È l’ultimo premio deciso e acclamato durante la cerimonia. Il più atteso, il più ambito, il più importante per l’industria hollywoodiana. E anche il più celebre, il più conosciuto, quello che fa parte della cultura pop e che richiama l’attenzione di tutti, spettatori compresi.
Non c’è dubbio che l’Oscar al Miglior Film (Academy Award for Best Picture) sia un riconoscimento ambito da ogni produttore, capace di cambiare vita e carriere dei realizzatori di quello che i membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) votano come il film più bello e importante dell’anno.
Vediamo quali sono stati tutti i vincitori dell’Oscar al Miglior Film, anno dopo anno, partendo dal più recente per arrivare al (doppio) premio della prima edizione degli Academy Awards.
2022 – CODA – I segni del cuore
Fresco di vittoria per l’Oscar al miglior film 2022 è CODA – I segni del cuore, perfetta commedia crowdpleaser che narra la storia della giovane Ruby, unico componente udente di una famiglia di sordomuti. Con una voce di talento, Ruby dovrà lottare con i propri genitori per poter sognare di essere ammessa al rinomato Berklee College of Music. Un film dolce che sa colpire emotivamente lo spettatore e che, proprio a causa della sua semplicità, si è dimostrato il miglior film dell’anno.
2021 – Nomadland
“Non sono senza casa, sono senza tetto“: in una battuta (non proprio tradotta al meglio nell’edizione italiana) si riassume tutto lo spirito di Fern, protagonista di Nomadland, film di Chloé Zhao vincitore prima del Leone d’Oro al Festival di Venezia e poi dell’Oscar al Miglior Film 2021. Un film di rara dolcezza sulla vita nomade, tra paesaggi mozzafiato e una ritrovata umanità. Frances McDormand protagonista assoluta e vincitrice del suo terzo Oscar in carriera.
2020 – Parasite
Agli Oscar 2020 si è fatta la storia. Mai era successo che il Miglior Film Internazionale vincesse anche il Miglior Film. E invece Parasite, il capolavoro del coreano Bong Joon-ho, è riuscito nella straordinaria impresa. Merito di un film che descrive, tra dramma e commedia, la disparità sociale in una maniera intelligente e imprevedibile, sfociando nel thriller e anche nell’horror. Un film che non si può non amare.
2019 – Green Book
Annata particolare quella che ha visto Green Book prevalere nella categoria del Miglior Film. Il film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali racconta il viaggio di un autista italoamericano che deve portare in tour un pianista nero negli Stati del Sud. Sarà l’occasione di provare una nuova empatia e affrontare la questione razziale che ancora oggi tormenta l’America. Una commedia leggera, da molti criticata per essere arrivata al traguardo della statuetta più ambita, ma che riesce ad arrivare a un pubblico ampio.
2018 – La forma dell’acqua – The Shape of Water
Anche in questo caso si tratta di una doppietta di tutto rispetto, tra Leone d’Oro e Oscar al Miglior Film, che rende La forma dell’acqua – The Shape of Water uno dei film più amati di Guillermo del Toro. Il regista messicano forgia un film intriso della sua poetica sui mostri per raccontare una storia d’amore tra una donna muta e una creatura marina. Una fiaba per adulti che nasconde molti significati importanti.
2017 – Moonlight
L’Oscar al Miglior Film 2017 è semplicemente indimenticabile. Una busta sbagliata e la proclamazione di La La Land prima di rendersi conto dell’errore ha regalato agli spettatori della cerimonia un momento assurdo e inaspettato. A trionfare (davvero) fu Moonlight, film di Barry Jenkins, che racconta la vita di un afroamericano gay nell’America contemporanea, in cerca della propria identità. Poetico e intimo, il film vincitore di 3 premi Oscar andrebbe riscoperto.
2016 – Il caso Spotlight
Solo due gli Oscar portati a casa da Il caso Spotlight (Miglior Film e Miglior Sceneggiatura), un’opera che grazie a un cast di lusso si pone come opera di denuncia. Il film segue l’indagine di un gruppo di giornalisti del quotidiano The Boston Globe nei confronti di un arcivescovo pedofilo. L’indagine porterà alla luce una fitta rete di preti colpevoli di abusi sessuali.
2015 – Birdman – o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)
Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton, sul palco e dietro le quinte di uno spettacolo teatrale. Il tutto girato in un unico piano sequenza dal folle Alejandro González Iñárritu. Birdman – o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) è una riflessione sul tempo che passa, sulla fama hollywoodiana, sui rimpianti e le scelte di una star in declino che vuole dimostrare al mondo di essere molto di più che un semplice attore di blockbuster. Un film semplicemente straordinario.
2014 – 12 anni schiavo
Tratto dall’autobiografia del suo protagonista Solomon Northup, 12 anni schiavo racconta le pagine più buie dello schiavismo americano. Il regista Steve McQueen non rinuncia al suo stile diretto e senza compromessi già visto in Hunger e Shame. Con un cast d’eccezione che vede anche l’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o, il film è un dramma in costume che continua a far riflettere e non lascia indifferenti.
