Durante il Festival del cinema di Cannes si vedono tantissimi film, alcuni dei veri e propri capolavori e altri semplicemente degli ottimi prodotti. D’altronde parliamo di uno dei festival cinematografici più importanti al mondo, in grado di presentare la maggior parte delle pellicole che faranno parlare di sé nei mesi, e anni in alcuni casi, a venire. Poi ci sono delle volte in cui i film presentati non solo non stupiscono, ma non riescono neanche a lasciare un segno indelebile nelle menti e nei cuori degli spettatori.
Stiamo parlando di Woman and child, opera iraniana dal regista Saeed Roustayi in cui una storia familiare confusa si trasforma in una vera e propria tragedia, con situazioni tragicomiche (decisamente non volute) e una struttura generale della narrazione e della costruzione dei personaggi a dir poco lacunosa.
Genere: Drammatico
Durata: 131 minuti
Uscita: tba (Cinema)
Cast: Parinaz Izadyar, Payman Maadi
Tutto fumo e poco arrosto

Le premesse della trama sono molto intriganti e infondono la giusta curiosità per conoscere il prosieguo della stessa. Una madre single iraniana vive con i suoi due figli mentre cerca di mantenere la sua famiglia. Ha due lavori, uno spasimante che cerca di tenere a bada e serissimi problemi con il suo primogenito, una piccola peste che fa di tutto per attirare l’attenzione genitoriale combinando marachelle a scuola e a casa. Tutto cambierà quando una gravissima tragedia sconvolgerà l’equilibro della donna, che da quel momento in poi passerà le settimane seguenti a mettere in piedi una caccia alle streghe.
Purtroppo, il film ha un ritmo estremamente compassato nella prima metà della pellicola e fatica veramente tanto a ingranare, complice il plot twist che viene messo in scena solo dopo una buona ora di storia. Come se non bastasse, i tentativi della protagonista di cercare il colpevole della tragedia avvenuta tra le sue mura domestiche assumeranno toni più comici che tragici, sia per l’esasperazione della vicenda che per alcune linee di dialogo senza senso.
Un film come se ne fanno pochi… per fortuna

Ogni interprete è perfettamente in parte (e meno male), ma la nostra protagonista, con il volto di Parinaz Izadyar, esagera ed esaspera veramente troppo i toni, sfociando in un overacting dei più beceri. Regia e fotografia non eccellono in alcun modo, non restano impressi e non trasmettono nulla, così come tanti dei personaggi. Questi ultimi nascondono degli archi narrativi che non funzionano e una rappresentazione poco accattivante.
Insomma, se pellicole come Sentimental Value, History of Sound e It was just an accident sono riuscite a far parlare di sé per la la loro forza espressiva e per le bellissime sensazioni che sono riuscite a trasmettere negli spettatori, Woman and a child fa l’esatto opposto. Va detto che un film iraniano molto difficilmente arriverà da noi in Italia, anche se più probabilmente tramite la piattaforma MUBI, ma noi dovevamo avvertirvi che la visione di questo film potrebbe risultarvi pesante e irritante. Un vero peccato, perché alcuni aspetti come quello formale e contenutistico (almeno nell’incipit) erano incredibilmente promettenti, ma non basta a risollevare le sorti di questo mezzo disastro.
Conclusioni
Woman and a child inizia con le migliori premesse e sfrutta un'idea molto intrigante, quella del senso di colpa di una madre che deve fare i conti con una tragedia familiare. Purtroppo lo svolgimento della storia, alcuni personaggi e un ritmo tremendamente compassato rendono la visione parecchio pesante.
Pro
- La tematica e l'incipit della trama
- Da un punto di vista tecnico funziona abbastanza bene
Contro
- L'attrice protagonista va in overacting
- Lo sviluppo della storia non funziona
- I personaggi non vengono rappresentati a dovere
- Alcune linee di dialogo assumono toni comici
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Voto ScreenWorld