Autore: Stefano Lo Verme

Nato a Roma, classe 1985, è stato spinto dalla bulimica passione per la lettura sulla strada dell'insegnamento. Da adolescente scatta il colpo di fulmine per i film di Billy Wilder, Woody Allen e Robert Altman; da allora ama dedicarsi a cinema e dintorni (perlomeno quando non è impegnato a tormentare i propri alunni). La sua massima aspirazione: acquisire la compostezza e il savoir-faire dei personaggi di Isabelle Huppert.

Paul Giamatti alla cattedra in The Holdovers

«Immagino che pensassi di poter fare la differenza», commenta con disincanto Paul Hunham, docente di storia antica in un collegio del New England; «Pensavo di poterli preparare almeno un po’ ad affrontare il mondo. […] Ma il mondo non ha più senso; è come impazzito». Le parole cariche di scetticismo del professor Hunham riflettono l’attitudine del protagonista del film The Holdovers – Lezioni di vita: una crescente difficoltà a riconoscersi nella società attorno a sé, nello specifico l’America all’alba degli anni Settanta, e un endemico senso di sfiducia rispetto all’efficacia del proprio mestiere. Una sfiducia che però, nel ritratto offerto…

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Cover di Sophie Ellis Bextor

Nella classifica dei singoli di maggior successo nel Regno Unito, pubblicata nella serata di venerdì, al secondo posto questa settimana figura Murder on the Dancefloor, canzone dance-pop incisa da Sophie Ellis-Bextor: nulla di strano, se non fosse che il brano in questione aveva fatto la sua prima comparsa nella suddetta classifica nel dicembre 2001, vale a dire ormai più di ventidue anni fa. Anche all’epoca Murder on the Dancefloor aveva raggiunto il #2 della hit-parade britannica ed era diventata un discreto tormentone in quasi tutto il mondo (Italia inclusa); a dar voce a questo pezzo era l’allora ventiduenne Sophie Ellis-Bextor…

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un'immagine da talk to me

Ormai quasi un anno fa, il 30 ottobre 2022, Talk to Me veniva proiettato in anteprima in chiusura dell’Adelaide Film Festival. A partire da quella data, l’opera d’esordio di Danny e Michael Philippou, gemelli australiani con una lunga esperienza da youtuber, avrebbe intrapreso un percorso fortunatissimo: le presentazioni ad alcuni tra i maggiori festival internazionali (Sundance, Berlino, South by Southwest) nei primi mesi del 2023 e, l’estate scorsa, il positivo riscontro al box-office americano, con quasi cinquanta milioni di dollari anche grazie all’appoggio di A24, che da ormai quasi un decennio si attesta come il più importante distributore indipendente negli…

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un'immagine del film era ora
7.0

I viaggi nel tempo, con tutti i paradossi di una linearità cronologica soggetta ad interruzioni e alterazioni, contraddistinguono da sempre un filone cinematografico molto specifico, a cui ha attinto spesso la fantasia di autori delle più varie epoche e latitudini. A uno dei titoli più recenti del suddetto filone, la commedia australiana Come se non ci fosse un domani di Josh Lawson, è ispirato il quarto lungometraggio diretto dal regista romano Alessandro Aronadio, anche autore della sceneggiatura insieme a Renato Sannio. Apriamo dunque la nostra recensione di Era ora, presentato al Festival di Roma 2022, illustrando l’elemento al cuore del…

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william friedkin sul set de l'esorcista

Si dice che, a volte, le rivoluzioni nascano volgendo lo sguardo verso l’altrove, per poi ripuntarlo sulla propria realtà con una nuova e più profonda consapevolezza. Un po’ come è accaduto per la New Hollywood, forse la più importante rivoluzione del cinema americano dai tempi del sonoro: quando un pugno di registi e di sceneggiatori, dopo aver assimilato le innovazioni della Nouvelle Vague e degli autori europei, provarono a riproporle attraverso la loro macchina da presa, abbattendo una dopo l’altra le regole su cui, per più di trent’anni, si era basato l’intero studio system. Una rivoluzione di cui William Friedkin…

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un'immagine di david bowie nei panni di ziggy stardust

Of all the shows on this tour, this particular show will remain with us the longest, because not only is it the last show of the tour, but it’s the last show that we’ll ever do. La sera del 3 luglio 1973, all’Hammersmith Odeon, queste parole generano un diffuso sgomento fra il pubblico. A pronunciarle è David Bowie, subito prima di intonare l’ultimo pezzo in scaletta nel concerto conclusivo della sua tournée, la struggente Rock ’n’ Roll Suicide. In un’emblematica compenetrazione fra realtà e palcoscenico (una costante nel percorso dell’artista), il finale dello show costituisce, in effetti, un “suicidio rock”:…

