Lo squalo non è tratto da una storia vera, perché il film di Steven Spielberg è tratto dal romanzo di Peter Benchley che racconta una vicenda di finzione. Tuttavia, nei dialoghi del film e del libro, vi è un riferimento a un episodio realmente accaduto, quello degli attacchi di squali nel New Jersey, del 1916, che rispecchiano in parte la storia narrata, così come la notizia di un pescatore che nel 1964 catturò uno squalo bianco. Ma andiamo con ordine.
Come è noto, Lo Squalo è ambientato nell’immaginaria città di Amity, a Long Island. Tuttavia, durante il film c’è un dialogo che fa riferimento a una tragedia davvero accaduta, precisamente nel 1916.
In quell’anno, sulla costa del New Jersey, tra il 1 e il 12 luglio, quattro persone rimasero uccise dagli attacchi di uno squalo di cui non si è mai saputa la specie. Si pensa che fossero due squali diversi: uno squalo bianco al cui interno furono trovati dei resti umani e uno squalo squalo leuca, diffuso nelle acque costiere, meno profonde e nei fiumi. All’epoca ci furono reazioni di panico tra la gente e un desiderio di vendetta che sfociò in una lunga caccia allo squalo.
Questa serie di attacchi è entrata sin da subito nell’immaginario collettivo americano, tanto da dar vita a caricature a fumetti, ma soprattutto spinse la comunità scientifica a interrogarsi e studiare gli squali per poterne prevedere i comportamenti.
C’è un altro evento storico che ha ispirato l’autore del romanzo Peter Benchley al punto da citarlo esplicitamente nell’introduzione del libro. Nel 1964 un pescatore catturò uno squalo bianco di due tonnellate a Long Island. Lo scrittore, leggendo la notizia sui giornali, immaginò un simile predatore capace di attaccare un resort turistico. Da qui nacque l’idea di partenza per il romanzo.
Tuttavia, la storia raccontata nel romanzo de Lo Squalo (e quindi nel film) è totalmente fittizia.