Sottogenere cinematografico che si incrocia, spesso e volentieri, con il poliziesco, l’action, il thriller nonché il noir, l’heist movie esercita sempre un certo fascino sugli spettatori. Che al centro delle vicende ci siano rapinatori professionisti, poliziotti corrotti o persone comuni spinte da motivazioni di extrema ratio, i titoli appartenenti al filone garantiscono sequenze da antonomasia e ottime dosi di adrenalina. Scopriamo così i migliori film di rapine, da quelli più classici fino ai più recenti.
1. Heat – La sfida (1995)
Secondo noi il miglior film di rapine in assoluto è Heat – La sfida, capolavoro della filmografia di Michael Mann nonché opera leggendaria non solo per i contenuti bensì anche per il primo incontro de visu tra due mostri sacri dell’Actors Studio, ossia Al Pacino e Robert De Niro. Una rapina a un portavalori sfociata nel sangue scatena il tenente della sezione rapine e omicidi Vincent Hanna, veterano dei Marines e della polizia. Tra indagini, appostamenti e pedinamenti, il poliziotto identifica i rapinatori: si tratta dell’esperto Neil McCauley e della sua squadra composta da Michael Cheritto, Chris Shiherlis e Trejo. Lentamente, guardia e ladro si avvicinano sempre più l’uno all’altro in quella che diventa, a tutti gli effetti, una inevitabile resa dei conti. Opera mare magnum Heat – La sfida non si limita a essere, solo ed esclusivamente, un film di rapine nonostante l’imponente sequenza del colpo alla Far East National Bank di L.A. con tanto di violenta e letale sparatoria per le strade cittadine (passata agli annali del cinema) bensì una storia di incontri e scontri, amicizie impossibili, drammi e scelte con tutte le conseguenze del caso. Un lungometraggio corale, monumentale nella sua durata e per la storia. Un capolavoro, in tutti i sensi.
2. Point Break – Punto di rottura (1991)
Diretto dall’esperta regista d’acciaio Kathryn Bigelow, Point Break – Punto di rottura è più che un semplice film di rapine: è un’opera seminale degli anni Novanta, al cui centro narrativo si intersecano amicizia, scelte ed esistenzialismo. Fresco di diploma in accademia, l’agente speciale dell’FBI Johnny Utah viene assegnato all’ufficio di Los Angeles. Qui, viene affiancato dall’esperto e più anziano Angelo Pappas, veterano del Vietnam. Questi indaga da tempo su una serie di rapine messe a segno da una banda che indossa delle maschere con l’effige di quattro ex presidenti degli Stati Uniti. Grazie a delle prove Pappas è sempre più convinto che, i rapinatori, altri non sono che dei surfisti stagionali. Così, Utah si infiltra nel mondo del surf facendo prima la conoscenza di Tyler, ragazza che lo salva dall’annegamento e, successivamente, di Bodhi, carismatico leader di un gruppo di surfisti. Nonostante l’anno di produzione sia il 1991, Point Break – Punto di rottura è figlio degli anni Ottanta: crudo realismo, violenza, adrenalina e scene da antonomasia si intersecano con momenti profondamenti introspettivi a cavallo di quel flebile confine che divide il bene dal male. Magistrale.
3. Le iene (1992)
Le iene è il film che ha consacrato, nonostante si tratti di un esordio, nell’alveo dei registi cult quel folle di Quentin Tarantino cresciuto, letteralmente, a pane e cinema. Perla del circuito indie, il primo lungometraggio del regista di Pulp Fiction e Jackie Brown è permeato da dialoghi sui generis, personaggi memorabili, violenza senza freni e momenti di puro grottesco. Un assortito gruppo di rapinatori, ognugno con un soprannome legato a un determinato colore, mette a segno una rapina in quel di Los Angeles ma, il colpo, non va a buon fine. Varie vicissitudini nonché uno scontro a fuoco con la polizia portano al ferimento di Mr Orange, il quale viene messo in salvo da Mr White. Poco alla volta, i rapinatori sopravvissuti si ritrovano all’interno di un capannone abbandonato, in modo da capire cosa è andato storto. Sequenze indimenticabili, tra cui quella della tortura con tanto di ballo perpetrata da Mr Blonde, e coinvolgimento cerebrale e visivo fanno di Le iene uno dei punti fermi dei film di rapina degli anni Novanta. E lo fa con un carisma e una originalità senza eguali.
4. Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
Ispirato a fatti realmente accaduti nel 1972 in una banca newyorkese, Quel pomeriggio di un giorno da cani è tra le pietre miliari del Maestro Sidney Lumet. Pochi minuti prima della chiusura tre rapinatori entrano in una banca ma, all’ultimo momento, uno di loro si tira indietro, lasciando lì i complici. L’ulteriore beffa è data dalla presenza di poche migliaia di dollari all’interno del caveau poiché, tutti i contanti, sono stati prelevati dal portavalori. I due prendono quel poco che trovano ma, al momento della fuga, si rendono conto di essere circondati dalla polizia. Alle strette, uno dei due decide di prendere in ostaggio tutte le persone all’interno dell’istituto e, questa mossa, coinvolge l’intervento dell’FBI nonché l’inizio delle trattative. Capolavoro senza sé e senza ma, Quel pomeriggio di un giorno da cani fa suo il genere di appartenenza per raccontare una storia vera e andare ben oltre il sensazionalismo poiché, se a primo impatto può sembrare una semplice ricostruzione, in realtà è ben di più in quanto l’opera di Lumet e una acuta e spietata riflessione critica sui media e sulla società tutta.
5. Strade violente (1981)
Opera prima di Michael Mann tratta dal romanzo The Home Invaders di Frank Hoimer, Strade violente è uno di quei film che fin dal suo titolo originale, ossia Thief, espleta il proprio genere di appartenenza. Esperto ladro di gioielli, Frank ha riconquistato da poco tempo la libertà dopo aver scontato una pena di ben undici anni di reclusione. Tuttavia, per assicurarsi la “pensione”, il ladro continua con i furti finché il più noto ricettatore di Chicago, Leo, gli propone un colpo di ben quattro milioni di dollari. La rapina va a buon fine ma, il giorno della spartizione, Leo costringe Frank a continuare a lavorare per lui. Restio, il rapinatore rifiuta ma ciò porta all’uccisione per ritorsione del suo amico nonché complice Barry. Timoroso per la vita della sua neo moglie Jessie nonché del loro figlio David, Frank porta al sicuro entrambi, allontanandoli dalla sua vita per fare un’unica cosa: uccidere Leo e i suoi uomini. Opera monumentale che incrocia il noir e il thriller metropolitano con il film di rapina, Strade violente è una amara discesa verso l’autodistruzione di un uomo che, nonostante gli errori, ha saputo dare a se stesso un’altra chance, costruendo così uno stabile presente. Ricercato nelle immagini a base di riflessi e neon, squarci notturni e urbani il lungometraggio di Mann è un imperdibile cult con il compianto James Caan.
6. Una calibro 20 per lo specialista (1974)
L’Artigliere è il soprannome di un esperto rapinatore di banche, chiamato così per via del suo passato come soldato durante la Guerra di Corea. In fuga dal suo ex complice il quale vorrebbe recuperare, tutto per sé, il bottino di una rapina, l’Artigliere viene casualmente “salvato” da un ladruncolo di auto soprannominato Caribù. I due danno vita a un sodalizio ma presto, altri due ex complici dell’esperto rapinatore si palesano. Tuttavia, il bottino nascosto in una scuola non esiste più insieme all’edificio stesso. Così, i quattro decidono di mettere a segno un colpo alla banca del Montana ma per farlo l’Artigliere ha bisogno di un’arma da venti millimetri per poter aprire il caveau. A metà strada tra film di rapina e buddy movie, Una calibro 20 per lo specialista segna l’esordio alla regia di Michael Cimino che, da lì a qualche anno, avrebbe regalato agli spettatori la tripletta composta da Il cacciatore, I cancelli del cielo e L’anno del dragone. Con un Clint Eastwood e un Jeff Bridges entrambi mattatori, l’opera prima di Cimino rimane, ancora oggi, un punto fermo nel panorama del genere.