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La settantaseiesima edizione dei BAFTA Awards ha incoronato Niente di nuovo sul fronte occidentale come il miglior film del 2022: è stato questo il verdetto dei membri della British Academy of Film and Television Arts, l’associazione che assegna i riconoscimenti cinematografici di maggior importanza del Regno Unito. Vincere un BAFTA è già di per sé un traguardo di tutto rispetto per chi lavora nell’ambito del cinema e della TV; ma il valore del trofeo si estende anche al suo ruolo di precursore degli Oscar. Pertanto, per chi segue l’awards season americana, questa ‘trasferta’ britannica è un appuntamento a cui prestare…

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Dopo l’assegnazione dei Golden Globe e dei Critics’ Choice Award e l’annuncio delle candidature da parte delle guild cinematografiche americane e, dalla Gran Bretagna, dei BAFTA Film Award, manca ormai pochissimo alle nomination per la novantacinquesima edizione degli Academy Award, che saranno rese note martedì prossimo. E nell’attesa, dopo aver già analizzato altre categorie di grande prestigio, passiamo ora alle previsioni per l’Oscar 2023 come miglior attrice non protagonista: una categoria, quest’ultima, che attualmente vede tre grandi favorite, la cui candidatura sembra ormai sotto ipoteca, e un manipolo di altre interpreti impegnate a giocarsi gli ultimi due posti disponibili nella…

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Ke Huy Quan in una scena di Everything Everywhere All At Once

Riprendiamo il nostro viaggio attraverso l’awards season americana, ormai entrata nella sua fase cruciale: dopo le precedenti categorie, è ora la volta di proporvi le nostre previsioni per l’Oscar 2023 come miglior attore non protagonista, presentandovi i favoriti della prima ora, ma anche quegli interpreti che puntano ad aggiudicarsi uno dei cinque posti in palio nella rosa delle candidature. Ad aver già blindato la nomination con mesi d’anticipo è senz’altro il cinquantunenne Ke Huy Quan, vietnamita naturalizzato statunitense: un nome magari non troppo noto al grande pubblico, ma legato a due autentici cult-movie degli anni Ottanta, ovvero Indiana Jones e…

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un'immagine del film close

Continuiamo la nostra panoramica dei potenziali contendenti per l’edizione numero 95 degli Academy Award (le nomination saranno annunciate il 24 gennaio). Il 21 dicembre, dopo il primo round di votazioni, per diverse categorie sono state rese note le cosiddette shortlist, ovvero i semifinalisti fra cui saranno poi scelti i cinque titoli candidati. Particolare attenzione la merita, in tal senso, la competizione per l’Oscar 2023 come miglior film internazionale: qui, infatti, è possibile ammirare una grande varietà di proposte, con opere di alcuni fra i maggiori cineasti della scena internazionale e pellicole ben lontane dalla tipica comfort zone dell’Academy. Quale situazione…

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Frame tratto da The Fablemans

Nei giorni scorsi, un prospetto non troppo rincuorante circolava con frequenza nei circoli ‘cinefili’ sui social media: la lista dei maggiori incassi di quest’anno negli Stati Uniti accanto a quella di mezzo secolo fa. Il massimo campione d’incassi del 1972 era Il Padrino, vincitore dell’Oscar come miglior film, ma nella Top 10 annuale figuravano altri titoli pluripremiati (L’avventura del Poseidon, Cabaret) o pluricandidati (Un tranquillo weekend di paura, La signora del blues) agli Academy Award, nonché opere quali Ma papà ti manda sola? e Corvo Rosso non avrai il mio scalpo!, consacrate come autentici classici nei generi della commedia e…

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un'immagine dal film the fabelmans

Dopo avervi presentato i probabili contendenti per miglior attore, miglior attrice e miglior regista, è giunto ora il momento di offrirvi una panoramica della competizione per l’Oscar 2023 come miglior film: una categoria per la quale sono previsti in tutto ben dieci titoli, e che pertanto al proprio interno offre spazio per un’ampia varietà di generi e di autori. La corsa agli Academy Award assumerà contorni più definiti da qui al mese prossimo, con l’annuncio delle nomination ai Golden Globe e i primissimi precursors della stagione dei premi, ma intanto andiamo a conoscere più da vicino quelle opere che sembrano…

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un'immagine di Steven Spielberg

Nei primi articoli dedicati alla corsa agli Oscar 2023 vi abbiamo proposto uno sguardo alle categorie riservate agli interpreti protagonisti, con una rassegna dei potenziali candidati come miglior attore e come miglior attrice. Passiamo ora alle previsioni per l’Oscar 2023 come miglior regista, in assoluto fra le categorie più significative e interessanti degli Academy Award, anche in virtù delle tendenze piuttosto ‘raffinate’ dei componenti del directors branch (vale a dire i registi incaricati di stabilire la cinquina delle nomination). E al momento, questa categoria ci offre un’unica, granitica certezza: un’ennesima candidatura per Steven Spielberg, la numero nove che il cineasta…

