Liam Neeson ha dichiarato di essere stato più volte contattato da Barbara Broccoli per il ruolo di James Bond, a metà degli anni ’90, quando si trovava all’apice della sua fama, ma di essere stato costretto a rifiutare, nonostante l’interesse espresso, a causa di una richiesta della sua fidanzata ufficiale di allora, Natasha Richardson: “Mi aveva dato un ultimatum”, racconta l’attore in un’intervista a Rolling Stone.
Neeson ricorda così l’accaduto: “Conoscevo già i coniugi Broccoli, e sapevo che stavano tenendo d’occhio diversi attori per il ruolo di 007 (per il film GoldenEye, ndr). Io avevo appena fatto Schindler’s List e Barbara mi aveva chiamato un paio di volte per sapere se fossi interessato, e io le avevo detto di sì, che ero interessato. Ma poi, la mia adorata futura moglie, Natasha Richardson, che Dio l’abbia in gloria, mentre eravamo insieme sul set di Nell (film di Michael Apted con Jodie Foster, ndr) mi si è avvicinata: “Devo dirti una cosa; se accetti il ruolo di James Bond, non ci sposiamo più.”
L’attore prosegue, analizzando con ironia le motivazioni della richiesta avanzata dalla promessa sposa: “Faceva sul serio! Cioè, insomma, con tutte quelle belle ragazze che entrano ed escono dal letto di Bond… se mi ha chiesto una cosa del genere, è principalmente per questo”. Neeson, poi, racconta un divertente scherzo fatto ai danni di Richardson, in più occasioni, proprio a tema James Bond: “Le arrivavo alle spalle, con le dita a formare una pistola, e poi canticchiavo il tema musicale di 007… volevo proprio farla innervosire, adoravo quei momenti, cazzo!”
Liam Neeson e Natasha Richardson si sposarono nell’estate del 1994, a Millbrook, nella villa in cui abitavano. La coppia diede il benvenuto a due figli, Micheàl, nato nel 1995, e Daniel, venuto al mondo l’anno successivo. Il 16 marzo del 2009, nel corso di una lezione di sci al Mont Tremblant Resort, situato a circa 130 km da Montreal, in Canada, Richardson subì un importante trauma cranico, a seguito di una caduta. Inizialmente sottovalutato, il colpo aveva invece causato un ematoma epidurale, che portò Richardson alla morte due giorni dopo l’incidente, presso il Lenox Hill Hospital di New York.