Nel 2000 il regista di culto Sam Raimi, che due anni dopo avrebbe fatto sfracelli al botteghino internazionale con il primo capitolo di Spider-Man, firma la regia di un ottimo thriller sovrannaturale con protagonista il premio Oscar Cate Blanchett. Il film era The Gift e, nonostante ad oggi non è ricordato come la ciliegina sulla torta della filmografia del regista e dell’attrice australiana, vale la pena riscoprirlo per la sua tensione e per il colpo di scena finale.
Nella nostra spiegazione del finale di The Gift ripercorreremo ancora una volta le tappe salienti della trama del thriller diretto da Sam Raimi e scritto a quattro mani da Tom Epperson e Billy Bob Thornton, soffermandoci sull’ultimo atto, quello in cui il misterioso assassino viene scoperto. Oltre a Cate Blanchett nel ruolo della protagonista, The Gift aveva assemblato un cast spettacolare formato, tra gli altri, da Hilary Swank, Keanu Reeves, Katie Holmes, Greg Kinnear e Giovanni Ribisi.
Di cosa parla The Gift?
Per comprendere appieno la portata e il significato del finale del film di Sam Raimi, è giusto fare qualche passo indietro e tornare all’inizio della matassa narrativa di The Gift, cercando insieme di srotolarla. Ci troviamo a Brixton, un paesino della Georgia in cui vive Annie Wilson (Cate Blanchett), una donna che vede cose che molte persone non potrebbero mai neanche immaginare: di solito scorci di futuro, spesso legati ad avvenimenti violenti. La donna, vedova con figli a carico, non abusa del proprio dono soprannaturale, anzi, con i clienti è paziente e introspettiva come se fosse una psicologa.
Una delle sue clienti abituali è una giovane donna di nome Valerie (Hilary Swank), che consulta la sensitiva di Brixton perché vorrebbe sfuggire agli abusi del suo marito violento Donnie (Keanu Reeves); quest’ultimo, perseguita la sensitiva perché convinto che stia riempiendo la testa della moglie di sciocchezze e che la stia pian piano convincendo a lasciarlo. Un atteggiamento violento, quello di Donnie, che non solo si riversa nei confronti di Valerie, ma anche con minacce legate ad Annie e ai suoi tre figli.
Nessuna pace per la medium
Vivendo quindi nel terrore di essere bullizzata oppure presa a male parole in strada non solo da Donnie ma anche da una buona fetta di cittadini che non vedono di certo di buon occhio il suo lavoro di sensitiva, Annie però può confidare nell’amicizia di Buddy Cole (Giovanni Ribisi), un ragazzo timido e problematico che spesso la incontra per intavolare delle sedute con lei dove indagare il suo passato traumatico con il padre. Una situazione di calma apparente che durerà ben poco…
Un brutto giorno infatti, Annie suggerisce alla polizia dove ritrovare il corpo di Jessica King (Katie Holmes) ragazza di buona famiglia che stava per sposare Wayne Collins (Greg Kinnear), il preside della scuola elementare di Brixton. Quest’ultimo, amico fidato di Annie, chiede alla protagonista di poter collaborare con la polizia per ritrovare il corpo della ragazza sfruttando le sue doti di veggente. Usando le sue carte e il suo dono predittivo, Annie ha delle visioni del luogo dove è stato nascosto il corpo senza vita di Jessica: un cancello, uno stagno e dei fiori bianchi sono gli indizi dove andare a cercare.
Oltre le apparenze
Seguendo gli indizi della medium, la polizia si dirige verso l’unico luogo della cittadina che corrisponde ai tre elementi della visione, ovvero casa di Donnie Barksdale. Quando il personaggio interpretato da Keanu Reeves si accorge che il suo giardino è invaso da agenti di polizia e dalla stessa Annie, minaccia la sensitiva di bruciare viva lei e i suoi tre figli. Alla fine, il corpo di Jessica King viene veramente trovato nello stagno nella proprietà di Donnie, legato ad una catena e seminudo, tanto che gli agenti avviano un mandato di perquisizione che termina con l’arresto preventivo di Donnie.
Durante il processo che ne segue, viene assodato che la ragazza scomparsa e Donnie erano effettivamente amanti, così quest’ultimo viene incarcerato per omicidio. Durante le varie sessioni processuali che portano all’imprigionamento dell’uomo violento, Annie viene tuttavia dileggiata dalle persone nell’aula, tanto che quando la protagonista esce dal tribunale ed incontra Buddy pronto a rivelarle finalmente l’evento traumatico che gli aveva cambiato la vita, lei stanca e molto fredda lo zittisce e si allontana. Più tardi si viene a sapere che il problematico personaggio interpretato da Ribisi aveva rapito il padre, causa del suo trauma infantile a seguito di ripetuti abusi sessuali, e stava per ucciderlo se non fosse che una pattuglia della polizia riesce ad arrivare in tempo per fermarlo e rinchiuderlo in un ospedale psichiatrico.
Cosa succede nel finale di The Gift?
Ma arriviamo finalmente alla nostra spiegazione del finale di The Gift. Dopo una serie di nuove, tormentate visioni, Annie si convince che il vero assassino di Jessica King non sia in realtà Donnie ma un’altra persona; per questo motivo prega il corpo di polizia di Brixton di riaprire il caso, anche se gli agenti non avallano la sua richiesta perché basata semplicemente su premonizioni. La protagonista decide così di indagare da sola sull’accaduto, venendo a scoprire che in realtà dietro alla morte prematura e violenta della ragazza c’era Wayne Collins, ex-fidanzato di Jessica e preside della scuola elementare; quest’ultimo, la notte in cui Donnie e la ragazza si erano incontrati di soppiatto, aveva scoperto la tresca e deciso di uccidere Jessica per fortissima gelosia, occultando il cadavere nella proprietà della casa di Donnie. Una verità scioccante che la medium scopre proprio mentre si trova a stretto contatto con lo stesso Wayne.
Quest’ultimo, avendo capito che Annie è arrivata alla verità, cerca di strangolarla ma viene prontamente fermato da Buddy Cole, fuggito dall’ospedale psichiatrico dove era stato internato e che con un colpo alla testa sconfigge Wayne. Quando Annie si rivolge alla polizia afferma di dover ringraziare il suo amico Buddy per averle salvato la vita, ma gli agenti le fanno una rivelazione agghiacciante: Buddy Cole si era ucciso nella cella della struttura psichiatrica ben prima che Annie venisse assalita da Wayne. Consapevole di aver avuto quindi un contatto ultraterreno con il suo migliore amico, la medium può finalmente vivere una vita serena assieme ai suoi tre figlioletti nel ricordo del suo salvatore, di cui ancora conserva il fazzoletto che le diede la notte in cui venne assalita. Finale agrodolce di un thriller a tinte sovrannaturali spiazzante, avvincente e, nel tempo, decisamente sottovalutato.