I recenti annunci dei Marvel Studios e i trailer usciti in occasione del San Diego Comic-Con ci hanno svelato la direzione sostanziale della Fase 5 e della Fase 6 del progetto cinematografico Marvel legate alla Saga del Multiverso. I segni erano già tutti quanti ben evidenti, ma adesso siamo certi di quale sia l’obiettivo. Dopo aver seminato già in Avengers: Endgame, aver dato manforte al concetto con la serie Loki e poi mostrato l’esistenza di varie realtà e dimensioni in quasi tutti gli ultimi prodotti, gli annunci relativi alla Fase 6 non lasciano scampo alcuno.
Quella che sinora è stata una funzione narrativa, una costruzione piuttosto caotica e ancora piena di aspetti sgangherati è un progetto di lungo periodo e punta in una direzione ancora da chiarire, ma che inizia a definire i propri contorni. Una direzione che gli appassionati di fumetto e i meglio informati sanno essere potenzialmente molto prolifica. Riusciranno i Marvel Studios a sistemare le incoerenze sin qui mostrate dal Multiverso e a renderlo un ecosistema proficuo per le sue storie a venire? Siamo qui per mostrarvi alcune ragioni per cui dovrebbe, tesori nascosti tra le pieghe delle linee temporali.
1. Secret Wars
I ben informati lo sanno. Ci sono due saghe a fumetti Marvel intitolate Secret Wars, semplificando un po’. La prima è una miniserie del 1984, un classicissimo evento crossover, che vedeva un essere semi-onnipotente, l’Arcano, costruire un pianeta che facesse da arena per eroi e super-criminali. Di fatto, poco più che una grande rissa tra buoni e cattivi nel cosmo. Divertentissima, fracassona, non esattamente sofisticata. Nel 2015, invece, uno dei più ambiziosi e talentuosi autori Marvel di ieri e oggi, Jonathan Hickman, riprese quel concetto per tirare le fila di quasi un decennio di trame e di architetture narrative. Non più eroi e criminali in lotta fra loro su un pianeta artificiale, fatto di brandelli di mondi, ma interi universi in collisione fra loro, realtà sul punto di compenetrarsi a vicenda, salvate all’ultimo momento possibile da Victor Von Doom, il Dottor Destino, uno dei peggiori despoti della Marvel. Salvati per modo di dire.
Destino avrebbe realizzato un universo in forma di collage, utilizzando brandelli di quelli precedenti, delle possibili versioni alternative dell’Universo Marvel seminate dalla casa editrice nel corso di decenni di What if…, viaggi temporali, linee editoriali più moderne, reinterpretazioni apocalittiche o zombificate dei propri eroi. Risultato? Una storia incredibilmente complessa e appassionante, in cui pochi sopravvissuti alla catastrofe avrebbero avuto a che fare con Destino, i suoi piani apparentemente salvifici, la sua brama di potere assoluto, segreti e misteri. E, infine, la ricostruzione del Multiverso collassato. Rinnovato, ma non identico a prima. Con molti degli elementi sparsi tra le varie realtà precedenti sintetizzati, armonizzati, per arricchire l’Universo Marvel principale. Qualcuno ha in mente un modo migliore per includere Fantastici Quattro e X-Men, tornati fra le proprietà intellettuali di casa Disney?
2. Avengers Forever
Non andate a controllare i recenti annunci. Non vi siete persi niente. Non c’è un film in arrivo con questo titolo. Si tratta di un meraviglioso ciclo di storie di fine anni Novanta, scritto da Kurt Busiek e disegnato da Carlos Pacheco. Busiek è uno di quegli autori di grande talento abituati a pensare fuori dagli schemi e bravissimi a utilizzare il passato di un vasto universo narrativo in maniera affettuosa e rispettosa. Nel 1998 diede vita a Vendicatori per sempre, come fu chiamata in Italia, che girava attorno a un personaggio vagamente importante per i prossimi anni dell’MCU: Kang il Conquistatore. Il tiranno temporale, in una delle sue versioni, invia un sicario nel passato a uccidere Rick Jones, la spalla Marvel per eccellenza. Rick è in possesso della Destiny Force, una delle misteriose (e terribilmente vaghe) fonti di potere semi-assoluto della Casa delle Idee. Lo stesso Kang, in una sua versione antagonista, salva Rick Jones, il quale utilizza la Destiny Force per chiamare a sé i Vendicatori. Non, tuttavia, la squadra che in quel momento rappresentava e difendeva la Terra, ma Avengers tratti dalle più disparate linee temporali, trascinati assieme al salvataggio di Rick e del telaio stesso della realtà, minacciato dai recentissimi eventi e in predicato di ingarbugliarsi in maniera inestricabile.