2013 – Argo
Liberare sei cittadini americani dall’ambasciata canadese in Iran, durante gli anni della rivoluzione iraniana. Un’impresa quasi impossibile, se non fosse per l’idea di Tony Mendez, agente della CIA: fingere di essere una troupe cinematografica alla ricerca di location esotiche per un film di fantascienza. Argo è un ottimo thriller che sa come mantenere alta la tensione (soprattutto nella seconda metà) e che riflette sull’importanza delle storie mostrandone la creazione.
2012 – The Artist
Nostalgia di un cinema perduto, eppure emozionante. The Artist riporta lo spettatore indietro nel tempo, quando la star del cinema muto George Valentin è costretto a fare i conti con l’arrivo del sonoro e del calo della propria popolarità. Senza dialoghi e in bianco e nero, The Artist è un omaggio al cinema delle origini, capace di dimostrare ancora la propria forza espressiva e risultare -perché no- immortale.
2011 – Il discorso del re
Ne Il discorso del re Colin Firth è re Giorgio VI, il protagonista del film diretto da Tom Hooper, che si vede costretto ad affrontare il proprio problema di balbuzie per parlare alla nazione e annunciare l’ingresso dell’Inghilterra nella seconda guerra mondiale. Il film racconta, quindi, il lavoro compiuto dal re insieme al logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush) per poter affrontare questa difficile impresa.
2010 – The Hurt Locker
Prima donna a vincere il premio Oscar alla regia, Kathryn Bigelow, grazie a The Hurt Locker, film che trionfò con 6 statuette nell’annata 2010. Scritto dal giornalista Mark Boal, The Hurt Locker racconta la storia di un gruppo di artificieri dell’esercito americano in missione in Iraq. Tra mine da disinnescare e momenti di alta tensione, il film non offre solo intrattenimento, ma anche una feroce fotografia della guerra.
2009 – The Millionaire
8 premi Oscar nell’annata 2009 per The Millionaire, film di Danny Boyle con un giovanissimo Dev Patel nei panni di Jamal, un diciottenne musulmano, cresciuto nel quartiere più povero di Mumbai, che riesce a vincere al celebre quiz televisivo “Chi vuol essere milionario?”. Com’è possibile che un ragazzo così giovane e cresciuto in quell’ambiente possa sapere così tante cose? Mentre la polizia indaga, Jamal avrà occasione di raccontare il proprio passato.
2008 – Non è un paese per vecchi
Il trionfo dei fratelli Coen avviene agli Oscar 2008, dove Non è un paese per vecchi, western crepuscolare basato sul romanzo di Cormac McCarthy, vince 4 premi, tra cui quello per il Miglior Film. Indimenticabile il personaggio interpretato da Javier Bardem, il serial killer Anton Chigurh, vero e proprio agente del caos nel Texas in cui è ambientata la storia.
2007 – The Departed – Il bene e il male
Meglio tardi che mai, si dice, e questo vale anche per l’Oscar al Miglior Film per Martin Scorsese che vede con The Departed – Il bene e il male il suo primo vero trionfo. Remake del film cinese Infernal Affairs, The Departed mette insieme un trio d’attori semplicemente fenomenale (Leonardo DiCaprio, Jack Nicholson e Matt Damon) in un intrigo di spie e doppiogiochisti che lascia senza respiro. I colpi di scena dietro l’angolo e la magica mano del regista rendono The Departed – Il bene e il male il vincitore degli Oscar 2007.
2006 – Crash – Contatto Fisico
Il razzismo americano è il tema portante di Crash – Contatto fisico, film diretto da Paul Higgins che mostra le vite di alcuni personaggi intrecciarsi lungo le vie e la cultura di Los Angeles. Nonostante molte recensioni positive, il film venne criticato per il modo in cui mise in scena il razzismo e la sua vittoria agli Oscar 2006, contro il ben più amato Brokeback Mountain, ha lasciato una macchia nella memoria collettiva alquanto indelebile.
2005 – Million Dollar Baby
Uno dei film più belli di Clint Eastwood e anche uno dei più umani e strazianti. Million Dollar Baby racconta la storia della giovane promessa della boxe Maggie, presa sotto l’ala del manager Frankie. I due, inizialmente in conflitto, instaureranno un rapporto che ricorda quella tra un padre e una figlia. Ma il destino ha altri programmi per Maggie. Doloroso, drammatico, emozionante: Million Dollar Baby è uno dei film migliori di Eastwood.
2004 – Il signore degli anelli – Il ritorno del re
Un film fantasy che trionfa con 11 premi Oscar su 11 nomination. È la degna conclusione della trilogia di Peter Jackson che con Il signore degli anelli – Il ritorno del re non ha lasciato indifferenti nemmeno i membri dell’Academy più conservatrice. Un kolossal d’altri tempi, capace di sfruttare nel migliore dei modi la tecnologia digitale, senza dimenticarsi tutto il lato emotivo e umano della vicenda. Hollywood al suo meglio.
