Alejandro Gonzales Iñárritu ha ricordato i consigli ricevuti da Mike Nichols all’epoca delle riprese di Birdman, o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza, film del 2014 con Michael Keaton, Edward Norton ed Emma Stone; durante una tavola rotonda di The Hollywood Reporter, il regista messicano ha raccontato come, per la sua prima commedia, avesse deciso di chiedere delucidazioni a un consumato maestro del genere, autore di capolavori come Il laureato, riguardo all’idea di girare il film in un unico lunghissimo piano sequenza.
“Due settimane prima di iniziare le riprese, organizzo un pranzo con Mike Nichols, voglio l’opinione del re delle commedie; ci sediamo e gli dico che voglio fare un film, ambientato in un teatro, girato in un unico piano sequenza; lui mi interrompe e mi dice di fermarmi immediatamente, perché avrei fatto un disastro. Mi tremavano le gambe. Gli chiedo cosa intende dire e lui mi risponde: “Una commedia si basa sul montaggio… il taglio da un punto A a un punto B crea l’effetto giusto… e poi questi attori non sono attori di teatro, non conoscono le dinamiche del teatro”. Poi inizia a spiegarmi le basi di un genere che conosceva alla perfezione. E alla fine aveva ragione lui. Ma in quel momento ero terrorizzato; l’ho salutato con un abbraccio e sono tornato sul set per le prove; Edward Norton mi chiede come è andato l’incontro, e io gli dico che è andato benissimo. Ed era vero; avevo apprezzato moltissimo quello che mi aveva detto Mike, perché mi aveva messo in guardia, e mi aveva fatto capire che avrei dovuto fare uno sforzo in più per ottenere quello che volevo dal film.”
Grazie alla collaborazione con il direttore della fotografia, Emmanuel Lubezki, Iñárritu riuscì alla fine a dare al film una forma simile a quella inizialmente concepita: la pellicola è infatti composta da lunghissimi piani sequenza, nella media di 10 minuti l’uno, uniti l’uno con l’altro da invisibili raccordi di montaggio (il più lungo, a detta di Lubezki, arriva a durare 15 minuti). Racconta ancora Lubezki: “Abbiamo dovuto essere certosini coi cambi di luce, in modo che non si vedessero le ombre; io e otto operatori ci muovevamo continuamente in scena, quasi come fosse un balletto. È stato questo a rendere l’esperienza di Birdman così speciale.”
Birdman narra la storia di Riggan Thomson, attore di cinecomic la cui popolarità è ormai ai minimi storici; l’uomo decide quindi di rifarsi una verginità portando in scena a Broadway uno spettacolo tratto da una raccolta di racconti di Raymond Carver, autore calligrafico e asciutto, lontano anni luce dalla tonitruante e commerciale Hollywood: i tentativi del protagonista di ridare un senso alla propria esistenza si scontreranno con le esigenze di tre personaggi; la figlia, tossicodipendente in recupero; il nuovo bizzoso e arrogante attore della compagnia, e Birdman… il supereroe interpretato in passato da Thompson, che gli si ripresenta davanti a mo’ di coscienza critica.
Per amara ironia della sorte, Mike Nichols sarebbe morto poco più di un mese dopo l’uscita del film nelle sale statunitensi, il 19 novembre 2014; Birdman avrebbe poi trionfato alla notte degli Oscar 2015, conquistando le statuette per Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale e Miglior fotografia.