Dopo avervi presentato una panoramica dei più probabili contendenti per l’Oscar come miglior attore, continuiamo il nostro percorso verso l’awards season americana con le prime previsioni per l’Oscar 2023 come miglior attrice. Una categoria che, a partire dalla Mostra di Venezia, ha visto imporsi un nome già in grado di blindare uno dei cinque posti a disposizione: quello di Cate Blanchett, straordinaria protagonista del film drammatico Tár, terzo lungometraggio del regista e sceneggiatore americano Todd Field a ben sedici anni di distanza dal precedente Little Children. Ricompensata con la Coppa Volpi a Venezia, la diva australiana dipinge un ritratto indelebile di Lydia Tár, compositrice e direttrice d’orchestra di fama internazionale, che vedrà il proprio prestigio messo a repentaglio da una serie di circostanze di cui è lei stessa, almeno in parte, responsabile.
Dalla Tár di Cate Blanchett alla Marilyn di Ana de Armas
Meravigliosa nell’illustrare la complessità, le ambiguità e le sfumature di un personaggio in assoluto fra i più belli della sua carriera, la cinquantratreenne Cate Blanchett si appresta dunque a ricevere la sua ottava nomination all’Oscar (la quinta in qualità di protagonista); senza contare il fatto che, forte dell’entusiasmo della critica e del buon riscontro nelle sale americane, Tár potrebbe portarla addirittura a conquistare una terza statuetta. Ma mentre la figura di Lydia Tár è frutto della fantasia di Todd Field, l’eterna passione dell’Academy per i ruoli biografici potrebbe favorire altre due interpreti applauditissime nelle scorse settimane.
Sempre alla Mostra di Venezia infatti ha avuto luogo la presentazione di Blonde, adattamento firmato da Andrew Dominik dell’omonimo romanzo di Joyce Carol Oates, in cui l’attrice cubana Ana de Armas si immedesima con intensità nella parte di una fragilissima Marilyn Monroe. Rilasciato da Netflix poco più di un mese fa, Blonde ha messo in risalto come non mai il talento della de Armas; eppure, la ricezione piuttosto controversa del film rende l’ipotesi di una nomination tutt’altro che scontata.
Le altre favorite: Danielle Deadwyler e le due Michelle
Rispetto ad Ana de Armas, appaiono ben più alte al momento le chance della protagonista di un altro biopic, senz’altro meno ‘trasgressivo’ rispetto a Blonde (e di conseguenza accolto in maniera assai più positiva in America): stiamo parlando di Till di Chinonye Chukwu, in cui la quarantenne Danielle Deadwyler presta il volto a Mamie Till, icona del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Insieme a Blanchett e Deadwyler, altre due attrici sembrano avere la nomination a portata di mano: la coppia delle Michelle, impegnate entrambe in affascinanti ruoli ‘materni’ in due titoli che, però, non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro.
La sessantenne malesiana Michelle Yeoh, superstar del cinema asiatico, ha conquistato il pubblico americano grazie a Everything Everywhere All at Once dei Daniels, anomala opera di fantascienza in cui la Yeoh si cala nei panni di Evelyn Quan Wang, una donna di origine cinese costretta a viaggiare fra una moltitudine di universi paralleli nel tentativo di riequilibrare le proprie esistenze. L’altra candidata in pectore è invece Michelle Williams per la parte di Mitzi Fabelman, alter ego della madre del regista Steven Spielberg nel suo acclamato film autobiografico The Fabelmans.
Dalle “solite note” all’incognita Margot Robbie
Se per Michelle Yeoh, con un’esperienza pluridecennale nel cinema, Everything Everywhere All at Once segnerebbe la prima nomination all’Oscar (e per una performance decisamente atipica rispetto ai canonici “film da premio”), al contrario Michelle Williams è ormai una beniamina dell’Academy, avendo già raccolto quattro candidature. Ci sono poi altri “volti notissimi” delle cerimonie degli Oscar che potrebbero occupare un posto nella cinquina del 2023: ad esempio Olivia Colman, protagonista del melodramma Empire of Light di Sam Mendes, o Viola Davis, sovrana guerriera nel dramma storico The Woman King.
Ma nella gara per l’Oscar come miglior attrice resta un importante punto interrogativo, che sarà sciolto solo nelle prossime settimane: si tratta di Margot Robbie, che in Babylon di Damien Chazelle interpreta una fittizia diva del cinema hollywoodiano degli anni Venti, Nellie LaRoy. Ruoli e film del genere hanno sempre catalizzato notevole attenzione in termini di nomination e premi, ma prima di inserire la Robbie nel novero delle favorite bisognerà aspettare le prime reazioni per Babylon… nel frattempo comunque, almeno sulla carta, le buone premesse ci sono tutte.