Chi può fermare il treno Oppenheimer in vista degli Oscar 2024? Statisticamente, almeno al momento, nessuno. Anche se alcune cerimonie chiave in arrivo nelle prossime settimane potrebbero ipoteticamente spostare la bilancia del favorito alla statuetta per il miglior film non più verso il film campione d’incassi (e della critica) scritto e diretto da Christopher Nolan, bensì verso altri lidi cinematografici. Stiamo facendo riferimento alle cerimonie di premiazione dei Bafta, dei Producers Guild Awards e degli Screen Actors Guild Awards.

Questi riconoscimenti, rispettivamente assegnati dall’Academy britannica e dai sindacati dei produttori e degli attori di Hollywood, hanno recentemente portato sulle spalle il fardello del favorito dell’ultimo minuto all’Oscar per la categoria principale, quella del Best Picture. Anche se i trionfi più recenti di Oppenheimer ci fanno pensare che uno scalzamento dal podio per Nolan sia veramente, veramente improbabile. Scopriamo assieme perché.

Il potere dei SAG Awards

SAG Awards
Parasite vince ai SAG Awards 2020 – © SAG

Facciamo un breve recap di quello che Oppenheimer ha ottenuto fino al momento in cui stiamo scrivendo. Il film di Christopher Nolan dedicato alla figura del padre della bomba atomica ha vinto ben 5 Golden Globe tra cui film e regia, 7 Critics’ Choice Awards e il prestigiosissimo DGA Award, il premio del sindacato dei registi, assegnato al cineasta britannico. E ovviamente, non fa male ricordare le 13 candidature agli Oscar, il medesimo numero ai Bafta, e le 4 nomination ai SAG Awards, trofei del sindacato degli attori di Hollywood. E proprio da questi ultimi, vorremmo partire per fare una riflessione sulle possibilità di Oppenheimer di ottenere il prossimo 10 marzo la statuetta al miglior film da parte dell’Academy.

Negli ultimi anni, le edizioni degli Screen Actors Guild Awards si sono tenute strategicamente a pochissime settimane prima della cerimonia degli Academy Awards, dopo le cerimonie dei Bafta, dei DGA e dei Producers Guild Awards, i riconoscimenti del sindacato produttori. Una data perfetta quella degli ultimissimi SAG, che ha spesso e volentieri coinciso (e non è affatto un caso) con l’apertura della turnazione finale di votazione per tutti i membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, influenzando così scelta e visibilità di alcuni titoli e performance attoriali. I casi più eclatanti del “modello SAG”? CODA – I segni del cuore e Parasite in tempi più prossimi, che dalla loro insperata vittoria nella categoria Best Ensemble Cast hanno ricevuto standing ovation e lo sprint finale per battere altri contender ed ottenere l’Oscar più importante di tutti.

Per vincere l’Oscar, serve il sostegno degli attori e degli sceneggiatori

Spotlight
Spotlight vince l’Oscar 2016 – © ABC Network, The Academy

Ma le vittore, pur insperate, di titoli recenti quali CODA, Parasite ma anche lo stesso Everything Everywhere All At Once ai SAG Awards, non sono state sostenute soltanto dal ramo degli attori fuori e dentro l’Academy (la loro “branch” è quella che conta il maggior numero di membri votanti), ma anche da quello degli sceneggiatori. I tre esempi sopracitati hanno tutti ottenuto non solo il premio più importante del sindacato attori prima di trionfare agli Oscar, ma anche quello degli sceneggiatori, vincendo l’Academy Award proprio per lo script, originale e non. Tutto questo per sottolineare ancora una volta quanto, in stagioni dei premi particolarmente combattute o competitive, il sostegno in tandem degli attori e degli sceneggiatori possa spesso e volentieri portare a vittoria finale.

Una lezione che hanno imparato non solo i tre film già citativi sopra, ma anche Il caso Spotlight, Birdman, Argo, Il discorso del Re, The Millionaire e Non è un paese per vecchi, ad esempio. Quest’anno la statuetta alla miglior sceneggiatura non originale sembra in pericoloso bilico tra quattro titoli: lo stesso Oppenheimer che, in attesa del responso ai Bafta, non ha però ancora vinto alcun trofeo di settore, Barbie, American Fiction e Povere Creature. Se quindi, ipoteticamente, il supporto degli sceneggiatori non dovesse esserci per il film scritto da Nolan, chi potrebbe beneficiarne? Ci sono altri titoli in competizione per l’Oscar al miglior film che potrebbero insidiarlo? Chi potrebbe essere il campione alternativo della combo attori/sceneggiatori se non Oppenheimer? Per capirlo, dobbiamo però fare una breve sosta sull’importanza del sistema di voto preferenziale utilizzato dall’Academy per stabilire il vincitore della statuetta principale.

