Iddu, è il terzo lungometraggio del duo siciliano Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, e tra i 5 film di nostra produzione in concorso, è uno che incuriosisce di più. Per i due cineasti sarà la prima volta fronteggiare il pubblico di Venezia armati del loro film, in quanto negli anni scorsi erano stati scelti per ben due volte dal festival di Cannes. Dall’ultima partecipazione ad un festival sono trascorsi 7 anni e ora i due registi hanno tutte le carte in regola per dire la propria anche nell’edizione di quest’anno con un film ispirato alle vicende del mafioso Matteo Messina Denaro, catturato nel 2023, dopo quasi 30 anni di latitanza, e successivamente morto di tumore nel settembre dello stesso anno. A destare parecchia curiosità attorno al film, non è solo il protagonista storico ma anche quelli della finzioni, i quali nomi sono tra i più importanti del panorama del Cinema Italino: Elio Germano e Toni Servillo.
La storia è ambientata in una Sicilia dei primi anni 2000, dove Catello (Servillo) dopo diversi anni trascorsi in carcere per crimini di mafia, non ha più niente da perdere. Così viene contattato dai sevizi segreti italiani che gli chiedono aiuto al fine di catturare Matteo (Germano), suo figlioccio adottivo, nonché latitante di mafia ancora in circolazione. Catello accetta, e vede in questo un’occasione per riscattarsi, così dà vita a un singolare quanto implausibile scambio epistolare con l’ormai ex mafioso, facendo leva sul suo lato emotivo. Comportamento ardito non con una persona qualunque che condurrà a delle conseguenze gravi.
Iddu trae ispirazione molto liberamente da fatti realmente accaduti. Tuttavia, i personaggi primari sono un prodotto della fantasia dei suoi autori, i quali hanno poi puntualizzato a riguardo, con queste parole:
La realtà è un punto di partenza, non una destinazione. L’ispirazione iniziale per il film sono stati i numerosi pizzini ritrovati nel corso dei tanti, troppi, anni della latitanza di Matteo Messina Denaro, prima del suo arresto. Attraverso queste insolite lettere gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari, ma i pizzini trascendevano la funzione pratica di comunicazione criminale e lasciavano emergere la sua personalità e il mondo insensato, tragico e ridicolo, che nel latitante si specchiava e intorno a lui volteggiava spericolosamente.
Oltre ai già citati, Toni Servillo e Elio Germano, il ricchissimo cast comprende Daniela Marra, Barbora Bobulova, Giuseppe Tantillo, Fausto Russo Alesi, Betti Pedrazzi, Antonia Truppo, e Tommaso Ragno. Volti attoriali all’interno di un film che a seguito dell’anteprima mondiale al Festival di Venezia, vedrà il suo approdo nelle sale italiane il 10 Ottobre 2024, distribuito da 01 Distribution.