpei e gli altri personaggi si basa su una grande fiducia e vero amore.
Ma questi rapporti sono messi in pericolo da un classico elemento narrativo, ampiamente utilizzato nel genere, ovvero l’impossibilità di avere reale fiducia nel gruppo. Se in qualunque momento un’ombra può prendere le sembianze e il carattere di un proprio amico, di chi ci si può fidare?
Yasuke Tanaka, con un tratto davvero azzeccato ed efficace nel suo essere graffiante e graffiato, caratterizzato da una buona originalità e dinamicità costruisce una trama complessa, piena di colpi di scena e ribaltamenti di fronte, dalla quale è veramente impossibile staccarsi.
Complice anche l’ambientazione, quest’isola piccola e rurale, da sempre location efficacissima per ambientare questo genere di storie. Twin Peaks insegna.
E i punti in comune con la serie di David Lynch sono diversi: un caso di omicidio misterioso, personaggi dal passato tutto da svelare, specie quando qualcuno non è chi afferma di essere, doppelganger “inversi”, il soprannaturale.
Summer Time Rendering è uno shonen. O meglio il manga è stato originariamente pubblicato su Shonen Jump +, emanazione digitale della celebre rivista di Shueisha, notoriamente fucina di successi (nella stessa sono stati serializzati recentemente Spy X Family, DanDaDan, Kaiju N.8 e molti altri).
Eppure sin dalle prima pagine (o dalle prime sequenze dell’anime), si ha la sensazione che l’etichetta shonen stia molto stretta a quest’opera.
Innanzitutto per l’intensità emotiva e per i temi trattati, visto che l’elaborazione del lutto vista inizialmente sarà poi centrale per tutta l’opera; secondariamente per la crudezza di alcune scene e per l’uso della violenza (a cui, strano a dirsi, un po’ ci siamo ormai tutti abituati, anche in opere destinate ad un pubblico adolescente).
Qualora si dovesse immaginare un titolo recente vicino a Summer Time Rendering si potrebbe individuare Erased, manga di Kei Sanbe (edito da Star Comics anch’esso e che è caldamente raccomandato), diventato poi un anime di successo, caratterizzato appunto dai viaggi e paradossi temporali e misteriosi casi di omicidio, il quale però si presentava sin da subito come un’opera seinen, cioè negli intenti (e di conseguenza nel contenitore) destinato ad un pubblico più adulto.
La giostra emotiva nel quale è coinvolto il lettore è davvero ottima, per equilibrio, anche quando i continui viaggi nel tempo comportano qualche inevitabile difficoltà di sceneggiatura.
Intenso nella narrazione, commovente nel finale, i 13 tankobon di Summer Time Rendering sono davvero un grande esempio di eccellenza nel genere, capace di una trasversalità unica (può essere letto da un pubblico di adolescenti, diciamo in età da scuole superiori, ma coinvolge alla stessa maniera anche i lettori adulti).
L’anime di cui vi innamorerete
Ma allora perché Summer Time Rendering non è stato un titolo da classifica al fianco dei più rinomati My Hero Academia, L’Attacco dei Giganti e altri?
A volte la risposta a questa domanda è complicata, se non molto difficile da individuare. L’anime prodotto da OLM studios (lo stesso di Berserk, Oh Mia Dea e altre importanti produzioni) arriva a meno di due anni dalla conclusione del manga in patria, quindi con tempi tutto sommato buoni.
Summer Time Rendering di fatto rappresenta la prima vera opera di successo di Yasuke Tanaka, un nome forse poco conosciuto al tempo e la prima uscita italiana risale a giugno 2019, ovvero prima del “second impact” del manga in Italia da individuarsi nel post lockdown 2020 (diciamo a settembre).
L’anime che potete trovare sul canale STAR di Disney+, in 25 episodi, si presenta come una trasposizione veramente eccellente, che mantiene il fascino del character design originale e tutta l’atmosfera di un’opera che ha saputo raccogliere il meglio del genere thriller/mistery soprannaturale, evitando per una volta di adagiarsi sui miti del folklore giapponese e relativi yokai – che francamente ormai hanno anche un po’ stancato – mostrandosi come un’opera trasversale, complessa, intrigante e meno cervellotica sicuramente del succitato Twin Peaks, ma che ha appreso la lezione.
Buonissima animazione, caratterizzata da un grande equilibrio tra scene action e parti più composte (a volte anche molto statiche, ma che si contrappongono perfettamente alla tensione narrativa crescente, creando suspance e atmosfera), una discreta colonna sonora e anche un buon doppiaggio italiano pongono Summer Time Rendering nella condizione di diventare un prodotto di certo popolare e meritatamente di successo.
Se c’è una cosa positiva che si deve riconoscere al fenomeno del boom dei manga è un’ottima percentuale di conversione tra trasposizione anime e fumetto originale. Se l’opera è solida, il successo della versione animata, porta spesso con sé il recupero del manga da cui è tratta, permettendo anche al grande pubblico di riscoprire piccoli gioielli che sarebbe un vero delitto perdersi per strada.
Noi vi abbiamo avvisato: Summer Time Rendering potrebbe diventare uno dei vostri anime/manga preferiti del recente periodo.
Ora tocca a voi, scoprire il segreto dell’isola di Hitogashima. Se serve vi portiamo i fazzolettini per il finale.