2003 – Chicago
Uno dei progetti che il celebre Bob Fosse stava inseguendo, tratto da un musical di Broadway che venne riscoperto con successo negli anni Novanta, Chicago vinse ben 6 premi Oscar nella cerimonia del 2003. Durante gli anni Venti, una ballerina di night club e un’aspirante star si incontrano nella prigione di Chicago. Con l’aiuto dell’avvocato Billy cercheranno di uscire dalla cella per tornare sotto le luci della ribalta. Con un trio di protagonisti d’eccezione, Chicago è un musical jazz da non perdere.
2002 – A Beautiful Mind
La storia vera del matematico John Forbes Nash jr, premio Nobel interpretato da Russell Crowe, è l’argomento di A Beautiful Mind, premio Oscar per il miglior film 2002, diretto dal veterano Ron Howard. Con una storia che flirta con il thriller e l’immancabile storia d’amore (partner di Crowe è Jennifer Connelly, vincitrice di un Oscar proprio per la sua interpretazione), A Beautiful Mind è stato un successo di pubblico e critica.
2001 – Il gladiatore
Chi non conosce almeno una parte del monologo di Russell Crowe, quel “Mi chiamo Massimo Decimo Meridio” che è entrato nell’immaginario collettivo? Pochi film sono così ricordati e così amati come Il gladiatore, vincitore di ben 5 premi Oscar, che racconta la storia di un generale romano diventato gladiatore e che intende vendicarsi di chi gli ha ucciso la famiglia. Un epico film ambientato nell’antica Roma che non smette di affascinare.
2000 – American Beauty
L’esordio alla regia di Sam Mendes è un film che non si dimentica facilmente. Kevin Spacey è il protagonista di American Beauty, film che indaga il turbinio emotivo di un padre di famiglia appartenente al ceto medio, rivoltando la facciata perfetta e idilliaca della borghesia americana. Cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film.
1999 – Shakespeare in Love
Un titolo che tutti ricordano per i motivi sbagliati. Shakespeare in Love, forse a causa dei suoi sette premi Oscar, è considerato come uno dei film più sopravvalutati vincitori della categoria Miglior Film. Una piacevole storia romantica tra lo scrittore William Shakespeare e la giovane Lady Viola è il racconto di questo melodramma in costume.
1998 – Titanic
Non ha bisogno di presentazioni Titanic, colossal di James Cameron che consacrò le carriere di Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, dimostrandosi una vera e propria macchina da guerra al botteghino. Vincitore di 11 premi Oscar, Titanic è una storia d’amore indimenticabile, ambientata durante la tragedia del naufragio dell'”inaffondabile” transatlantico.
1997 – Il paziente inglese
Ben 9 premi Oscar, tra cui ovviamente quello per il miglior film, per Il paziente inglese di Anthony Minghella, che adatta il romanzo di Michael Ondaatje per dare vita a una storia romantica tra un’infermiera canadese, interpretata da Juliette Binoche, che si prende cura di un conte ungherese ferito (Ralph Fiennes). Quest’ultimo sembra nascondere più di qualche segreto.
1996 – Braveheart – Cuore impavido
La storia epica di William Wallace, il patriota scozzese che combatte per l’indipendenza del proprio Paese, viene portata sul grande schermo grazie a Mel Gibson. Braveheart – Cuore impavido si aggiudica 5 Oscar su 10 nomination, confermando un successo che l’ha reso uno dei film più amati dal grande pubblico.
1995 – Forrest Gump
E se parliamo di personaggi amatissimi e indimenticabili non possiamo escludere il protagonista omonimo di Forrest Gump, interpretato da Tom Hanks. Nel film di Robert Zemeckis viene raccontata la storia americana attraverso il punto di vista e le avventure di un uomo con un leggero deficit cognitivo. Con effetti speciali all’avanguardia (capaci di mischiare finzione e Storia) e alcuni momenti entrati di diritto nell’immaginario collettivo, Forrest Gump rimane tutt’ora un classico moderno.
1994 – Schindler’s List – La lista di Schindler
La consacrazione definitiva di Steven Spielberg, almeno agli occhi della critica, avviene con Schindler’s List – La lista di Schindler, film drammatico girato in bianco e nero (con un paio di brevi eccezioni memorabili) che racconta la storia dell’imprenditore tedesco Oskar Schindler che riesce a salvare la vita di molti ebrei durante gli anni della Shoah. Considerato uno dei migliori film della storia del cinema, Schindler’s List vinse ben 7 premi Oscar nell’edizione del 1994.
1993 – Gli spietati
L’immaginario western raccontato attraverso uno sguardo malinconico e crepuscolare è la base di partenza del film, vincitore di 4 premi Oscar, diretto da Clint Eastwood. Gli spietati vede due vecchi pistoleri (Clint Eastwood e Morgan Freeman), che ormai hanno abbandonato quella vita violenta, rimettersi in sella come bounty killer.
1992 – Il silenzio degli innocenti
Un thriller che, a distanza di tutti questi anni, continua a rimanere perturbante e affascinante. Nonché spaventoso. Il silenzio degli innocenti può vantare una coppia di protagonisti magnetica come Jodie Foster e Anthony Hopkins, agente dell’FBI e psicopatico cannibale uniti nel cercare di scoprire l’identità di un serial killer. Vincitore di 5 premi Oscar, il film di Jonathan Demme è assolutamente imperdibile.