Eroi notissimi, ma sconosciuti tra loro, provenienti da passato, futuro e presente devono appianare le proprie divergenze, fare i conti con aspettative deluse e con la strana sensazione di avere accanto un amico fidato che, però, non è esattamente la persona che conosci da sempre. Il tutto per salvare Rick, il mondo e dare una mano a… Kang il Conquistatore, personaggio complesso, contraddittorio e sfaccettato che sarebbe un errore derubricare a semplice bad guy.
Perché vi abbiamo raccontato tutto questo? Perché Avengers Forever è una storia notevolmente coinvolgente e che consentirebbe, se adattata in qualche modo all’MCU come lo conosciamo oggi, di utilizzare volti noti altrimenti proibiti e parecchi elementi già visti nei film e nelle serie, preparando il terreno per l’inevitabile cataclisma al termine della Saga del Multiverso. Vedere manifestarsi alcuni dei suoi elementi più felici sullo schermo sarebbe interessante e un’operazione nostalgia di sicuro successo. Riuscite a immaginare, per esempio, un Chris Evans nuovamente nei panni di Captain America che combatte accanto al Sam Wilson del futuro? Inoltre, la Marvel ha recentemente ripreso il concetto di Avengers Forever, affidandolo a Jason Aaron, le cui storie sono alla base di molto di quanto abbiamo visto in Thor: Love and Thunder. Che si sia trattato di un antipasto di qualche progetto per il grande schermo?
3. Uno, nessuno, cento Kang
Kang è un personaggio a dir poco sfaccettato, come dicevamo. Soprattutto perché è più di un personaggio e connesso in maniera non esattamente prevedibile a una serie di eroi e criminali Marvel. Diciamo che nell’universo fumettistico della Casa delle Idee, il Conquistatore ha di fatto inventato il concetto di variante, diventato popolare con la serie Loki. In effetti, esistono almeno cinque versioni di Kang, tutte dotate di grandi poteri e tutte connesse con la conoscenza delle linee temporali e la capacità di attraversarle più o meno a piacimento. Kang il Conquistatore è un tiranno assetato di potere, ossessionato dalla morte della propria innamorata. Probabilmente, il personaggio interpretato in Loki da Jonathan Majors e che rivedremo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania è fortemente ispirato a questa versione base. Immortus, incarnazione più anziana del personaggio, è un viaggiatore dagli scopi contraddittori e, nelle storie a fumetti, un agente della Time Variance Authority, di cui abbiamo già fatto conoscenza.
Scarlet Centurion è un criminale solitario che si ispira al Dottor Destino e alla sua costante ricerca del potere assoluto. Rama-Tut è un sovrano delle epoche passate, tornato ai tempi dei Faraoni e dell’Antico Egitto per assicurarsi il dominio e nascondersi ai nemici del futuro. E poi c’è il giovane Kang, anche noto come Iron-Lad, che fece parte degli Young Avengers come versione più giovane di Iron Man.
Versioni dello stesso personaggio tra loro spesso in contrasto, con interessi differenti e che entrano in competizione l’uno con l’altro. A volte a distanza, altre volte direttamente, come nella guerra tra i vari Kang e tra universi prefigurata dal finale di Loki. Metteteci il fatto che il vero nome del personaggio, nelle storie a fumetti, è Nathaniel Richards, erede di Reed Richards, Mister Fantastic e leader dei Fantastici Quattro; aggiungete i suoi legami con Tony Stark, con gli Avengers, con il Dottor Destino e capirete perché rischia di essere molto più che un villain da definire in tutti i suoi particolareggiati e complessi elementi, ma un vero e proprio filo conduttore nelle trame della Saga del Multiverso, in grado di comparire sotto vesti sempre diverse e di portare a risultati imprevedibili. Le regole delle varianti multiversali non sono ancora definite, nell’MCU. O meglio, per ora sono state trattate in maniera incostante e contraddittoria. Resta interamente possibile che le versioni di Kang che vedremo siano tutte affidate allo stesso attore, come a interpreti diversi. E anche questa scelta dei Marvel Studios potrebbe aprire a scenari molto interessanti.