Cate Blanchett e Colin Farell si sono aggiudicati la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni a Venezia 2022: nei loro emozionanti discorsi hanno raccontato il loro viaggio nelle due produzioni che li hanno visti vincitori, Tar per la Blanchett e The Banshees of Inisherin per Farrell. La Blanchett ha vinto per la sua interpretazione di una controversa direttrice d’orchestra in TÁR di Todd Field e Farrell per aver interpretato un uomo che viene lasciato dall’amico di lunga data in The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh.
“Questo festival mi è molto caro, per tanti motivi: è importante per il cinema, da tutte le parti, è un centro fondamentale, e se guardate alla giuria, avere il loro rispetto è davvero importante. A volte il premio raccoglie una serie di temi a cui tu hai pensato per conto tuo con uno sforzo che va al di là dello sforzo individuale. Sono felice di aver collaborato con Todd, credo di essere cambiata molto con lui. A volte serve collaborare con qualcuno, c’è stato un lasso di tempo così lungo tra l’ultimo lavoro di Todd e questo. Questo premio appartiene a lui, il personaggio, le idee pericolose all’interno del film e nel personaggio stesso provengono da lui“, ha dichiarato Cate Blanchett.
“Credo che i premi parlino del cinema. Abbiamo mostrato tanto in questi dieci giorni di cinema. Il grande schermo è un’esperienza speciale e voglio che ci sia per tutti la possibilità di vivere queste esperienze. Sono certa che nessuno è arrivato qui per altri motivi, sono tutti qui perchè hanno passione per il cinema“, ha poi continuato.
Cate Blanchett ha infine risposto a una domanda sullo statuto attuale dell’arte che, in questo periodo di conformismo sociale, si dimena tra il rischio e il rimanere l’unico spazio di libertà. “Credo che l’arte sia sempre in pericolo perché è una provocazione, è poco gentile, dura, tanti artisti rimangono ai margini della società, ad un tavolo con tanti oggetti dorati in fronte a noi. Vengo da una cultura in cui l’arte non esiste neppure; non credo che l’arte sia soltanto educazione ma penso che faccia domande alla gente. Ogni film che mi emoziona pone delle domande che spesso non hanno risposte”, ha concluso la star del film di Todd Field.
“Sono scioccato ed entusiasta di ricevere questo premio“, ha dichiarato Farrell in un messaggio video trasmesso in diretta al festival sabato sera. “Vorrei ringraziare tutta la squadra per aver realizzato un lavoro eccezionale. Vorrei ringraziare tutti voi presenti a Venezia, i giurati, il mio carissimo amico Martin McDonagh: grazie per questa sceneggiatura splendida, il girare questo film è stato davvero come un ritrovo tra amici e famigliari. Abbiamo condiviso tantissimo ogni giorno, anche il nostro desiderio di amare e di essere amati. Tutti valori che vogliamo condividere anche con voi. Voglio poi ringraziare Brendan, la tua amicizia mi ha cambiato la vita“. McDonagh ha ritirato il premio per l’attore e ne ha poi ricevuto un altro per la sceneggiatura. Il film riunisce Farrell, 46 anni, con Brendan Gleeson e il regista Martin McDonagh dopo la commedia gangster In Bruges.