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Dopo avervi presentato una panoramica dei più probabili contendenti per l’Oscar come miglior attore, continuiamo il nostro percorso verso l’awards season americana con le prime previsioni per l’Oscar 2023 come miglior attrice. Una categoria che, a partire dalla Mostra di Venezia, ha visto imporsi un nome già in grado di blindare uno dei cinque posti a disposizione: quello di Cate Blanchett, straordinaria protagonista del film drammatico Tár, terzo lungometraggio del regista e sceneggiatore americano Todd Field a ben sedici anni di distanza dal precedente Little Children. Ricompensata con la Coppa Volpi a Venezia, la diva australiana dipinge un ritratto indelebile…

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una immagine di Colin Farrell

Dopo i grandi festival di fine estate (Venezia, Telluride, Toronto) e con l’arrivo della stagione autunnale, comincia già a definirsi una panoramica dei titoli e degli interpreti di cui, con tutta probabilità, sentiremo molto parlare da qui ai prossimi mesi. A proposito dell’imminente awards season, destinata a culminare il 12 marzo con la cerimonia per la novantacinquesima edizione degli Academy Award, vi offriamo dunque un primo sguardo ai futuri contendenti con le nostre previsioni per l’Oscar 2023 come miglior attore: una categoria che, per quest’anno, potrebbe vedere i consueti beniamini dell’Academy cedere il posto a una serie di ‘neofiti’ in…

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un'immagine del film amsterdam
7.0

«Avremo sempre Parigi», era la frase malinconica con cui il Rick Blaine di Humphrey Bogart rievocava il suo idillio romantico con la Ilsa Lund di Ingrid Bergman, nel momento dell’addio fra i due ex amanti divisi dalla guerra. La scelta di aprire la nostra recensione di Amsterdam con l’iconica battuta di Casablanca non è casuale: se nel classico di Michael Curtiz la passione fra Rick e Ilsa era racchiusa in un flashback che trasformava Parigi nel correlativo del rimpianto per una felicità perduta, qualcosa di analogo accade anche nell’ultimo film di David O. Russell. La capitale olandese, da cui deriva…

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un'immagine di angela lansbury

Angela Lansbury non era solo Jessica Fletcher. Sarà pure una banalità, ma nel ricordare l’attrice britannica tanto vale affrontare subito l’elefante nella stanza. Del resto, nell’arco di una carriera durata ben tre quarti di secolo, l’infaticabile Angela ha fatto davvero di tutto, sebbene quel ‘tutto’, nella memoria collettiva, venga quasi sempre dopo la signora Fletcher. Eppure tre quarti di secolo nello show business, se vissuti come ha fatto Angela Lansbury (che di anni, il 16 ottobre, ne avrebbe compiuti novantasette), costituiscono un vero e proprio universo. In fondo parliamo di un’attrice che a neppure diciotto anni, nella sua primissima apparizione…

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Una scena di Moonage Daydream
8.0

Quando si parla di David Bowie, quello fra suono e immagine sembra un connubio obbligato: sia per il potere evocativo delle sue canzoni, spesso assimilabili a vere e proprie forme narrative, sia in virtù dell’inossidabile forza iconografica della rockstar londinese, che forse più di qualunque altra ha saputo integrare la dimensione visiva all’interno della propria musica. E su un connubio analogo è imperniato, non a caso, il documentario scritto, diretto e montato da Brett Morgen, al centro della nostra recensione di Moonage Daydream: un monumentale ritratto per il quale il regista americano ha avuto accesso a una quantità sterminata di…

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La quiete iniziale; l’insorgere di un’anomalia; la manifestazione del mostruoso. Sono i tre atti che costituiscono l’ossatura drammaturgica di buona parte dei film horror: uno schema ricorrente a cui non si sottrae neppure Men, il terzo lungometraggio da Alex Garland e il primo in cui l’autore di Ex Machina abbandona i territori della fantascienza. Tuttavia, il rispetto di questa tripartizione canonica non impedisce a Men di risultare un’opera piuttosto lontana dalle convenzioni del genere di riferimento: si tratta infatti di un film che prende in contropiede gli spettatori, in particolare in un visionario terzo atto che abbatte ogni certezza della…

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Nell’antologia della comicità cinematografica continua a occupare un posto di assoluto rilievo: è stato lui, del resto, a traghettare la commedia classica hollywoodiana, con i ritmi, gli stilemi e l’ironia irriverente che la contraddistinguono, verso nuove generazioni di spettatori, dimostrando pertanto la sua inossidabile modernità. Perché se per certi aspetti il cinema di Blake Edwards può ricordare quello di Ernst Lubitsch e Billy Wilder, ma pure la comicità slapstick di Charlie Chaplin e dei fratelli Marx, dall’altro lato i suoi film sono riusciti a farsi conoscere e amare da un pubblico che, fra gli anni Sessanta e Settanta, aveva iniziato…

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