Che bel momento per scrivere la recensione di Primordial, la nuova miniserie a fumetti tra la fantascienza, la filosofia e la spy story scritta dal canadese Jeff Lemire, ad oggi uno dei più acclamati autori di comics a livello mondiale, e disegnata dal nostro Andrea Sorrentino. Da due giorni, al momento della scrittura di questo pezzo, è infatti partita la missione Artemis 1, al momento senza equipaggio, che ha l’obiettivo di far tornare l’uomo sulla Luna.
E gli occhi di tutti sono tornati a rivolgersi verso l’alto, dopo tanti mesi di prove e rinvii, perché l’umanità in questo momento ha davvero bisogno di proiettarsi oltre i propri confini.
Primordial
Genere: comics (graphic novel)
Pagine: 160 pagine
Editore: Bao Publishing
Disegnatore: Andrea Sorrentino
La trama: cambiare la storia e tornare nello spazio
La visione della Terra dallo spazio è qualcosa di magico, incredibile. Molti astronauti lo hanno affermato: vedere il nostro gioiello azzurro brillare nell’oscurità del cosmo ci fa capire quanto sia importante il dono della vita e ci presenta subito lo strazio che l’umanità sta compiendo con il progresso sfrenato e incontrollato, arrivando a distruggere la natura, quando già non lo facciamo con l’insensatezza della guerra.
Per cui oggi, a 54 anni da quello sbarco sulla Luna, da quel “piccolo passo per l’uomo” che ha significato “un gigantesco balzo per l’umanità” in tanti sentiamo il bisogno di guardare ad obiettivi comuni da raggiungere come la nuova conquista dello spazio e del sistema solare.
Primordial ci porta indietro nel tempo, alle grandi operazioni del primo piano di conquista dello spazio che contrapponeva (e non è cambiato un accidente in tutti questi anni) Unione Sovietica e Stati Uniti.
Nel 1957 i sovietici spedirono nello spazio Laika, una graziosa cagnolina di tre anni, a bordo dello Sputnik 2.
Nel 1959 gli Stati Uniti fecero lo stesso con due scimmiette, Able e Miss Baker.
Nel primo caso l’esito non poteva che essere uno solo: nonostante la navetta avesse a bordo sistemi di supporto vitale, non era previsto il rientro sulla Terra e quindi il povero animale era destinato alla morte certa. Able e Miss Baker invece sono stati i primi esseri viventi ad essere spediti nello spazio e a tornare incolumi in un’operazione diventata importantissima nonostante gli incidenti.
Lemire invece cambia la storia. In un contesto sociale diverso dove Richard Nixon ha sconfitto alle presidenziali John Fitzgerald Kennedy e un clima di tensione internazionale reso ancora più aspro da queste vicende, entrambe le missioni si concludono con un fallimento: di Laika si perdono completamente le tracce e l’esplosione del razzo Jupiter AM18 provoca la morte apparente delle creature.
I fallimenti sono così evidenti che entrambe le nazioni corrono ai ripari cercando di chiudere gli ambiziosi progetti spaziali e recuperando tutto il possibile, tra studi, analisi e dati per potenziali impieghi bellici. Ancora una volta l’uomo considera prioritario sterminarsi a vicenda che non espandere la propria identità.
Donald Pembrook, matematico di colore, in una soceità molto distante dall’accettare la parità dei diritti, viene incaricato di recuperare queste informazioni nel minor tempo possibile e subito si imbatte in una scoperta eclatante: secondo le analisi sui parametri vitali di Able e Miss Baker, le due scimmiette non sarebbero morte nell’esplosione del razzo, ma sarebbero sopravvissute ben oltre tale momento finendo poi per scomparire nel nulla.
E in pieno clima da spy story durante la Guerra Fredda, il nostro entrerà in contatto con Yelena Nostrovich, scienziata sovietica responsabile del progetto Laika, la quale ha una teoria: Laika, Able e Baker non sono morti nel fallimento dell’operazione, sono stati “rapiti”. Da qualcosa che non è umano ma sarebbe chiaramente intelligente. Insomma, Contact, il primo contatto con un’entità extraterrestre.
Il primo contatto
Il racconto diventa a questo punto fantascienza e lo stesso punto di vista del lettore cambia, diventando quello degli animali protagonisti di questa vicenda.
