Alessandro Borghi e Luca Marinelli hanno presentato alla stampa di Cannes 2022 il film Le otto montagne, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega 2017. I due attori hanno spiegato che per loro, amici anche nella vita reale, è stato facile calarsi nei panni dei due protagonisti della pellicola.
L’amicizia tra le due star italiane è nata sul set di Non essere cattivo, la pellicola del 2015 diretta da Claudio Caligari, nella quale i loro personaggi erano due migliori amici. I cineasti presenti hanno voluto sottolineare come la location del film, la Valle d’Aosta, sia la vera protagonista de Le otto montagne. Nel corso della conferenza stampa Borghi, che riesce a cavarsela meglio con l’inglese rispetto al suo amico Marinelli, ha risposto al maggior numero di domande e ha perfino risposto ad una domanda sul metodo Stanislavskij di cui, a quanto pare, non sembra essere un grande fan.
Avendo già recitato nei ruoli di Vittorio e Cesare in Non essere cattivo, presentato nel 2015 alla Mostra di Venezia, per questo film Alessandro Borghi e Luca Marinelli non hanno avuto difficoltà ad entrare nei ruoli di Pietro e Bruno. Alla domanda “Avete già interpretato il ruolo di due migliori amici, è un caso che l’abbiate fatto di nuovo e quanto questo vi ha aiutato nella preparazione di questa nuova pellicola?” Borghi ha risposto dicendo: “è vero, sette anni fa abbiamo recitato insieme in Non essere cattivo, un film che è stato molto importante per noi. Se penso a questo progetto la risposta è sì, Pietro e Bruno hanno qualcosa in comune con Vittorio e Cesare, i personaggi del precedente lavoro. Abbiamo praticamente invertito i dettagli delle emozioni dei personaggi“.
Borghi ha rivelato che per lui non è stato difficile tornare a a recitare al fianco di Marinelli nei panni di due amici, ha dovuto semplicemente pensare alla loro vera amicizia: “Adoro Bruno quindi per me è facile, io non devo fingere che mi piaccia. Questo è un punto di partenza essenziale per costruire qualcosa che sia molto vicino alla realtà, questo è quello che devo fare ogni volta che conduco delle ricerche di un personaggio. Avevamo ottime basi per costruire qualcosa con i personaggi di Bruno e Pietro con l’aiuto di questi due grandi registi, che ci hanno sostenuto molto, e con l’aiuto le montagne che, per quanto mi riguarda, fin dall’inizio, sono state le vere protagoniste di questa storia. Grazie all’incredibile guida di Paolo Cognetti, lo scrittore del libro, abbiamo avuto la possibilità di vivere le montagne. In un certo senso è successo tutto quello che doveva succedere, è stata una scoperta continua e ogni volta che ci allontanavamo dovevamo semplicemente ricordare che ci vogliamo bene e tutto diventava molto semplice per noi“.
Lo stesso discorso vale per Luca Marinelli, anche per lui è stato estremamente facile tornare a recitare al fianco del suo collega e amico di lunga data. “Questa amicizia esisteva già prima, quindi abbiamo usato questo filtro per creare questa nuova amicizia tra Pietro e Bruno. In un certo senso è stato facile, ma, allo stesso tempo, dovevamo interpretare due persone completamente diverse da noi. Tutto sommato non è stato complicato perché l’abbiamo fatto insieme, proprio come sette anni fa. Eravamo professionalmente distanti, poi ci siamo ritrovati su queste montagne con queste persone meravigliose che oggi sono qui con noi. Mi rivolgo a voi: vorrei ringraziarvi per la vostra onestà, per il vostro coraggio e… per il vostro cuore“.
Un giornalista, nel corso della conferenza stampa a Cannes 2022, ha chiesto ad Alessandro Borghi di chiarire com’è stato calarsi nei panni del suo personaggio per poi abbandonarlo e l’attore ha spiegato: “Non sono molto interessato al metodo Stanislavskij, ma questa è solo la mia opinione, è importante dividere la vita reale da quella dei personaggi che interpreto. A volte, quando le due cose si mischiano, si crea molta confusione. Alla fine in Italia, quando finisce la giornata lavorativa, dobbiamo andare in banca o dal commercialista, abbiamo tante cose da fare e non è possibile, nella quotidianità, continuare a vestire i panni del personaggio che stai interpretando“.