Si apre nella Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione la nona edizione del Cinema e Ambiente Avezzano, che pone al centro della propria narrazione temi legati all’ambiente ma anche ai cambiamenti sociali. Si parte alle 16.30 con ENERGIE IN MOVIMENTO: Gagliano Aterno paese futuro, documentario diretto da Beatrice Corti che non solo inaugura la kermesse cinematografica abruzzese, ma dà il via anche a una delle sezioni di cui è composto il concorso, Nessun Pianeta B. Come si può forse intuire dal titolo stesso dell’opera, il documentario di Corti racconta la storia della comunità di Gagliano Aterno, una comunità energetica che fa parte della comunità montana Sirentina.
Le altre opere da non perdere nella giornata d’apertura di Cinema Ambiente Avezzano
Nella prima giornata del festival di Avezzano molta attenzione sarà rivolta a Black Flower, un cortometraggio presentato in anteprima mondiale e che segue da vicino le avventure di una eco-model che, anche a causa di una situazione lavorativa precaria e difficile, accetta di essere coinvolta in un progetto che la vede trasformarsi in “madre terra”. Elettrizzata all’idea di essere un componente attivo per l’aumento della consapevolezza sul cambiamento climatico, la protagonista di questo cortometraggio di Stefania Dall’Armi si troverà ben presto a dover fare i conti con la propria morale e la propria etica, quando si rende conto che il suo stesso lavoro comporta uno sfruttamento e un comportamento poco ecologico che la spingono non solo a guardare in faccia una realtà difficile da digerire, ma che soprattutto la obbligheranno a prendere una decisione sul tipo di persona e professionista che vuole essere.
L’ultima proiezione dei cortometraggi della prima giornata sarà Artemis, cortometraggio di Martijn Veldhoen, che è il primo titolo della sezione Il respiro della Terra. Con questo cortometraggio si cerca di porre ancora di più l’accento su come i comportamenti degli esseri umani minino il benessere e lo sviluppo della natura. La lente della macchina da presa si sofferma soprattutto intorno all’agglomerato industriale di Amsterdam, nei Paesi Bassi, concentrandosi sulle vite di molti animali – dai bisonti europei ai cervi, dai cormorani alle volpe, passando anche per aironi e gabbiani – che nascono, crescono e si sviluppano proprio intorno a quelle degli esseri umani, che sembrano sempre più indifferenti al mondo naturale che li circonda.
In programma, sempre nella stessa sezione, ci sarà la presentazione del documentario di Massimo Gasole dal titolo Dalla parte del mare, che segue le vicende di un professore storico dell’architettura e una skipper che fanno il giro della Sardegna, in barca a vela, per osservare da vicino la costa e i il paesaggio, intrecciando storia del territorio, cultura e folclore, Un viaggio alla ricerca delle origini, del passato e della tradizione nautica dei luoghi che appariranno sul grande schermo.
Il film di chiusura e gli altri eventi
A chiudere la prima giornata del Festival Cinema e Ambiente di Avezzano ci sarà Until the End of the World, di Francesco De Augustinis, che verrà proiettato alle 21.30 nell’Arena Mazzini. Il fulcro narrativo di questo lavoro è rappresentato dall’analisi e l’osservazione del commercio legato all’allevamento intensivo dei pesci, soprattutto nella Patagonia Cilena, dove l’industrializzazione e la corsa al profitto mettono in ginocchio le comunità locali, mostrando le lacune di una realtà che non sembra sostenibile a lungo termine.
Il Festival di Cinema e Ambiente di Avezzano, però, non si basa solo sulle proiezioni, ma anche per dei talk che toccheranno le tematiche principali della kermesse, affrontando anche il tema di questa edizione che è Estremi. Alle 18.30 in Piazza Risorgimento avrà infatti luogo il primo talk organizzato da Cinema e Ambiente Experience, che porta il titolo di Terra, anno 2050: viaggio negli estremi climatici. A prendere parte alla conversazione saranno i responsabili scientifici del festival, Marirosa Iannelli, progettista ambientale, a Marco Merola, giornalista. Durante il talk si affronteranno gli scenari possibili inerenti il futuro del Pianeta Azzurro ma anche le azioni reali e concrete che si possono mettere in atto per arrestare il cambiamento climatico.