1991 – Balla coi lupi
Kevin Costner con Balla coi lupi soffia via la polvere da un genere ormai sin troppo classico. Una storia classica, di un soldato dell’esercito che riscopre una nuova vita conoscendo la cultura degli indiani Sioux e abbracciandone la visione del mondo, distante e diversa dalla sua, raccontata con tempi rilassati convince l’Academy che premia Balla coi lupi con 7 premi Oscar.
1990 – A spasso con Daisy
Quattro premi Oscar per A spasso con Daisy, tra cui quello per il miglior film 1990. Il film, con protagonisti Morgan Freeman e Jessica Tandy, racconta un’atipica storia di amicizia tra una settantenne ebrea parecchio burbera e un uomo afroamericano sempre sorridente. Lui è il suo autista personale, non troppo desiderato dalla signora che è costretta a farsi accompagnare a causa di un incidente. Le difficoltà iniziali, però, lasceranno spazio al dialogo.
1989 – Rain Man – L’uomo della pioggia
Rain Man – L’uomo della pioggia è il vincitore dell’Oscar per il miglior film 1989 e racconta la storia di Charlie (Tom Cruise) che, alla morte del padre, scopre di avere un fratello autistico di nome Raymond a cui è andata tutta l’eredità. Con un’interpretazione clamorosa da parte di Dustin Hoffman, Rain Man – L’uomo della pioggia fu un grande successo al botteghino.
1988 – L’ultimo imperatore
Colossal sulla vita dell’imperatore cinese Pu Yi che consacrò il talento dell’italiano Bernardo Bertolucci, vero e proprio vincitore dei premi Oscar 1988. L’ultimo imperatore, infatti, vinse 9 Oscar, grazie a un racconto biografico sorretto da incredibili scenografie e una maestosa fotografia di Vittorio Storaro.
1987 – Platoon
La guerra del Vietnam è assoluta protagonista di Platoon, il film diretto da Oliver Stone, che con sguardo realistico ispirandosi alle proprie esperienze, mette in scena il conflitto bellico, tra eventi tragici e una riflessione sulla guerra critica e infernale. Il film, con un cast di tutto rispetto, vinse 4 premi Oscar.
1986 – La mia Africa
Meryl Streep e Robert Redford sono i protagonisti di questo film vincitore di 7 premi Oscar diretto da Sydney Pollack. La mia Africa, basato sul romanzo autobiografico di Karen Blixen, racconta la storia di una donna in viaggio per il Kenya che s’innamorerà dell’affascinante cacciatore Hatton, che la introduce in una vita a contatto con la natura e gli indigeni.
1985 – Amadeus
Genio e sregolatezza: sono questi gli aggettivi che ci vengono in mente per descrivere Amadeus, titolo del film e nome del protagonista assoluto, il compositore Wolfgang Amadeus Mozart. Il film racconta la vita del genio musicale e la rivalità con Antonio Salieri. Con una colonna sonora che racchiude le composizioni più celebri del musicista, Amadeus è il vincitore di 8 premi Oscar nell’edizione 1985, tra cui quello di miglior film.
1984 – Voglia di tenerezza
Relazioni in crisi e affetti da ritrovare sono gli ingredienti tematici di Voglia di tenerezza, film diretto da James L. Brooks che racconta le vite intrecciate di Aurora, una madre rimasta presto vedova, e la figlia Emma. Tra storie d’amore complesse e gli ostacoli della vita, il film vanta un duo di protagoniste semplicemente perfette come Shirley MacLaine e Debra Winger.
1983 – Gandhi
Richard Attenborough racconta in poco più di tre ore la vita e le imprese di Gandhi, il Mahatma -qui interpretato da Ben Kingsley in un ruolo da Oscar- che attraverso la lotta non violenta rese l’India indipendente dall’impero britannico. Un film di stampo classico che fece man bassa di premi agli Oscar 1983, vincendo, oltre al miglior film, altri 7 premi Oscar.
1982 – Momenti di gloria
Quando si parla di Momenti di gloria, il primo pensiero ci porta alla colonna sonora indimenticabile di Vangelis, ormai diventata una vera e propria impronta riconoscibile ogni qual volta si parla di imprese sportive. Questo perché il film vincitore del miglior film agli Oscar 1982 racconta la storia di due amici in procinto di allenarsi per partecipare alle Olimpiadi di Parigi del 1924.
1981 – Gente comune
Il debutto alla regia di Robert Redford è un film che racconta la storia di un adolescente che, dopo aver tentato il suicidio e aver passato anni in una clinica psichiatrica, torna a casa nella speranza di ricostruire un rapporto con i suoi genitori. Accolto in maniera mista dalla critica all’epoca, Gente comune riuscì a vincere l’Oscar per il miglior film nell’edizione del 1981.
1980 – Kramer contro Kramer
Il dramma è il sapore principale di Kramer contro Kramer, il film vincitore dell’Oscar al miglior film 1980 che racconta le vicissitudini di una famiglia in procinto di separarsi. Il conflitto tra marito (Dustin Hoffman) e moglie (Meryl Streep) si ripercuote anche nella relazione con il figlio Billy.
