Ebbene sì, il film L’esorcista del Papa è ispirato a una storia vera. L’horror con Russell Crowe, infatti, si basa sugli scritti autobiografici (Un esorcista racconta e Nuovi racconti di un esorcista) di Gabriele Amorth, esorcista modenese realmente esistito.
Padre Gabriele Amorth, nato nel 1925 e deceduto nel 2016 alla veneranda età di 91 anni, fu molto attivo nella diocesi di Roma proprio come esorcista (si racconta che ne operasse circa 7 al giorno). Amorth, infatti, ha dichiarato di aver compiuto oltre 70mila esorcismi nel corso della sua lunga e controversa carriera. Questo perché padre Amorth, fondatore dell’Associazione internazionale degli esorcisti, ha dichiaratamente definito corrotta l’omosessualità, da lui concepita come una delle tante incarnazioni del Diavolo. Tracce demoniache che, sempre secondo Amorth, sono riscontrabili anche nello yoga, in Harry Potter e in vari personaggi dello spettacolo, colpevoli di atti immorali.
Dopotutto parliamo di un uomo che ha dichiarato: “Io paura di Satana? È lui che deve avere paura di me: io opero in nome del Signore del Mondo. E lui è solo la scimmia di Dio”. Un personaggio pittoresco e senza mezze misure che, non a caso, è stato al centro di altri due progetti cinematografici come i documentari Amorth, l’esorcista (2013) e The Devil and Father Amorth (2017), diretto da William Friedkin, il regista del mitico L’esorcista (1973), intenzionato a esplorare l’approccio di Amorth alla pratica dell’esorcismo.
Ovviamente il film – qui la recensione de L’esorcista del diavolo – è una libera interpretazione delle sue memorie, visto che il film riscrive il personaggio del prete in chiave spettacolare-avventurosa, come se Amorth fosse uscito da un fumetto pulp di Garth Ennis.