La saga di Harry Potter è tra i 10 libri più venduti al mondo con più di 450 milioni di copie vendute, il solo Harry Potter e la Pietra Filosofale, primo volume dei sette, dovrebbe aver superato i 107 milioni. La trasposizione cinematografica della Warner Bros ha registrato al box office mondiale un incasso di circa 8 miliardi di dollari, mentre il valore complessivo del brand è di circa 30 miliardi. Ma quali sono le ragioni che lo hanno reso tale? Vediamo insieme 6 motivi per cui Harry Potter è diventato un successo globale.
1. Un personal brand dal valore umano
Una delle ragioni per cui tutti amiamo la saga è per l’immagine che è stata trasmessa dal suo personal brand. Ogni azienda, personaggio pubblico o prodotto fanno riferimento in prima linea al personal brand, cioè al modo in cui appare agli occhi degli altri. Il valore del proprio marchio è dato da come viene sentito, detto e pensato a livello collettivo, di quello che si dice sui servizi che offre e persino dalle dicerie sul piano non professionale (se si tratta di una persona). La storia che ha portato la Rowling al successo è di per sé un ottimo metodo promozionale, perché trasmette i valori sani della rinascita, della dedizione ai propri sogni e dell’amore per i figli, nonché l’ammirazione per una donna passata in soli 5 anni dalla disoccupazione ad essere una delle più ricche del Regno Unito.
La scrittrice britannica, appassionata di racconti sin da bambina, nel 1982 sostiene l’esame per entrare all’università di Oxford che, purtroppo, non supera. Nello stesso periodo a sua madre viene diagnosticata la sclerosi multipla. Anni dopo si laurea e si trasferisce a Manchester per un lavoro amministrativo. L’anno cruciale per la Rowling è il 1990, quando in attesa di un treno in una stazione di Londra ha l’illuminazione su una storia da raccontare: la vita di un bambino con poteri magici. Tuttavia, dopo la morte della madre la sua vita è un seguito di tracolli. Il divorzio con una figlia a carico, senza un lavoro e sotto sussidi. È in questi anni difficili che termina la stesura del primo libro iniziando a proporlo a varie case editrici (ben undici) che, però, rifiutano. Ad accettare la pubblicazione delle prime 1000 copie è stata la Bloomsbury che le vede andare subito a ruba. Da qui in poi, il successo è noto a tutti. Come si fa a non rimanere affascinati da una storia simile? Come detto sopra, i valori trasmessi dalla Rowling sono quelli che più colpiscono. La storia di una donna che dopo una vita difficile si è rialzata con le proprie gambe è un po’ il sogno americano (o, in questo caso, britannico).
2. Non eroi, ma persone
Parlando sempre di valori, un altro elemento fondamentale è il modo in cui sono stati delineati i personaggi. La loro caratterizzazione è tutt’altro che fiabesca, vengono infatti presentati con tutte le sfumature tipiche dell’essere umano. La Rowling non ha adottato gli estremi “bene” e “male”, ma ha spaziato all’interno di una scala in cui sono presenti diverse sfumature di atteggiamenti e modi di essere. In Harry vediamo più volte l’intento vendicativo farsi spazio nel suo animo, che ha radici nella volontà di vendicare le persone a lui care. Lui stesso si interroga più volte sulla purezza delle sua azioni, chiedendosi se siano effettivamente rivolte al bene. Durante l’intera saga il protagonista appare tutto fuorché “senza macchia e senza paura”.
Una delle figure più complesse è Draco, ragazzo che deve essere cattivo perché ha paura di essere buono, personaggio dinamico che dimostra molte sfumature in diversi momenti della storia. Non si può dimenticare Piton, uno dei personaggi meglio delineati in assoluto, le cui peculiarità caratteriali spaziano in modo strutturato e complesso. I personaggi della Rowling sono umani, talvolta problematici e difficili, altre volte cattivi perché non possono fare diversamente o malvagi perché sono nati nel male, ma ciò che li accomuna è che non sono supereroi, ma persone con propensioni e vissuti differenti. Forse è anche per questa ragione che amiamo così tanto la saga: in poche occasioni si sono visti personaggi dotati di magia con performance così umane.
