Il Festival di Cannes 2025 si apre con un discorso infuocato, quello di Robert De Niro che, ricevendo la Palma d’Oro onoraria, ha lanciato una forte dichiarazione contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Con parole forti e visibilmente coinvolto, l’attore ha criticato la recente proposta di Trump di imporre dazi del 100% sui film stranieri, definendola un attacco non solo all’arte ma alla libertà stessa. La sua denuncia, però, non si è fermata ai confini statunitensi. Secondo De Niro, è il mondo intero a essere minacciato. Tra applausi e riflessioni, l’attore ha trasformato il palco della Croisette in un’arena politica internazionale.
Il bersaglio principale del suo discorso è stato, appunto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rieletto alla guida del Paese e recentemente autoproclamatosi direttore del Kennedy Center, uno dei principali centri culturali americani. Lo ha, per questo, definito con disprezzo un fascista e un filisteo, sebbene ciò che ha fatto esplodere l’indignazione dell’attore è stato l’annuncio, fatto solo dieci giorni prima, di un dazio del 100% sui film realizzati fuori dagli Stati Uniti. Il pubblico, in gran parte composto da cineasti e addetti ai lavori, ha applaudito calorosamente le sue parole.
“Il presidente filisteo d’America. Ha tagliato fondi alle arti, alle scienze umane e all’istruzione. Non si può mettere un prezzo alla creatività, ma a quanto pare si può metterci un dazio. Tutti questi attacchi sono inaccettabili, questo non è solo un problema americano, è un problema globale. Come in un film, non possiamo semplicemente sederci e guardare. Dobbiamo agire. E dobbiamo farlo ora”. – Robert De Niro
Il suo intervento è stato un vero e proprio appello all’azione, non violenta ma appassionata: “È tempo che chiunque tenga alla libertà si organizzi, protesti, e quando ci saranno le elezioni, vada a votare”. Ha poi concluso con un omaggio alla cultura francese e allo spirito del Festival: “Celebriamo l’arte in questo festival glorioso. Liberté, Égalité, Fraternité”. La presa di posizione di De Niro non sorprende, è da anni un critico feroce dell’ex presidente. Già in passato aveva paragonato Trump a un personaggio di Quei Bravi Ragazzi, definendolo impulsivo e circondato da individui ancor più pericolosi di lui. Ma la scelta di ribadire questa visione proprio a Cannes, di fronte a un pubblico internazionale, ha avuto un impatto notevole.
Il suo discorso si inserisce in un’edizione del festival già fortemente politicizzata. Tra i temi caldi del primo giorno ci sono stati la condanna dell’attore Gérard Depardieu per aggressione sessuale, nuove regole sul dress code del red carpet (vietati abiti nudi o troppo voluminosi), e una protesta dei lavoratori freelance del festival che chiedono una riforma delle tutele assicurative. In questo clima acceso, De Niro ha ricordato a tutti che il cinema non è solo intrattenimento, ma uno strumento di resistenza e verità. E che, proprio come nei suoi ruoli più iconici, lui non ha alcuna intenzione di restare in silenzio.