È nel bel mezzo di una conversazione sul valore della monogamia, sull’importanza di godersi la gioventù e il proprio corpo, che il regista Ti West dichiara al pubblico la sua volontà di fare un film che sia un’ode al cinema e al genere horror (in particolare a quel filone di slasher movie nato da Non aprite quella porta), in cui l’intento metacinematografico non resti – volutamente – sottinteso. La timida e taciturna Lorraine (Jenna Ortega), sta aiutando il fidanzato RJ (Owen Campbell) a girare il suo film: un porno che il ragazzo – cineasta in erba ma dalle grandi velleità artistiche – vuole trasformare in qualcosa di più. Lei – dopo aver visto i membri del cast impegnati in svariate acrobazie erotiche per tutta la giornata – ha cambiato idea all’improvviso: ciò che prima trovava osceno e vergognoso ora non le sembra poi così male, e vuole essere anche lei una delle protagoniste del film.
Lui, però, si rifiuta, mosso da malcelata gelosia e giustificandosi dicendo che non è possibile cambiare la trama in corso d’opera, quando sono già a metà del girato; ma Lorraine ha la risposta pronta: di cambi repentini la storia del cinema è piena, come ad esempio in Psycho. Quello però è un MacGuffin, risponde lui, un espediente narrativo pensato per aumentare la tensione e loro, in fin dei conti, non stanno certo girando un horror. In realtà, i nostri personaggi, scopriranno molto presto che di un horror sono invece i protagonisti, e stanno per diventare carne da macello per una coppia di anziani psicopatici texani.
Come vedremo in questa recensione di X – A Sexy Horror Story, il film di Ti West è pensato come una lettera d’amore al cinema del terrore, a quei film a basso costo che hanno gettato le fondamenta di un genere, ed è puro divertimento per gli amanti di questo tipo di storie. Detto questo, però, X si limita ad essere più un esercizio di stile che un’opera di un certo spessore, trascurando di proposito quegli intenti di critica sociale a cui molti horror recenti ci hanno abituato. Di spunti di riflessione ce ne sarebbero tanti – dalla mercificazione del corpo femminile alla sessualità vissuta durante la terza età – ma non vengono sviluppati ed approfonditi come forse dovrebbero. Su “difetti” come questo – o su una coppia di villan non particolarmente terrificante ed in certe occasioni poco credibile – si finisce per sorvolare facilmente, perché il film intrattiene e diverte, rivelandosi in certi punti sorprendente ed inaspettatamente brillante.
X: A Sexy Horror Story
Genere: Horror
Durata: 106 minuti
Uscita: 14 luglio 2022 (Cinema)
Cast: Mia Goth, Jenna Ortega, Brittany Snow, Scott Mescudi, Martin Henderson, Owen Campbell, Stephen Ure
La trama: quella casa in Texas
Al centro di questa storia, come vi anticipavamo, troviamo una troupe impegnata a girare un film porno: La figlia del contadino. Tra loro ci sono i già citati RJ e Lorraine – che si occupano rispettivamente della regia e del sonoro -, Wayne (Martin Henderson), il produttore che vorrebbe cavalcare l’onda del nascente mercato home video, Maxine (Mia Goth), la sua nuova e giovane fidanzata, aspirante attrice che sogna in grande; Bobby-Lynne (Brittany Snow), ballerina di burlesque bellissima spigliata e Jackson (Scott Mescudi), il suo ragazzo, un ex marine particolarmente dotato tra le lenzuola. Il gruppo di amici e colleghi lascia Huston per le polverose campagne texane, dove hanno affittato un capanno da un fattore locale come location per il loro film. Ad aspettarli, però, c’è Howard (Stephen Ure), il burbero proprietario di casa, che non sembra particolarmente contento di accogliere così tante persone sulla sua proprietà, soprattutto vista la presenza in casa dell’anziana moglie, Pearl.
Convinto Howard, le riprese (di cui però l’uomo però non sa nulla), hanno finalmente inizio: RJ dirige il suo film porno mettendo grande cura nei dettagli, non trascurando l’importanza della trama e sperimentando come regista, con tagli ed inquadrature inaspettate. Se le cose sembrano andare a gonfie vele (le due attrici principali, a cui come dicevamo se ne aggiunge poi una terza, danno il meglio di sé), l’atmosfera nel piccolo angolo di campagna texana si fa progressivamente più tesa e dark: la giovane Maxine esplora i dintorni del capanno, scoprendo un lago dalle acque infestate da coccodrilli, e un bosco in cui notiamo l’inquietante e silenziosa presenza di Pearl. L’anziana donna si aggira nel terreno di casa sua, osservando il comportamento dei nuovi arrivati, riscoprendo sensazioni e bisogni a lungo sepolti.
Se la sessualità della donna viene risvegliata mentre sbircia la troupe al lavoro, a farsi sentire è anche la voglia di sangue: lei e il marito si riveleranno dediti ad attività inaspettatamente truculente, e decideranno di fare fuori, ad uno ad uno, i malcapitati artisti del cinema hard.
Il potere della sessualità
Un’ode al cinema slasher che fu, ma con un twist decisamente più moderno: la sessualità nel film di Ti West ha infatti un ruolo ben diverso e non costituisce una condanna per i personaggi. Più che una punizione da infliggere, è invece qualcosa di cui i perversi bifolchi vorrebbero appropriarsi. E la final girl – perché lo sappiamo, in questi film ce n’è sempre una – non si salverà di certo perché è quella più casta e pura del gruppo. La regia di Ti West – anticipata da una dichiarazione di intenti fatta inizialmente da RJ: la creatività dietro la macchina da presa rende più interessante anche un porno (ed è capace di mascherare il basso budget!) – è fatta di guizzi e momenti ispirati, che coinvolgono lo spettatore, stuzzicandone l’immaginazione.
Anche i personaggi sorprendono – Mia Goth in particolare (che appare anche in un altro ruolo, che non vi anticipiamo) – e avrebbero forse meritato quel maggiore approfondimento che, tendenzialmente, non si trova in film di questo genere. Qualcosa di più ci aspettavamo dalla coppia di antagonisti, che non è capace di veicolare il senso di tensione ed angoscia che certi loro pari scatenavano nello spettatore (pensiamo a Leatherface di Non aprite quella porta, all’assassino di Black Christmas e a Jason Voorhees di Venerdì 13). E questo non può che inficiare sull’esperienza di visione di chi cercava qualche brivido in più. Se lo svelare la natura del “Male” fin da subito è in questo caso funzionale al dipanarsi della trama, non aiuta a costruire le atmosfere tipiche dell’horror, che trovano nell’inaspettato il necessario concime per la paura.
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La recensione in breve
X - A Sexy Horror Story, il film dell'orrore di Ti West, è un sentito omaggio al cinema horror, in particolare a quel filone di slasher rappresentato da Non aprite quella porta. Colpiscono i protagonisti, in particolare Mia Goth, anche se i due villain non spaventano quanto dovrebbero.
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Voto ScreenWorld