3. Trasposizione cinematografica per tutti
Nonostante le valanghe di critiche ricevute dai book lovers, bisogna ammettere che la trasposizione cinematografica ha avvicinato alla saga moltissime persone. Il cast a dir poco eccezionale ha reso onore alla storia scritta da J.K. Rowling, gli effetti speciali e le scenografie hanno incollato allo schermo milioni di spettatori. Senza dubbio i libri hanno sfumature molto più profonde e fanno calare il lettore a fondo nelle particolarità degli eventi e dei personaggi, basta pensare alla storia d’amore tra Harry e Ginny che nei romanzi assume un’importanza completamente diversa, ma questo è il loro bello. La saga viene di tanto in tanto ritrasmessa in televisione con ascolti record, come è accaduto durante la pandemia. Le persone, mai come in questo periodo storico, hanno bisogno di spensieratezza e distrazione, sensazioni facilmente sperimentabili durante un watch party a tema.
4. La penna di J.K. Rowling
Elemento preponderante nel successo della saga è senza dubbio l’abile penna dell’autrice. J.K. Rowling ha dimostrato abilità impressionanti a livello immaginativo e di trasposizione scritta. Un aspetto importante a cui porre attenzione è la versatilità della storia, apprezzata sia dai bambini sia dal mondo degli adulti. Le differenze generazionali si azzerano grazie alle capacità dell’autrice, che è stata in grado di scrivere un libro adatto ai piccoli senza farlo perdere d’interesse a un pubblico adulto. È incontestabile la maestria cui cui ha gestito le morti dei personaggi, in modo delicato, sensibile e rispettoso, anche per le figure meno amate. Questa delicatezza era obbligata considerando che a leggere il libro sarebbe stata soprattutto una grande fetta di minori. Una delle prime edizioni è stata pubblicata con due copertine diverse, una adatta ai bambini più divertente e colorata, mentre l’altra più sobria destinata al pubblico adulto.
5. Una storia che cresce insieme ai suoi protagonisti
Un’altra ragione per cui amiamo Harry Potter è sicuramente la spensieratezza che regala. Ci siamo affezionati ai ragazzini e alla loro spontaneità, che anno dopo anno sono diventati adulti sotto gli occhi di milioni di persone. I libri e i film incarnano il percorso di maturazione dei protagonisti. Nei primi due aleggia quell’atmosfera un po’ puerile e leggera, tipica del periodo dell’età degli attori. Il terzo può essere considerato il collante tra la prima parte della saga, in cui si percepisce un clima sereno, e la seconda. Da Harry Potter e il calice di fuoco in poi la tensione aumenta, i protagonisti crescono e con loro le problematiche che la storia porta con sé. Il cambio decisivo lo si ha in Harry Potter e il principe mezzosangue in cui sfociano tormenti e avanza l’oscurità, fino a raggiungere il suo climax nell’ultimo Harry Potter e i doni della morte. Il connubio tra la saga e la vita dei protagonisti è a dir poco eccezionale e prende forma ancora di più grazie alla trasposizione cinematografica.
6. Un realismo magico
La bellezza del mondo creato dalla Rowling sta proprio nel fatto che può trovarsi a due passi da noi. La fantasia della donna, come afferma più volte lei stessa, trae ispirazione dalla vita quotidiana. I genitori dell’autrice si sono conosciuti proprio sul treno in partenza da King’s Cross, come per Harry, Ron e Hermione. I dissennatori sono il frutto del suo periodo più buio dopo la morte della madre e il divorzio dall’ex marito, rappresentano la depressione che l’ha attanagliata per anni. Il numero 4 di Privet Drive è ispirato ad una casa in cui ha vissuto da bambina, dotata di un ripostiglio nel sottoscala. L’ingresso al ministero della magia non è altro che una cabina telefonica in centro a Londra, come lo è il treno in partenza per Hogwarts. Sentiamo questo universo magico tanto vicino a noi perché è nato da emozioni, abitudini e luoghi ordinari. Non c’è nulla di mentalmente inaccessibile, la Rowling stuzzica la nostra fantasia con elementi comuni, da cui fa scaturire un universo di magia.