Le insidie del voto preferenziale

DGA Awards
Christopher Nolan e Cillian Murphy ai DGA Awards – © Directors Guild of America

Il sindacato dei produttori cinematografici di Hollywood (Producers Guild of America) ha una cosa in comune con l’Academy che assegna gli Oscar: per stabilire il vincitore nella categoria maggiore (Production of the Year nel primo caso, Best Picture nel secondo) utilizza il sistema di voto preferenziale. Vale a dire che tutti i membri votanti sono obbligati a posizionare i dieci titoli candidati nella categoria di riferimento dal decimo posto al primo in ordine di preferenza personale. Solitamente, visti i numeri particolarmente alti di membri al voto (al 2023, sono circa 10,500 all’interno dell’AMPAS), è praticamente impossibile che un titolo ottenga il 51% minimo necessario per vincere alla prima turnazione di preferenze, spostando così l’attenzione su tutti quei film che sono invece stati posizionati negli slot successivi, solitamente al secondo o terzo posto.

Per questo motivo dall’istituzione del sopracitato sistema di voto da parte dell’Academy dal 2009 ad oggi molti sono stati i titoli che hanno fatto la combo PGA-Oscar, proprio perché i risultati dei premi del sindacato produttori hanno correttamente pronosticato il trionfatore matematico dell’Academy Award, qualche settimana prima. In tempi recenti, è stato il caso di Everything Everywhere All At Once, lo stesso CODA, Green Book, La forma dell’acqua e Nomadland. Ed è così quindi che per scovare una possibile alternativa ad Oppenheimer in orizzonte Oscar vanno tenuti particolarmente sotto occhio le imminenti cerimonie di premiazione dei PGA e dei SAG. Quella dei Writers Guild Awards (i trofei dell’associazione sceneggiatori), purtroppo, si terrà solamente nel mese di aprile, a giochi fatti.

Chi potrebbe battere Oppenheimer all’ultimo minuto?

The Holdovers
Paul Giamatti in una scena di The Holdovers – © Focus Features

Se quindi, infine, il sostegno degli attori, degli sceneggiatori e dei produttori di Hollywood può influenzare anche all’ultimo minuto la corsa all’Oscar, quali potrebbero essere i contender che rischiano di dare del filo da torcere al film monumentale di Christopher Nolan? Un paio di idee ce le avremmo, seppur al momento improbabili. Il sistema di voto preferenziale dei PGA potrebbe difatti far ricadere la preferenza su titoli quali Barbie, The Holdovers – Lezioni di vita, e Povere Creature; i Bafta inglesi invece (si terranno domenica 18 febbraio) potrebbero nuovamente incensare un titolo internazionale come ad esempio Anatomia di una caduta (lo scorso anno, a sorpresa, premiarono il tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale), mentre i SAG, particolarmente “populisti” nelle loro scelte, potrebbero riversare la loro preferenza nel Best Ensemble Cast su quello di Barbie, quasi in risposta alle mancate candidature agli Oscar di Greta Gerwig nella regia e di Margot Robbie tra le attrici protagoniste.

Seppur scenari piuttosto improbabili al momento (del resto, perché Oppenheimer, diretto da un regista britannico e con un cast prettamente anglofono, dovrebbe incespicare ai Bafta? Perché i produttori non dovrebbero scegliere con facilità il film fenomeno dell’estate divenuto il biopic di maggior successo commerciale di tutti i tempi?), non sono totalmente da escludere a priori qualora ad un mese circa dalla cerimonia dei 96° Oscar i professionisti di settore dovessero preferire altro rispetto alla (quasi) piazza pulita di Oppenheimer.

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Nato il 27 ottobre 1987, Simone Fabriziani è critico cinematografico ed attualmente collaboratore esterno di ScreenWorld.it, CinemaSerieTv.it e IlMeglioDiTutto.it. Nel 2015 ottiene la laurea triennale in Lingue nella Società dell'Informazione, nel 2018 quella in Scienze dell'Informazione, Giornalismo ed Editoria. L'anno successivo consegue un Master di I Livello in Marketing del Cinema, dal 2019 al 2022 è invece Web Content Editor presso l'agenzia web Psycode. Dal 2011 ad oggi è founder e head writer del blog a carattere cinematografico AwardsToday.it. Conduttore ed ospite in varie rubriche live streaming, è voce frequente del programma radiofonico La Settima Ossessione.