Negli ultimi anni il genere fantasy sta scoprendo una nuova evoluzione che tende a guardare al passato, un po’ come la moda fa col vintage. È il caso della saga scritta da Christelle Dabos ambientata in un mondo magico che ricorda quello de La bussola d’oro. Mescolando il genere fantastico al gusto steampunk di grande moda negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, l’autrice regala al lettore un vero e proprio salto nel tempo. Si tratta di una storia che ha appassionato giovani e adulti, ed è cresciuta grazie al passaparola sul web, principalmente del booktok. Ecco quindi 6 motivi per leggere L’Attraversaspecchi, serie fantasy composta da 4 libri ed edita Edizioni e/o.
1. La trama originale
Il mondo composto da ventuno Arche – frammenti di quello che un tempo era il pianeta Terra – fa da sfondo alle vicende di Ofelia, originaria dell’Arca Anima, che per volere delle Decane della sua città deve andare in sposa a uno sconosciuto abitante del Polo. Ofelia ha due particolari poteri: sa leggere il passato degli oggetti, e sa attraversare gli specchi. Costretta a lasciare Anima per trasferirsi sull’arca di Thorn, della famiglia dei Draghi, la sua vita cambierà drasticamente. Il Polo è freddo e inospitale, un po’ come il suo promesso sposo. In un’ambientazione in pieno stile steampunk caratterizzato dalla magia, Ofelia scoprirà di essere la chiave di un enigma che potrebbe determinare il futuro delle Arche.
2. Un worldbuilding mai visto prima
L’autrice, Christelle Dabos, ha strutturato un worldbuilding davvero accattivante e ben articolato. La Terra si è frammentata in varie “Arche” che fluttuano nello spazio. Ognuna di queste è governata da un diverso “Spirito di famiglia”, visto e rispettato come una divinità. Sulle Arche gli abitanti godono di uno speciale potere, come la capacità di leggere o di animare gli oggetti, di leggere nel pensiero, di influenzare le stagioni, di manipolare e alterare la mente con le illusioni, o di attraversare gli specchi. C’è davvero tanta, tanta magia! Il tocco in più glielo danno i molti riferimenti storici. Infatti, l’intera serie è ambientata in un mondo futuro che, in qualche modo, continua a guardare al passato.
3. Lo Steampunk accattivante
Secondo definizione, lo steampunk non è altro che un sottogenere della narrativa fantasy e fantascientifica che introduce la tecnologia più o meno avanzata all’interno di un contesto storico a cui non corrisponde. Questo contesto storico spesso rispecchia l’epoca vittoriana.
L’Attraversapecchi è uno dei pochi fantasy dei nostri tempi a introdurre il genere dello steampunk, molto in voga negli anni Sessanta e Settanta, in maniera davvero riuscita e funzionale alla storia. Infatti, in un mondo futuro che riflette l’Ottocento inglese, troviamo attrezzature e aggeggi di almeno un secolo più tardi, e che la nostra protagonista, Ofelia, è in grado di “leggere” e di scoprirne la storia passata grazie al suo potere.
Un ottimo richiamo a romanzi come: Queste oscure materie (meglio conosciuto col nome del primo romanzo della trilogia, La bussola d’oro), La notte dei Morlock (un seguito pensato da K.W. Jeter per La macchina del tempo di H.G. Wells), o anche Macchine mortali (pubblicato nei primi anni 2000, ma che ha ritrovato un nuovo successo nel 2018 in occasione dell’uscita del film a esso ispirato).
4. I personaggi sfaccettati
Ofelia è una giovane donna impacciata, un cliché che però trova una motivazione sensata e ben precisa pian piano che i misteri si risolvono. È spesso spaventata dalla sua stessa ombra, ma al contempo capace di un grande coraggio e di una temerarietà che le permette di tenere testa al suo sconosciutissimo promesso sposo: Thorn.
Thorn, dal canto suo, è un uomo taciturno, estremamente preciso, ossessionato dall’ordine e dalla pulizia. Non è in grado di affrontare i propri sentimenti, tantomeno di esprimerli, finendo col tenere a distanza Ofelia che, in un primo momento, vorrebbe non avere nulla a che fare con lui.
Archibald è un personaggio ambiguo, difficile da comprendere fino in fondo, ma che si lascia amare grazie alla stravaganza e al fascino ammaliante che ricorda il Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie.
Anche gli altri personaggi secondari sono così ben caratterizzati (soprattutto nei primi due libri della serie) da trovare un posto ben definito sia nelle pagine dei romanzi che nel cuore dei lettori, contribuendo a rendere i luoghi della storia così familiari da far sentire a casa.
Abbiamo poi gli Spiriti di famiglia. L’autrice si concentra principalmente su Faruk, Spirito che custodisce le usanze del Polo (Arca di origine di Thorn), e che ricorda una versione più capricciosa, smemorata e iraconda dei grandi déi della cultura del nostro mondo, come Odino o Zeus.
5. L’elemento romantico presente ma non invasivo
La storia d’amore tra Thorn e Ofelia cuoce a fuoco molto, molto lento. Uno slow burn per definizione. Tra i due si crea subito una certa tensione che tiene i lettori incollati alla storia. La timidezza di Ofelia e l’algidità di Thorn fanno da ostacolo al sentimento che cresce in loro senza che possano contrastarlo o negarlo. Ed è proprio il distacco a cui si ostinano, a rendere tanto emozionante ogni contatto accidentale e ogni significativo silenzio. Poi, quando arriva finalmente il momento di dichiararsi, coloro che osservano da dietro le quinte l’evolversi della loro storia, riescono fisicamente a percepire le farfalle nello stomaco.
Il lato romantico de L’Attraversaspecchi (ci teniamo a specificare che non è l’elemento centrale dei romanzi della serie) è pulito, casto e rispettoso.
6. Le opinioni contrastanti sui social
La serie de L’Attraversaspecchi ha conosciuto un grandissimo successo anche e soprattutto sul web. Sia il popolo del bookstagram che il popolo del booktok vanno pazzi per la storia di Ofelia e Thorn, tanto da desiderare che l’autrice scriva un quinto libro per dare finalmente risposta ai vari interrogativi con il quale si chiude l’ultimo capitolo della saga. Ed è proprio per questo motivo che sui social è nato un dibattito sulla validità della serie. C’è chi, deluso dal finale aperto e dall’evoluzione dei vari aspetti della trama nel quarto romanzo, ne sconsiglia la lettura seppur abbia amato il resto della storia. C’è poi chi non ne trova i difetti tanto criticati, e chi invece li riconosce ma continua a sostenere che la serie sia comunque meritevole di attenzione.
Tiktok e Instagram sono invasi da post e video sull’argomento, tanto da rendere L’Attraversaspecchi il libro spartiacque per eccellenza. Chi esprime un giudizio negativo nei confronti della serie, spesso lo fa mosso dalle aspettative deluse, suggerendo tra le righe che i romanzi che precedono l’ultimo avevano creato un entusiasmo tale da aspettarsi sempre qualcosa di più.
Una polemica che ricorda molto quella che, ancora oggi, ruota attorno al finale della serie TV di Game of Thrones.
Vale perciò la pena immergersi nel mondo creato della Dabos e farsi un’idea su questa serie tanto amata, odiata e chiacchierata.