1979 – Il cacciatore
Gli orrori del Vietnam che segnano un punto di non ritorno nella psiche dei reduci. Il cacciatore, lo diciamo senza vergognarci, è uno dei film più belli sul tema, uno dei più stratificati e indimenticabili. Premio Oscar per il miglior film 1979: merito della regia di Michael Cimino, capace di dare vita a una vera e propria epopea, di un cast straordinario e di alcune scene che non si tolgono dalla mente (celeberrima quella della roulette russa).
1978 – Io e Annie
Una storia d’amore che si confonde con le paranoie, le insicurezze, i ricordi malinconici e il trascorrere della vita. Io e Annie è forse la commedia romantica per eccellenza, intrisa dell’umorismo intellettuale di Woody Allen e con una Diane Keaton assolutamente irresistibile. Come fosse un flusso di coscienza rivolto allo spettatore, Io e Annie è l’Oscar per il miglior film 1978.
1977 – Rocky
L’uomo comune che diventa straordinario, che sa scalare dal basso verso l’alto. Sino a diventare un’icona, nonostante la sconfitta. Non ha bisogno di presentazioni Rocky, film scritto e interpretato da Sylvester Stallone in uno dei ruoli che segneranno costantemente la sua carriera, consegnandolo alla leggenda. Da questo premio Oscar nascerà una serie cinematografica di successo.
1976 – Qualcuno volò sul nido del cuculo
Questo film diretto da Milos Forman è da considerarsi una pietra miliare e non solo per la straordinaria interpretazione di Jack Nicholson nei panni del protagonista McMurphy, rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Qualcuno volò sul nido del cuculo fu, infatti, il primo film a trattare temi così delicati, non nascondendo una nota di denuncia verso la maniera in cui venivano trattati i pazienti al loro interno. Un film importante che vinse il premio Oscar al miglior film.
1975 – Il Padrino – Parte II
Poteva un sequel bissare il successo del primo capitolo? Sì, se il film è diretto da Francis Ford Coppola e si chiama Il padrino – Parte II. Un vortice di oscurità trascina con sé il Michael Corleone di Al Pacino, che ha ereditato il potere del padre Vito (qui in versione giovane interpretato da Robert De Niro). Un film quasi shakespeariano, una vera punta di diamante.
1974 – La stangata
Commedia degli inganni che vede Robert Redford e Paul Newman vendicarsi di un gangster attraverso il gioco. La stangata vinse ben 7 premi Oscar, tra cui quello per la migliore colonna sonora. E, in effetti, il ragtime che apre il film durante i titoli di coda è ancora oggi ben riconosciuto.
1973 – Il padrino
Da molti considerato il miglior film di sempre, sempre presente in ogni classifica sull’argomento, Il padrino è un progetto del cuore di Francis Ford Coppola che vinse solo 3 premi Oscar nella cerimonia del 1973. Eppure il lascito del film, grazie -tra le altre cose- a un’interpretazione memorabile di Marlon Brando e la fotografia cupa e oscura di Gordon Willis, è incommensurabile.
1972 – Il braccio violento della legge
Gene Hackman è un investigatore pronto a tutto ne Il braccio violento della legge di William Friedkin. Thriller violento in pieno stile New Hollywood, questo film vede il protagonista Jimmy “Papà” Doyle indagare su una grossa partita di eroina che diventerà presto un’ossessione.
1971 – Patton, generale d’acciaio
Duro, deciso, d’acciaio, per l’appunto. Il generale George S. Patton viene raccontato in questo lungo film scritto da Francis Ford Coppola e interpretato da un George C. Scott davvero in parte. Patton, generale d’acciaio è un film diventato a suo modo iconico (il monologo iniziale verrà citato e reinterpretato più volte nel corso del tempo) e ha vinto il premio Oscar al miglior film nel 1971.
1970 – Un uomo da marciapiede
Un uomo da marciapiede è una vero e proprio punto di non ritorno per il cinema hollywoodiano. Un film coraggioso e senza filtri, che vede Dustin Hoffman e Jon Voight dividere le scene in una storia che racconta anche la prostituzione e l’omosessualità in maniera schietta. Nonostante i divieti, il film si dimostrò un incredibile successo, lanciando definitivamente la carriera di Hoffman e vincendo 3 premi Oscar.
1969 – Oliver!
Il romanzo di Charles Dickens dedicato al celebre orfano diventa un musical di successo diretto da Carol Reed in Oliver!, film che oltre a vincere 5 premi Oscar (tra cui, ovviamente, quello per il miglior film) venne insignito di un Oscar speciale a Onna White per il contributo legato alle coreografie.
1968 – La calda notte dell’ispettore Tibbs
La calda notte dell’ispettore Tibbs è il vincitore dell’Oscar al miglior film 1968, che attraverso un poliziesco investigativo si pone come opera di denuncia. Uno sceriffo del Mississippi dovrà mettere da parte le sue considerazioni razziste e collaborare con il Signor Tibbs, agente nero della squadra omicidi di Philadelphia. Nonostante gli attriti iniziali, i due riusciranno a risolvere il caso.
