Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re è stato interamente girato in Nuova Zelanda. Il territorio dei Maori ha saputo dare vita ai fantasiosi scenari della Terra di Mezzo presenti nel capitolo conclusivo dell’epica opera di Peter Jackson.
Esattamente come per La Compagnia dell’anello e per Le due torri, le riprese dell’ultimo film della mastodontica trilogia basata sul libro di Tolkien si sono svolte in Nuova Zelanda. Innanzitutto, le aride pianure del deserto del Rangipo sono state utilizzate come set della straordinaria sequenza dove si distende la battaglia alle porte del Cancello Nero di Mordor. Il suggestivo scenario offerto dai Pinnacoli di Puntagiura ha dato una dimensione visiva al sinistro luogo dove Aragorn, Legolas e Gimli cercano le anime del Regno dei Morti, il cui contributo si rivelerà fondamentale per l’esito dello scontro con gli eserciti di Sauron. Anche la Foresta di Waitarere è stata impiegata per una scena molto suggestiva, ossia quella in cui Arwen ha una visione del suo futuro. In questa proiezione l’elfa capisce che concepirà un figlio con Aragorn.
La parte centrale de Il ritorno del Re è riservata alla maestosa battaglia dei Campi del Pellenor, svolta sotto le porte di Minas Tirith. La città è stata costruita alla Cava di Dry Creek, esattamente la stessa location impiegata per la realizzazione del Fosso di Helm. I vasti campi vicino alla città di Twizel, nella regione di Canterbury, hanno ispirato il regista Peter Jackson nel decidere come e dove trasporre cinematograficamente il decisivo conflitto tra gli uomini e le truppe di Mordor. Infine, i paesaggi delle Montagne bianche hanno dato luce alla sequenza dei fuochi di Amon Din, accesi da Gondor per avvertire Rohan dell’assedio di Minas Tirith.
Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario de Il signore degli anelli – Il ritorno del re. Il terzo ed ultimo capitolo della trilogia si è aggiudicato ben undici premi Oscar su undici nominations, diventando il film più premiato di sempre insieme a Ben Hur e Titanic e la prima opera fantasy a vincere l’ambita statuetta per miglior film.