Spike Lee torna al Festival di Cannes con il suo nuovo film Highest 2 Lowest, presentato nella categoria Un Certain Regard. Durante la conferenza stampa tenutasi il 19 maggio 2025 al Palais des Festivals, il regista ha risposto con parole taglienti a una domanda sui valori americani in tempi di social media: “Non so quanto possiamo parlare di valori americani, considerando chi è il presidente”. Il riferimento, neanche troppo velato, è a Donald Trump, di nuovo al centro del dibattito politico e culturale anche oltreoceano.

Lee ha mantenuto un tono critico ma attento, scherzando sul fatto che sua moglie gli avesse raccomandato prudenza nelle dichiarazioni pubbliche. Tuttavia, non ha rinunciato a commentare direttamente una delle recenti proposte di Trump, ovvero l’introduzione di dazi su ogni film non americano.

Dichiarazione

La gente sta male. Nessuno sta lavorando. Quel tizio vuole mettere una tassa su tutti i film girati fuori dagli Stati Uniti… Non so come dovrebbe funzionare”. – Spike Lee

Una foto di scena di Highest 2 Lowest
Una foto di scena di Highest 2 Lowest, fonte: A24

Lee ha sottolineato il forte legame con Washington, parlando di Highest 2 Lowest come della loro quinta e probabilmente ultima collaborazione. Il regista ha anche evidenziato l’importanza del girare a New York, descrivendola come una città unica, con una “vibrazione” che non si può replicare. “Sono stato fortunato a poter girare lì”. Anche Wright ha parlato delle difficoltà della produzione cinematografica negli Stati Uniti, legate a complesse giurisdizioni fiscali e alla mancanza di incentivi federali, in contrasto con la politica dell’attuale governo.

Durante l’incontro, Lee non ha evitato di toccare vecchie ferite, ricordando come Do The Right Thing fu accusato nel 1989, proprio a Cannes, di incitare alla rivolta. “Dicevano che avrebbe fatto impazzire i neri. Era razzismo puro. E nessuno di quelli ha mai detto ‘abbiamo sbagliato’. Ma il film è ancora qui. E loro no”, ha affermato senza mezzi termini, chiamando “idioti” e “mamaluchi” i detrattori dell’epoca.

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Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it