1967 – Un uomo per tutte le stagioni
6 Oscar per Un uomo per tutte le stagioni tra cui quello per il miglior film agli Oscar 1967. Il protagonista della vicenda è Thomas More, un filosofo del Cinquecento, contrario alla decisione di Enrico VIII di divorziare dalla moglie Caterina d’Aragona. L’attore shakespeariano Paul Scofield, interprete principale del film, vinse l’Oscar proprio per questo ruolo.
1966 – Tutti insieme appassionatamente
Julie Andrews è Maria, una governante che in Tutti insieme appassionatamente inizia a lavorare per la famiglia del vedovo von Trapp, padre di sette bambini. Il tutto mentre sullo sfondo inizia la Seconda Guerra Mondiale che metterà in pericolo la pace e l’unione della famiglia. Un musical da 5 premi Oscar con una serie di canzoni ancora oggi indimenticabili.
1965 – My Fair Lady
Un altro classico di Broadway arriva sul grande schermo, vincendo ben 8 premi Oscar. My Fair Lady, con protagonisti Audrey Hepburn e Rex Harrison, racconta la storia di una scommessa: un professore scommette con un amico che riuscirà a trasformare, in pochissimo tempo, la giovane fioraia Eliza in una dama d’alta classe.
1964 – Tom Jones
Albert Finney è Tom Jones, protagonista del film omonimo vincitore di 4 premi Oscar, tra i quali quello per il miglior film 1964. La storia è basata sul romanzo di Henry Fielding che narra la vita e le avventure (anche amorose) di un trovatello nell’Inghilterra del Settecento.
1963 – Lawrence d’Arabia
Un trionfo. Non solo per i numerosi riconoscimenti (ben 7 premi Oscar), ma anche dal punto di vista cinematografico. David Lean è il regista di Lawrence d’Arabia, uno dei colossal più riusciti e importanti della storia del cinema. Protagonista è Peter O’Toole nei panni di Thomas Lawrence, soldato inglese che una volta giunto al Cairo inizia a inseguire un sogno, combattendo per la causa araba.
1962 – West Side Story
Il musical dei musical. West Side Story è un capolavoro prima teatrale e poi cinematografico. Con numeri di danza e canzoni ancora oggi memorabili (anche grazie al remake di Steven Spielberg), questa versione moderna e musicale di Romeo e Giulietta sembra non invecchiare mai. Oscar al miglior film 1962.
1961 – L’appartamento
Cosa si è disposti a fare pur di procedere con la propria carriera? È a questa domanda che risponde C.C. Baxter, protagonista interpretato da Jack Lemmon de L’appartamento, commedia diretta da Billy Wilder in cui un impiegato mette in affitto il proprio appartamento per i propri superiori. Ma la conoscenza dell’amante del capo cambierà le carte in tavola.
1960 – Ben-Hur
Ambientato nell’antica Roma, Ben-Hur è oggi ricordato per la celebre scena della corsa delle quadrighe e per essere uno dei pochissimi film ad aver vinto ben 11 premi Oscar. La storia parla di un principe tradito dal suo migliore amico che lo costringerà a diventare uno schiavo. Il protagonista, un gigantesco Charlton Heston, farà di tutto per riacquistare la propria libertà.
1959 – Gigi
Diretto da Vincente Minnelli, Gigi è una commedia che vede come protagonista una giovane ragazza interpretata da Leslie Caron che viene istruita dalla zia affinché diventi una cortigiana. Vincitore di 9 premi Oscar su 9 candidature, Gigi è un musical da recuperare e che ha la particolarità di non avere le scene musicali ricostruite in studio, ma girate direttamente nei luoghi in cui è ambientata la storia.
1958 – Il ponte sul fiume Kwai
Il ponte sul fiume Kwai è un film epico che mette in luce l’assurdità della guerra e la follia dei comportamenti militari. In Birmania, in un campo di prigionia giapponese, il colonnello inglese Nicholson fatto prigioniero ottiene di poter guidare i lavori di costruzione di un ponte che i nemici faticano a proseguire. Il film ha vinto 7 premi Oscar, tra cui quello per il miglior film 1958.
1957 – Il giro del mondo in 80 giorni
Il divertente romanzo di Jules Verne si adatta in un film vincitore dell’Oscar per il miglior film 1957. Il giro del mondo in 80 giorni racconta la storia del gentiluomo inglese Phileas Fogg e del suo maggiordomo intenti a girare il mondo in poco tempo a causa di una scommessa da vincere. Proiettato in 70mm per aumentarne la spettacolarità, il film vanta numerosi camei di celebri attori di quegli anni.
1956 – Marty, vita di un timido
Marty, vita di un timido potremmo riassumerlo come una semplice storia d’amore tra un italo-americano che lavora in una macelleria e ha un carattere introverso e Clara, un’insegnante di ventinove anni, con cui sente per la prima volta un feeling particolare. Il film ha vinto il premio Oscar per il miglior film 1956.
