Elle Fanning non è nuova al Festival di Cannes, avendovi già partecipato con The Neon Demon nel 2016 e L’inganno nel 2017. Tuttavia, l’emozione provata per Sentimental Value è stata senza precedenti. Il film, diretto dal norvegese Joachim Trier, ha fatto vibrare il Grand Théâtre Lumière con 19 minuti di applausi, piazzandosi tra le proiezioni più acclamate nella storia del festival. Una performance intensa e complessa per Fanning, che interpreta Rachel Kemp, una star hollywoodiana in crisi d’identità, attratta da un progetto intimo ideato da un regista tormentato, Gustav Borg (Stellan Skarsgård), inizialmente pensato per la figlia Nora (Renate Reinsve).
Durante la conferenza stampa, Fanning ha dichiarato di sentirsi più padrona della sua carriera ed essere più consapevole del suo ruolo nei film. Ha anche raccontato di essere cresciuta in autonomia e nella capacità di esprimere la propria voce nel mondo del cinema, imparando a dire di no, a prendere decisioni fondate sulle proprie sensazioni più profonde. Il rapporto con il regista è stato centrale per la sua interpretazione:
“Ora che sono più grande, il mondo si apre e ti vengono offerti più ruoli. Ma vado molto a istinto, mi affido al mio intuito. Ho rifiutato parti perché non mi sentivo adatta, anche se avrei potuto accettarle facilmente. Questa volta, però, era diverso. Il copione mi ha sconvolta. L’ho letto tutto d’un fiato: capita raramente“. – Elle Fanning

Ha, inoltre, ricordato con entusiasmo i tanti incontri preparatori avuti con Trier a Oslo prima di volare in Nuova Zelanda per girare un film d’azione, Predator: Badlands. Le conversazioni con Trier sono state intense e formative:
“Abbiamo parlato a lungo di chi volevamo che Rachel fosse. L’ambiente che crea è un luogo sicuro, dove puoi sentirti visto, ascoltato. Riesce a tirare fuori parti di te che non sapevi nemmeno di avere“. – Elle Fanning
La trama della pellicola si sviluppa come un dramma familiare ricco di sfumature psicologiche, dove arte e vita si intrecciano. Rachel, ammiratrice di Gustav, lo conosce a una retrospettiva a Deauville. Tuttavia, nel corso della narrazione, la sua partecipazione al film viene messa in discussione a causa delle tensioni irrisolte tra il regista e la figlia. Rachel finisce per ritirarsi dal progetto, un gesto che rispecchia le riflessioni personali di Elle Fanning sulla coerenza e il coraggio nel proprio percorso professionale.