Quando si parla di Poltergeist – Demoniache presenze, prima o poi salta sempre fuori lo stesso argomento: il regista è quello ufficialmente accreditato, Tobe Hooper, oppure egli è stato solo un prestanome per Steven Spielberg, tecnicamente solo produttore e sceneggiatore del progetto? Una teoria nata, in parte, da una clausola nel contratto di Spielberg per E.T. – L’extraterrestre, uscito nello stesso periodo: mentre lo preparava, non poteva girare altro.
La controversia circola già dai tempi dell’uscita, in parte a causa di una frase attribuita a Spielberg in un articolo del Los Angeles Times: egli sostiene che, in caso qualcuno avesse una domanda per Hooper sul set, in assenza di risposta definitiva da parte di questi, rispondeva lui. Frasi come questa portarono a una vera e propria indagine da parte del sindacato dei registi, che decretò una multa salata per la MGM a causa dei trailer, dove il nome di Spielberg era scritto con caratteri più grandi di quello di Hooper. Lo stesso Spielberg, successivamente, fece pubblicare una lettera aperta in cui elogiava il lavoro di Hooper, lasciando intendere che la disputa non avesse ragione di esistere.
Non tutti, però, la pensavano come lui. Zelda Rubinstein (che nel film interpretava la medium Tangina) per esempio, nel 2007 dichiarò in un’intervista di essere stata diretta da Spielberg e non da Hooper, e il produttore Frank Marshall, pur non arrivando a negare completamente il ruolo del regista, definì Spielberg “la principale forza creativa” del progetto. Anche il direttore della fotografia, John R. Leonetti, sosteneva che il vero regista fosse Spielberg, a causa di uno sciopero imminente all’epoca, e che Hooper avesse firmato solo alcune scene, come “regalo” da parte del collega.
Quanto al diretto interessato, nel 2015 Tobe Hooper sostenne di aver sentito queste cose solo dopo la fine delle riprese, e che sul set filò tutto liscio. Due anni dopo, in occasione della scomparsa del regista, il suo collega e amico Mick Garris, che ai tempi era un addetto stampa e aveva visitato il set più volte, realizzò un podcast dove affermò, senza mezzi termini, che la regia era di Hooper: “Sì, Steven Spielberg era attivamente coinvolto. Ma è un film di Tobe Hooper.”