1955 – Fronte del porto
Quando si parla di Fronte del porto viene subito in mente l’interpretazione magnetica e dolorosa di Marlon Brando, qui nel ruolo di un ex pugile che ora lavora in un porto e che si trova invischiato in un omicidio. Legandosi alle vicende personali del regista Kazan, Fronte del porto è un film sul tradimento e sull’onore che vinse il premio Oscar per il miglior film 1955.
1954 – Da qui all’eternità
Ed è un ex pugile anche uno dei protagonisti di Da qui all’eternità, film di Fred Zinnemann con Burt Lancaster, Deborah Kerr e Montgomery Clift. Ambientato poco prima dell’attacco giapponese a Pearl Harbour, il film racconta una storia d’amore che trova la sua immagine iconica in un bacio appassionante sulle rive di una spiaggia.
1953 – Il più grande spettacolo del mondo
Cecil B. De Mille, uno dei registi che più pensava in grande all’epoca del cinema delle origini, mette in scena il mondo circense con Il più grande spettacolo del mondo, attraverso una storia d’amore tra il neofita Sebastian e la trapezista Holly. Solo due i premi Oscar vinti dal film: miglior soggetto e miglior film.
1952 – Un americano a Parigi
Un pittore americano di nome Jerry (Gene Kelly) s’innamora di una bellissima e giovane orfana parigina di nome Lise (Leslie Caron). Basta questa riga per descrivere la storia di Un americano a Parigi, il film vincitore dell’Oscar 1952, ma non basta per raccontare un film divertente, colorato e musicale che corrisponde in pieno a quella Hollywood in Technicolor che non si può odiare.
1951 – Eva contro Eva
La lotta interna tra un’aspirante attrice, desiderosa di diventare una stella, e una vecchia gloria è il punto di partenza di Eva contro Eva, film che a discapito delle sue 14 nomination riuscirà a vincere solo 6 premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. Eccezionali le performance delle due protagoniste, Bette Davis e Anne Baxter.
1950 – Tutti gli uomini del re
Passare da persona onesta a politico corrotto: è questa la parabola tragica di Willie Stark, il protagonista indiscusso di Tutti gli uomini del re, film vincitore del premio Oscar al miglior film nel 1950. Adattato da un romanzo premio Pulitzer, il film si regge anche e soprattutto sulle spalle dell’attore protagonista Broderick Crawford.
1949 – Amleto
Laurence Olivier è regista e attore protagonista della celebre tragedia di William Shakespeare. Questa versione dell’Amleto, Oscar per il miglior film 1949, è fedelissima al testo teatrale sia nei dialoghi che nella messa in scena, che ricrea, attraverso la profondità di campo, una squisita dimensione teatrale.
1948 – Barriera invisibile
Un giornalista americano, interpretato da Gregory Peck, fingerà di essere ebreo per poter scrivere con cognizione di causa un articolo dedicato all’antisemitismo. È la storia raccontata da Elia Kazan in Barriera invisibile, film vincitore di 3 premi Oscar.
1947 – I migliori anni della nostra vita
William Wyler con I migliori anni della nostra vita è riuscito a raccontare, con uno sguardo puro e drammatico, il reinserimento nella vita civile da parte di tre veterani della Seconda Guerra Mondiale. Tra nostalgia di una vita più semplice prima della guerra e difficoltà a fare pace con i traumi del conflitto, il film è il premio Oscar al miglior film 1947.
1946 – Giorni perduti
Don Birnam è uno scrittore che mancando di ispirazione decide di annegare i propri problemi attraverso l’alcolismo. Giorni perduti è uno dei film più riusciti di Billy Wilder, premiato come miglior film nel 1946, e che vede come protagonista un immenso Ray Milland. Fu una delle prime pellicole hollywoodiane ad affrontare questi problemi di dipendenza.
1945 – La mia via
Protagonista assoluto de La mia via è Bing Crosby, qui nei panni di un giovane reverendo che viene mandato nell’assonnata e poco appassionata parrocchia di Saint Dominic per aiutare un vecchio prete. Con il suo spirito e una buona voce particolarmente adatta per il canto, il protagonista riuscirà a far rifiorire lo spirito comunitario. La mia via vinse ben 7 premi Oscar.
1944 – Casablanca
“Suonala, Sam“, una battuta, un pianoforte e gli sguardi pieni d’amore impossibile tra Ingrid Bergman e Humphrey Bogart. Sono questi gli ingredienti di quello che è forse il più celebre e famoso film dell’età d’oro di Hollywood. Casablanca fu girato durante la Seconda Guerra Mondiale e vinse 3 premi Oscar.
1943 – La signora Miniver
William Wyler vince il premio Oscar al miglior film 1943 grazie a La signora Miniver, dramma che vede come protagonista la casalinga Kay, interpretata da Green Garson. La loro routine quotidiana viene interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
1942 – Com’era verde la mia valle
È il momento di intraprendere il viale dei ricordi per il minatore sessantenne Morgan, protagonista di Com’era verde la mia valle, capolavoro di John Ford, premiato con l’Oscar alla regia. Attraverso il suo racconto, scopriremo come la nascita e lo sviluppo di cave minerarie nei pressi di una cittadina del Galles abbia cambiato radicalmente la società e il benessere dei suoi abitanti. Premio Oscar al miglior film 1942.