7. Baby Driver – Il genio della fuga (2017)
Affetto da acufene a seguito di un incidente stradale in cui è rimasto coinvolto e costato la vita a entrambi i genitori, Miles soprannominato “Baby” sopprime il fastidioso disturbo ascoltando perennemente musica in cuffia. Per vivere, lavora come spericolato autista durante le rapine pianificate da Doc, criminale verso il quale Miles è in debito. A seguito di una rapina finita male, il ragazzo si ritira, conosce Debora, cameriera di un locale, e se ne innamora. Ma Doc si ripresenta e obbliga Miles a prendere parte a un nuovo colpo, altrimenti farà del male alla ragazza. Senza altre possibilità Miles accetta ma, la partecipazione al colpo, è solo l’inizio di un susseguirsi di drammatici eventi. Diretto da quel folle visionario di Edgar Wright che ha regalato, al mondo intero, quella perla della Trilogia del Cornetto composta da L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz! e La fine del mondo, Baby Driver – Il genio della fuga è un ulteriore passo in avanti nella carriera del regista che mixa azione, cultura pop e tanta, tanta musica. Ed è proprio quest’ultima a ricoprire un ruolo fondamentale all’interno del film: giocando sul confine che separa il diegetico dall’extra-diegetico, ogni sequenza d’azione, così come i colpi di arma esplosi, seguono la notazione musicale. Genialata pulp sui generis, Baby Driver è tra i migliori film di rapine della scorsa decade.
8. The Town (2010)
Basato sul romanzo Il principe dei ladri di Chuck Hogan, The Town è il secondo lungometraggio che vede Ben Affleck nei panni di regista nonché attore nella pellicola stessa. La città di Boston è il terreno di caccia per una banda di rapinatori professionisti capeggiata da Doug MacRay, il quale prende ordini da un crudele e ambiguo fioraio. Durante uno dei tanti colpi, i ladri prendono in ostaggio Claire, la direttrice della banca. Liberata durante la fuga, successivamente Doug la monitora per assicurarsi che non sappia nulla di loro. Conoscendosi e frequentandosi Doug e Claire iniziano una relazione che li porterà ad innamorarsi. L’uomo decide, così, di uscire dal giro ma il suo amico fraterno e membro della gang Jem lo esorta a continuare. Nel mentre, polizia e FBI indagano restringendo, sempre più, il cerchio intorno a Doug e ai suoi. Le ispirazioni nonché le aspirazioni di The Town non sono poi così occulte: Ben Affleck dirige, in scala ridotta, il suo personalissimo Heat – La sfida con un pizzico di Point Break riuscendo nell’impresa di consegnare agli spettatori un prodotto filmico ottimamente valevole per quanto concerne trama, interpretazioni e impianto scenotecnico. Un film di rapina solido e impeccabile, capace di tenere alta la tensione e l’attenzione.
9. Nemico pubblico – Public Enemies (2009)
Decimo lungometraggio nella carriera registica di Michael Mann, Nemico pubblico – Public Enemies ricostruisce la vita di uno dei più famosi rapinatori nella storia degli Stati Uniti, ossia John Dillinger il quale, negli anni Trenta del Novecento attraversati dalla Grande depressione, mette a segno colpi dietro colpi insieme alla sua banda. Sulle sue tracce, però, J. Edgar Hoover mette uno dei migliori agenti dell’FBI, Melvin Purvis. È l’inizio di una serrata caccia all’uomo. Unire biografia e film di rapina non è mai un’operazione dagli esiti sicuramente positivi. Tuttavia, un esperto come Michael Mann ha messo su un monumentale dramma criminale che, per certi versi, può intendersi come una sorta di Heat ambientato negli anni Trenta tant’è notevole la caratura di certe sequenze nonché la bravura attoriale di Johnny Depp e Christian Bale, i quali si rubano la scena a vicenda. Rapine, furiose sparatorie, inseguimenti e sentimentalismo attraversano Nemico pubblico fino al calare del sipario sulla vita del nemico numero uno delle banche d’America.
10. Giungla d’asfalto (1950)
Classico del genere noir nonché del sottogere heist, Giungla d’asfalto è un sempreverde nonché opera imprescindibile firmata John Huston. Un eterogeneo gruppo di rapinatori decide di prendere di mira un carico di diamanti per poi rivenderli a un ricettatore. Il colpo sembra andar bene finché l’attivazione di un’allarme costa il grave ferimento di uno dei ladri e lo smembramento della gang, ormai in rotta con la polizia alle calcagna. Solido noir in cui sono stati riversati tutti i tòpoi di riferimento nonché opera citata a più riprese in differenti contesti, il film di Huston nel corso delle decadi ha ispirato numerosi registi tra i quali si annovera anche Michael Mann.
