A Venezia 2022, durante la conferenza stampa di presentazione per Don’t Worry Darling, Olivia Wilde e Harry Styles, rispettivamente regista e protagonista maschile della pellicola, hanno spiegato quello che per loro è il significato del film.
“Tutti noi viviamo in una versione della nostra bolla protetta” – ha detto Harry Styles – “Io credo che il messaggio del film è questo: cosa ci vuole affinché si riesca a rinunciare al nostro comfort per fare la cosa giusta ed uscire dalla bolla di sicurezza? Tutti noi abbiamo una vita confortevole e cerchiamo di ignorare quello che succede all’esterno. Tutti noi abbiamo dei modi per rimanere nella nostra comfort zone, ma quello che dovremmo fare è proprio non rimanerci dentro.”
Per Olivia Wilde “Il film suggerisce che se noi cerchiamo di controllare le persone, questo non ci porta a quel finale utopico che vorremmo. Il caos è una cosa organica e cercare di controllare l’essere umano non è mai una buona idea.”
La trama di Don’t Worry Darling vede protagonisti Alice (Florence Pugh) e Jack (Harry Styles) una coppia che vive a Victory, una comunità sperimentale realizzata da un’azienda che ospita gli uomini che lavorano ad un progetto top secret, insieme alle loro famiglie. La comunità, guidata da Frank (Chris Pine) un po’ businessman, un po’ life coach motivazionale, abbraccia l’ottimismo sociale degli anni ’50, e vincola ogni aspetto della quotidianità di chi ne fa parte. Mentre uniscono i loro sforzi per lavorare al Victory Project e allo sviluppo di “materiali innovativi”, le loro mogli si godono il lusso e gli agi che la comunità offre. Una vita perfetta che viene offerta in cambio di discrezione e impegno sul progetto. Un’esistenza dorata che inizierà a mostrare delle crepe e un’anima sinistra sotto la facciata impeccabile.
“Mi è sempre interessata l’iconografia degli anni 50 e 60 negli USA” – ha spiegato OIivia Wilde a proposito dell’ambientazione storica del film “è un epoca molto seduttiva e abbiamo trovato fosse il modo migliore per progettare il mondo di Victory. Assieme alla sceneggiatrice ci interessava concentrarsi sul fatto che ci fosse una felicità per pochi… con questo film ci dobbiamo ricordare che tutto è una metafora. Il paradosso di Victory è che tutto ciò che è bello è anche sinistro.”
“È stato divertente e siamo stati fortunati perché questo mondo è stato costruito in modo che fosse realistico. Non sembrava di fare gli attori” – ha aggiunto Harry Styles.