1941 – Rebecca la prima moglie
Un racconto gotico e misterioso girato dal maestro della suspense Alfred Hitchcock. Rebecca la prima moglie racconta la storia di una giovane ragazza interpretata da Joan Fontaine che sposa un ricco uomo (Lawrence Olivier) ancora ossessionato, però, dalla sua ex moglie, morta durante un naufragio. Una fotografia in bianco e nero splendida e una storia ricca di tensione e colpi di scena sono solo alcuni degli aspetti che valsero al film l’Oscar più ambito.
1940 – Via col vento
Il campione d’incassi indiscusso della storia del cinema, ma anche un film che oggi si è attirato qualche polemica. Non c’è dubbio, però, che Via col vento di Victor Fleming, tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, sia uno dei grandi capolavori hollywoodiani, per durata, messa in scena e momenti indimenticabili. Vincitore di 8 premi Oscar (all’epoca un vero e proprio record), tra cui quello -ovviamente- per il miglior film.
1939 – L’eterna illusione
Frank Capra dirige il maggiore incasso del 1938, poi vincitore dell’Oscar al miglior film 1939. L’eterna illusione è una commedia con al centro le gesta della famiglia Vanderhof-Sycamore, i cui membri si dimostrano inclini a particolari doti artistiche e che, grazie al loro carattere, daranno vita a una serie di eventi.
1938 – Emilio Zola
Come prevedibile dal titolo, Emilio Zola racconta la vita del celebre scrittore francese, interessandosi in larga parte al processo legato all’Affare Dreyfus, e prendendosi qualche libertà artistica. Il film vinse il premio Oscar al miglior film, insieme all’attore non protagonista e alla sceneggiatura non originale, durante la cerimonia del 1938.
1937 – Il paradiso delle fanciulle
Il mondo dello spettacolo, tra varietà e belle donne, è il microcosmo raccontato ne Il paradiso delle fanciulle, film premio Oscar 1937 basato sulla vita di Florenz Ziegfeld, l’imprenditore che fece fortuna grazie agli spettacoli teatrali di Broadway. Il film ha una durata fiume di quasi tre ore.
1936 – La tragedia del Bounty
Frank Lloyd è il regista de La tragedia del Bounty (conosciuto in Italia anche con il titolo Gli ammutinati del Bounty), che racconta la storia vera accaduta nel 1787. Caso più unico che raro, il film, nonostante le sette candidature, vinse solo quella principale, l’Oscar al miglior film 1936.
1935 – Accadde una notte
Un triangolo amoroso tra una giovane ragazza ereditiera, il suo promesso sposo e un affascinante giornalista col volto di Clark Gable. Possiamo riassumere così Accadde una notte, commedia diretta da Frank Capra, vincitrice dell’Oscar al miglior film 1935 e prima in assoluto a vincere i Big Five (film, regia, sceneggiatura, attore e attrice protagonisti).
1934 – Cavalcata
Questo film di Frank Lloyd, con protagonisti Diana Wynyard e Clive Brook è basato su una piece teatrale di Noël Coward. Cavalcata, vincitore di tre Oscar su quattro nomination, racconta la storia di una famiglia inglese, i Marryot, dall’inizio del Novecento sino agli anni Trenta.
1932 – Grand Hotel
Presentato alla prima edizione del Festival di Venezia, Grand Hotel è il vincitore dell’Oscar per il miglior film 1932. La pellicola con Greta Garbo racconta le vicissitudini di svariati personaggi che si incrociano in un hotel di Berlino, all’epoca della Repubblica di Weimar.
1931 – I pionieri del west
Il genere classico per autonomasia è il vincitore del premio Oscar per il miglior film grazie a I pioneri del west, storia famigliare dei Cravat, ambientata durante la corsa alla terra dell’Okhlahoma tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del XX secolo. Oggi la critica lo definisce un film piuttosto invecchiato, ma all’epoca fu uno dei più costosi film mai realizzati.
1930 (novembre) – All’Ovest niente di nuovo
Considerato un vero e proprio classico di Lewis Mileston, All’Ovest niente di nuovo portò la Universal a vincere il suo primo Oscar per il miglior film nella seconda edizione degli Academy Awards del 1930. Ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, il film è un inno all’antimilitarismo, tanto da giungere in Italia solamente negli anni Cinquanta.
1930 (aprile) – La canzone di Broadway
Poco conosciuto, almeno in Italia, La canzone di Broadway, primo vero Miglior Film della storia dell’Academy (dopo il cambio di nome della categoria), è un musical girato in Technicolor che fa del sonoro il suo punto di forza. Fu un grandissimo successo nel 1929 e ne fu anche realizzata una versione muta.
1929 – Ali
La prima edizione degli Oscar, durata meno di 5 minuti, viene ricordata per avere due premi maggiori. Se la Miglior Produzione Artistica (premio assegnato solo in quest’occasione) andò ad Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau, il vero e proprio Miglior Film (chiamato Miglior Produzione, in maniera più esplicita rispetto a oggi) lo vinse Ali, melodramma bellico che vinse anche per i migliori effetti tecnici.