Killers of the Flower Moon è basato sulla storia vera di alcuni omicidi avvenuti negli Stati Uniti degli anni Venti all’interno della comunità degli indiani Osage, per mano di alcuni bianchi fuorilegge e imprenditori, che volevano impadronirsi dei grossi giacimenti di petrolio trovati nel sottosuolo. Il film è infatti tratto dal saggio bestseller di David Grann dal titolo Gli assassini della terra rossa (in originale Killers of the flower moon: The Osage murders and the birth of the FBI) che racconta i fatti realmente accaduti nel modo più corretto possibile. La storia della contea di Osage e della tribù che la abitava è piuttosto complessa, perciò vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Le famiglie native americane di quella zona in realtà preferivano chiamarsi Wahzhazhe e sono state sfollate dalle aree originali in cui abitavano, tra Ohio e Mississippi, per spostarsi in Oklahoma. Quei vasti terreni acquistati legalmente in seguito ottennero il diritto ereditario come unica possibilità di possedimento della terra, il che significa che gli acri dove vivevano non potevano essere venduti né acquistati o ottenuti in altra maniera, ma soltanto ereditati. Nasce così la contea di Osage e agli inizi del 1900 si scopre che nel sottosuolo ci sono enormi giacimenti di petrolio. I nativi americani diventano, quindi, le persone con il livello di ricchezza pro capite più alto di tutto il mondo.
A questo punto fuorilegge e giovani imprenditori petroliferi tenteranno in ogni modo di impadronirsi di tutto quell’oro nero che si nascondeva in quel territorio. Alcuni hanno cercato di appropriarsene attraverso specifici sistemi giuridici di tutela delle proprietà, mentre altri hanno sfruttato mezzi di intimidazione, come furti e omicidi. Nel 1921 due membri della comunità Osage, Anna Brown e Charles Whitehorn, vengono trovati uccisi. Da quel momento iniziò una lunga serie di omicidi che fece salire il conto delle vittime fino a 24. Solo a quel punto un giovane J. Edgar Hoover, il futuro capo del FBI, invia Tom White con una squadra per indagare sulla situazione.
Nel corso dell’indagine venne fuori che William Hurt, un allevatore della zona, aveva proposto a svariati criminali di pagarli se si fossero liberati dei nativi su quelle terre. Si scoprì anche la complicità del nipote di quest’ultimo, Ernest Burkhart, che era sposato con Mollie ovvero la sorella della primissima vittima degli omicidi, Anna Brown, anche lei uno dei prossimi bersagli. L’intero gruppo criminale venne arrestato il 4 Gennaio 1926, prima di compiere l’ennesimo omicidio. Nel marzo dello stesso anno i criminali vengono condannati per omicidio di primo grado.
Il film si propone di mettere in luce la crudeltà con cui, con modi da tardo Far West, i bianchi hanno trattato le popolazioni native americane, non come una piccola gang di individui, ma in maniera più collettiva: tutta la società era complice. Una storia forte, cruda e che colpisce duro mostrando quanto il denaro e la ricchezza possano spingere l’uomo a fare qualsiasi cosa pur di ottenerle.
Killers of the Flower Moon, il nuovo film di Martin Scorsese è stato presentato al Festival di Cannes 2023 (qui trovate la nostra recensione in anteprima) ed è uscito al cinema il 19 ottobre 2023. L’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes registra un altissimo 97% di giudizi positivi.