Il 16 dicembre 1775 veniva al mondo Jane Austen, scrittrice britannica che ha scritto alcuni tra i romanzi più noti della letteratura inglese e che è conosciuta soprattutto per aver dato alle stampe un capolavoro come Orgoglio e Pregiudizio.
Uscito nel 1813 Orgoglio e Pregiudizio rappresenta forse il punto più alto della produzione austeniana e, insieme, una summa dei suoi temi e del suo stile, che ricorrono anche negli altri romanzi. Eppure, nonostante questa ciclicità di elementi, è soprattutto Orgoglio e Pregiudizio ad aver sconfitto la prova del tempo, ad essere sopravvissuto così a lungo da diventare non solo un classico, ma anche un longseller, uno di quei titoli che i lettori non smettono di comprare, di leggere e di amare.
Ma qual è il segreto dietro questo successo imperituro? In cosa Orgoglio e Pregiudizio è riuscito a sconfiggere le barriere del tempo, della lingua e della società, trasformandosi in una lettura universale che affascina anche coloro che sono lontanissimi da quel mondo?
Una grande storia d’amore
La prima cosa che salta all’occhio, leggendo Orgoglio e Pregiudizio, è il lato romantico e sentimentale. Darcy ed Elizabeth, al pari di Catherine e Heathcliff di Cime Tempestose, sono tra le coppie letterarie che hanno fatto più battere il cuore dei lettori di tutto il mondo.
A ben guardare, in effetti, la relazione che si instaura tra i protagonisti di Orgoglio e Pregiudizio rappresenta la genesi e il nucleo di un trope molto amato oggi tra i lettori che popolano i social: il cosiddetto enemies to lovers. Vale a dire una storia in cui i protagonisti cominciano i loro rapporti con astio, distacco e/o incomprensioni, per poi imparare non solo a conoscersi ma anche e soprattutto ad apprezzare quei lati del carattere che all’inizio avevano dato tanto fastidio.
All’inizio di Orgoglio e Pregiudizio, Darcy reputa poco avvenente Elizabeth e la reputa troppo lontana dalla sua classe sociale, senza contare i pensieri tutt’altro che lusinghieri che prova nei confronti della famiglia Bennett. Elizabeth, dal canto suo, si offende subito per un attacco al suo amor proprio e lascia che i pregiudizi su Darcy falsifichino il suo giudizio. Tra i due, allora, cominciano una serie di scontri e incomprensioni.
Jane Austen è molto brava nel gestire questo tira e molla sui generis, raccontando con precisione la crescita di un sentimento che non passa attraverso il tanto osannato colpo di fulmine, ma cresce attraverso quel nonostante tutto che riguarda le grandi storie d’amore. Ci innamoriamo delle persone non per la loro bellezza o la loro perfezione: il vero amore passa attraverso l’accettazione di ogni aspetto, nonostante tutto.
La figura della donna, le critiche e l’indipendenza
Orgoglio e Pregiudizio, tuttavia, non è solo una storia d’amore. Come accade anche negli altri romanzi, Jane Austen è più interessata a raccontare il ruolo della donna, prendendosi gioco delle convenzioni della sua società.
Rappresentando quasi sempre un mondo di provincia che guarda con interesse alla Stagione e alla vita mondana di Londra, Jane Austen racconta un mondo di eroine, di donne che devono muoversi tra le catene che la società imponeva al loro sesso. E proprio nella centralità delle figure femminili, Jane Austen porta avanti una sua rivoluzione, presentandosi alla Storia come la prima scrittrice donna per le donne, prendendosi anche il plauso di Virginia Woolf.
Non serve fare un’analisi puntuale della produzione di Jane Austen per avvertire l’ironia che la scrittrice inserisce nella descrizione di personaggi femminili la cui unica preoccupazione è trovare marito. Personaggi sui quali pende un sentimento di giudizio. Miss Bennett, la mamma di Elizabeth e Jane, è un personaggio quasi grottesco, che la Austen rende quasi macchiettistico proprio per questo suo desiderio di sposare le sue figlie.
Carolyn Bingley è una donna calcolatrice, che pensa al matrimonio come un semplice affare, ed è infatti un personaggio negativo. Charlotte Lucas, la migliore amica della protagonista, accetta un matrimonio di ripiego pur di non essere “una zitella di 27 anni”. Sono esempi, questi, che aiutano a comprendere come Jane Austen giudichi la situazione della donna nella società dei suoi tempi.
