La valigetta di Pulp Fiction, film culto che ha consacrato la carriera di Quentin Tarantino, è uno degli oggetti più affascinanti dell’intera storia del cinema: le speculazioni sul suo contenuto, mai effettivamente rivelato durante il corso del film, hanno impegnato generazioni di fan, intenti a scovare anche il più piccolo indizio che potesse rivelarsi utile per la risoluzione del mistero. Vediamo insieme nei prossimi paragrafi le teorie più interessanti e accreditate nel corso degli anni.
Pulp Fiction racconta, utilizzando una distribuzione non lineare degli avvenimenti, tre vicende che in vari punti della narrazione si intersecano tra di loro; al centro abbiamo Jules Winnfield e Vincent Vega, due sicari al soldo del boss criminale Marsellus Wallace, incaricati dal loro datore di lavoro di recuperare una preziosissima valigetta, finita nelle mani di alcuni delinquentelli da strapazzo; all’apertura, la valigetta emette una luce chiara che lascia abbacinato ed estasiato chi la osserva; questo accade sia a Vincent, che la apre per verificarne il contenuto, sia successivamente al rapinatore Pumpkin (interpretato da Tim Roth) che ne definisce il contenuto come “bellissimo”; esso non viene mai mostrato allo spettatore, da qui il fiorire di teorie e speculazioni, che già circolavano a pochi anni dall’uscita del film, datato 1994, in un periodo in cui Internet era ancora agli albori.
Risale addirittura al 1997 la teoria secondo cui la valigetta contenga l’anima del boss Marsellus Wallace, che dopo averla venduta al Demonio, cerca a tutti i costi di riaverla indietro. Il prezzo? I drammi e i bagni di sangue che costellano il film; due elementi in particolare concorrono a corroborare questa versione: il cerotto che Marsellus ha sulla nuca, in un punto notoriamente usato per prelevare l’anima dei vivi, e la combinazione numerica della valigetta, 666, numero associato al Diavolo sin dal Libro dell’Apocalisse di Giovanni.
Secondo il noto critico Roger Ebert, invece, la valigetta sarebbe null’altro che un diretto omaggio a Un bacio e una pistola, noir di Robert Aldrich del 1955, che presenta appunto una valigetta con una lue al suo interno: in quel caso, chiunque ne fosse venuto a contatto, sarebbe morto in breve tempo: la valigetta contiene infatti scorie nucleari radioattive.
Un’altra teoria che negli anni ha riscosso particolare fortuna è quella secondo cui all’interno della valigetta sarebbe nascosto il bottino del furto di diamanti de Le iene, precedente film di Tarantino; tuttavia, non esiste alcun indizio concreto a supporto di questa speculazione, a parte il fatto che uno dei rapinatori, Vic Vega (Michael Madsen) è fratello del Vincent Vega di Pulp Fiction. Proprio a proposito di diamanti, Roger Avery, sceneggiatore de Le Iene e Pulp Fiction, aveva dichiarato: “In origine, la valigetta avrebbe dovuto contenere diamanti, ma la cosa ci sembrava prevedibile e stantia, allora abbiamo deciso di non fare mai vedere l’interno della valigetta; in questo modo, ogni spettatore avrebbe scelto di vederci quello che preferiva, una cosa che ritenesse “bellissima“.