Vi sblocchiamo subito un ricordo. Ricordate quando, tra il 2007 e il 2008, tantissime serie tv arrivarono sugli schermi un po’ ammaccate? Rinfreschiamo la memoria: la prima, mitica stagione di Breaking Bad uscì con soltanto sette episodi (al posto dei canonici 13-16 dello show). Oppure la tanto controversa e divisiva quarta stagione di Lost, che aveva soltanto 14 episodi al posto dei soliti 22-23. Stessi problemi anche per le disgraziate seconde stagioni di Heroes e della (sottovalutata) Friday Night Lights, uscite praticamente monche.

Come forse ricorderete, fu colpa di un lungo sciopero degli sceneggiatori che fermarono la grande macchina di Hollywood e delle serie tv che fermò la grande macchina di Hollywood. Bene, la stessa macchina si è appena fermata di nuovo, perché dal 2 maggio la Writers Guild of America (ovvero il sindacato degli sceneggiatori americani) ha appeso penne, tastiere e tablet al chiodo, e si è fermata con un nuovo sciopero. Un blocco che potrebbe generare grandi danni al mondo dell’intrattenimento. Ma cosa è successo? E, soprattutto, che conseguenze avrà questo sciopero degli sceneggiatori?

Ne abbiamo parlato nel nuovo episodio di MirrorVerse, la nostra rubrica YouTube in cui riflettiamo insieme sui temi caldi della cultura pop.

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Nato a Bari nel 1985, ha lavorato come ricercatore per l'Università Carlo Bo di Urbino e subito dopo come autore televisivo per Antenna Sud, Rete Economy e Pop Economy. Dal 2013 lavora come critico cinematografico, scrivendo prima per MyMovies.it e poi per Movieplayer.it. Nel 2021 approda a ScreenWorld, dove diventa responsabile dell'area video, gestendo i canali YouTube e Twitch. Nel 2022 ricopre lo stesso ruolo anche per il sito CinemaSerieTv.it. Nel corso della sua carriera ha pubblicato vari saggi sul cinema, scritto fumetti e lavorato come speaker e doppiatore.