E anche se tutte le sue eroine finiscono col trovare il lieto fine tra le braccia di un uomo, personaggi come Elizabeth Bennett sono caratteri che servono a dimostrare che una donna può avere la sua indipendenza, la sua voce, la sua capacità di commettere errori e ottenere un amore che non sia solo un affare tra famiglie, ma una scelta personale basata sui sentimenti. Ed è nella contrapposizioni tra questi vari mondi femminili che si trova un altro punto forte di Orgoglio e Pregiudizio: è una lettura davvero divertente.
Il ruolo del cinema
Infine, il motivo per cui Orgoglio e Pregiudizio continua ad essere il più amato tra i romanzi scritti da Jane Austen si deve ricercare nel trattamento di favore che il romanzo ha sempre ricevuto da parte della settima arte.
Orgoglio e Pregiudizio è forse uno dei libri nella storia della letteratura che ha avuto più trasposizioni cinematografiche. La più vecchia è quella del 1940 con Laurence Olivier e Greer Garson nei panni dei due protagonisti, ma nel corso degli anni non sono mancate le miniserie – da ricordare anche quella con Virna Lisi del 1957 – arrivando persino a una versione cinematografica musical e bollywoodiana, con Matrimoni e Pregiudizi.
Proprio come avviene nella letteratura – piena di sequel, remake, variazioni – così anche il cinema sembra non averne mai abbastanza della storia d’amore tra Darcy ed Elizabeth Bennett, come se l’epoca Regency di Jane Austen continuasse ad essere la proverbiale gallina dalle uova d’oro. Un’ipotesi nemmeno così azzardata, come dimostra la serie tv Bridgerton, che molto deve all’immaginario nato da Orgoglio e Pregiudizio e, in generale, dalla produzione di Jane Austen.
È dunque naturale che un’opera letteraria, che continua ad essere portata anche sul grande schermo, continui ad arrivare a un bacino d’utenza sempre nuovo, fomentando così il successo di un’opera davvero di qualità.
Qual è, allora, il segreto di Orgoglio e Pregiudizio?
Torniamo dunque all’interrogativo che ha aperto questo pezzo: perché amiamo così tanto Orgoglio e Pregiudizio, nonostante tutto il tempo trascorso da quando è stato dato alle stampe? La risposta, forse, è che Orgoglio e Pregiudizio è un’opera completa. Un’opera che ci da tutto quello che sogniamo e che ci ricorda tutto quello che non vorremmo essere.
Il libro racconta una bella e tormentata storia d’amore tra due personaggi ben delineati che, pur con i loro difetti, non possiamo fare a meno di amare. Il tutto grazie anche ai dialoghi brillanti di Jane Austen, che forse dicono moltissimo dello stile brioso che ha permesso alla scrittrice di sopravvivere persino alla sua morte.
Allo stesso tempo, però, Orgoglio e Pregiudizio ci racconta di matrimoni tristi, infelici e ci fa riflettere che a volte si accetta un non-lieto-fine pur di non essere giudicati dagli altri. È un romanzo ancora attuale che, sebbene la società sia cambiata in questi duecento anni, forse non è cambiata così tanto: oggi c’è ancora chi crede che una donna, per essere felice, debba accettare di trovare un uomo. Anche se non è quello giusto. La critica sottile e ironica con cui Jane Austen si rivolge ai suoi personaggi è la stessa che si potrebbe usare oggi.
Inoltre è un libro divertente da leggere. A prescindere dallo stereotipo che lo vuole semplicemente come libro destinato a un pubblico vicino all’universo femminile, Orgoglio e Pregiudizio è un’opera che diverte, che presenta dei personaggi che sembrano quasi gli antenati dei Kardashian, che propone i balli di società come se fossero lontani parenti dei reality show.
La grandezza di Orgoglio e Pregiudizio è proprio quella di guardare alla realtà, di riderne e affrontarne i lati più spigolosi. Come si può non amare un libro che, senza ridondanze o esercizi di stile, riesce a contenere tutto questo universo di esperienze? Facile, non si può. Ecco perché amiamo così tanto Orgoglio e Pregiudizio. Ecco perché, forse, tra duecento anni ci saranno altri lettori che continueranno a sospirare per Elizabeth Bennett e Fitzwilliam Darcy.