Li sentiremo comunicare, esprimere le loro paure e intenzioni, la loro voglia di ricongiungersi a chi ha dimostrato loro affetto, la loro difficoltà nel comprendere quello che accade ma anche la loro incredibile capacità di accettare il “diverso” (in fin dei conti c’è un cane che parla con delle scimmie, quindi specie diverse, e tutti che interagiscono con una entità che non riconoscono) senza pregiudizi.
Non possiamo non sottolineare la potenza narrativa di questo fumetto, che da spy story diventa fantascienza pura, senza scordarsi gli elementi principali che la caratterizzano ovvero l’evoluzione, la comprensione, l’affetto sincero, la sperimentazione sugli animali, il coraggio di contrapporsi all’ordine prestabilito.
Primordial è emozionante, straordinariamente lucido nel trattare il tema dell’incontro e incredibilmente commovente sul finale.
Ci siamo chiesti tante volte come sarebbe la reazione dell’umanità all’incontro con una civiltà aliena; Primordial ci risponde che se tale contatto avvenisse con un cane o una scimmia sarebbe decisamente un contatto felice.
Ma questo fumetto non è solamente un meraviglioso trattato sull’esistenza, tra i punti di forza che evidenziamo nella recensione di Primordial c’è una componente grafica che definire esplosiva è riduttivo.
Disegna da lasciare senza fiato
Andrea Sorrentino, importante artista con una carriera più che decennale per alcune delle più grandi major del fumetto americane (splendido il suo Green Arrow con Lemire, ma ricordiamo anche gli ottimi Gideon Falls sempre con il canadese, gli X-Men e Old Man Logan con Bendis e il suo Batman L’impostore di Tomlin) realizza un capolavoro di composizione grafica e story telling.
L’impatto visivo e la costruzione delle tavole di Primordial sono così intense ed efficaci che in alcuni casi i balloon non servono proprio. E infatti non ci sono. Le reazioni degli animali al contatto con l’entità aliena sono lisergiche, visionarie. E non è un caso che più volte nel volume ci sono dei richiami a The Dark Side Of The Moon, leggendario concept album dei Pink Floyd che ha rivoluzionato il mondo della musica e impresso quel prisma nello spazio nella mente di tutti.
Si rimane a bocca aperta per la ricchezza dei dettagli e delle emozioni riportate su carta nei disegni di Sorrentino e anche dalla sua versatilità nel passare dai toni realistici della spy story a quelli visionari e folli della parte legata agli animali. Per non parlare della creatività meticolosa e assolutamente priva di limiti che dimostra in alcune trovate grafiche. Davvero un artista come ce ne sono pochissimi al mondo.
Un universo di emozioni
Se quanto riportato non è ancora sufficiente a far capire l’esito della recensione di Primordial, proviamo con un approccio più diretto: è un piccolo capolavoro.
Primordial è un fumetto capace di parlare a tantissime teste diverse: dagli appassionati di fantascienza a quelli più legati all’aspetto del progresso scientifico e la conquista dello spazio, ma allo stesso tempo affronta temi esistenziali, parla di amore, affetto ed evoluzione, senza dimenticare le atmosfere più tese della spy story, peraltro magistralmente contenuta e calibrata e calata nel periodo storico seppur romanzato.
Non ci aspettiamo mai fumetti mediocri dal buon Jeff Lemire (che ormai vanta una produzione di livelli davvero impressionanti, anche senza contare i grandi successi come Sweet Tooth, le tante imprese in casa Marvel, DC, Image e Dark Horse – penso proprio a Black Hammer e Gideon Falls, pubblicate sempre da Bao Publishing in Italia), ma stavolta, grazie anche all’alchimia con un magico Andrea Sorrentino, ha toccato delle vette ancora più notevoli del solito.
Con Primordial vi emozionerete, forse imparerete qualcosa, magari migliorerete anche alcuni vostri comportamenti. Grazie Laika, Able e Miss Baker, ne avevamo bisogno.
E ora tutti con gli occhi all’insù a guardare la Luna che ci attende di nuovo.
La recensione in breve
Primordial di Lemire e Sorrentino è un vero e proprio gioiello. Quella che parte come una spy story ambientata nell'epoca della corsa allo spazio tra USA e URSS diventa un racconto sull'esistenza e l'evoluzione, mostrando il contato tra un'entità aliena e gli animali Laika, Able e Miss Baker spediti in orbita. A dir poco emozionante.
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Voto ScreenWorld