11. 70 Binladens – Le iene di Bilbao (2018)
In difficoltà economiche Rachel si reca in banca per chiedere l’ennesimo prestito. Mentre la richiesta sembra andare a buon fine, due rapinatori col volto travisato entrano all’interno dell’istituto, tentando una rapina. Ma la situazione, ben presto, degenera con tanto di presa di ostaggi, numerosi agenti di polizia all’esterno e negoziatori. Rachel, sempre più con l’acqua alla gola, cerca in tutti i modi di appropriarsi del suo denaro prima che sia troppo tardi. 70 Binladens – Le iene di Bilbao è una piacevole sorpresa: incrociando Le iene di Tarantino (mai fu più azzeccato il sottotitolo dell’edizione italiana) con Inside Man di Spike Lee, il lungometraggio di Koldo Serra depista a ogni scena, portando continuamente lo spettatore fuori strada per poi farlo rientrare, violentemente, in carreggiata fino alle battute finali durante le quali, tutti i tasselli del mosaico, vanno al loro posto. Pulp, grottesco e violento 70 Binladens è un film di rapina sui generis immancabile tra i titoli da vedere afferenti al genere.
12. Rapina a mano armata (1956)
Terzo lungometraggio del Maestro Stanley Kubrick tratto dall’omonimo romanzo di Lionel White, Rapina a mano armata segue la linea del precedente Giungla d’asfalto. Esperto criminale dedito alle rapine Johnny Clay ha deciso di ritirarsi dalle scene, non prima di un ultimo colpo con cui garantire un futuro a se stesso e alla sua amata Fay. L’obiettivo è un ippodromo nel cui caveau sono presenti ben due milioni di dollari. Nonostante un piano machiavellico nonché sicuro della propria squadra, una fuga di notizie fa precipitare la rapina in un crescendo drammatico di violenza. Impeccabile sotto ogni punto di vista Rapina a mano armata, ancora oggi, tiene alta l’attenzione poiché, minuto dopo minuto, i colpi di scena portano verso un amaro e dostoevskijano finale. Un classico dei film di rapina degli anni Cinquanta.
13. Codice 999 (2016)
Una banda di rapinatori, composta da poliziotti corrotti ed ex soldati, semina il panico tra le strade di Atlanta, mettendo a segno rapine su rapine. Questi uomini, capeggiati da Michael, sono sotto il controllo di Irina, cognata di Michael e temibile nonché spietata capo-clan della mafia russa. All’uomo viene assegnato il compito di un’ennesimo colpo ma, l’unico modo per la buona riuscita, è far scattare un codice 999, ossia agente a terra, per far sì che tutte le forze di polizia convoglino sul luogo del ferimento. Parimenti, l’agente di polizia Chris, assegnato all’anti-gang, inizia a indagare e a sospettare dei suoi colleghi. John Hillcoat è una garanzia e film come La proposta, The Road e Lawless hanno saputo dimostrarlo. Non è di meno Codice 999, crudo e realistico film di rapina che si incrocia con il poliziesco più duro, senza negare un pizzico di noir. Tra corruzione e senso del dovere si consuma una guerriglia urbana tra buoni e cattivi nonostante questi ultimi siano, a loro volta, mimetizzati tra chi dovrebbe garantire la sicurezza nonché il bene della comunità.
14. Triple Frontier (2019)
Tom “Redfly” Davis è un capitano in congedo delle forze speciali, nostalgico del proprio passato tra le fila dei soldati d’élite dello zio Sam. Un suo vecchio commilitone, Santiago “Pope” Garcia, ora consulente tattico per la polizia federale sudamericana, gli propone di unirsi a lui, insieme ad altri tre compagni d’armi, per dare assistenza durante la cattura di un pericoloso narcotrafficante. Inizialmente riluttante, successivamente Tom accetta. Partiti alla volta del Sudamerica e raggiunta la dimora tra le foreste del signore del crimine, Santiago rivela la verità al gruppo: in realtà si trovano lì per una rapina ai danni del trafficante. Triple Frontier è uno di quei film con una storia travagliata alle spalle: in cantiere fin dal 2010, nel 2015 il progetto è passato dalle mani di Kathryn Bigelow a quelle di J.C. Chandor così come l’intero cast è stato sostituito. Ma l’attesa sa come ripagare e il quarto lungometraggio del regista di All is Lost e A Most Violent Year si conferma un titolo ben al di sopra delle aspettative. I protagonisti, improvvisati rapinatori, dovranno scontrarsi con la loro stessa volontà, in mezzo ai pericoli di un territorio naturale ostile in cui vengono braccati. La fuga dopo la rapina, difatti, si trasforma in una vera e propria lotta per la sopravvivenza piena di colpi di scena e momenti drammatici.
15. Ambulance (2022)
Membro delle forze speciali in congedo, Will Sharp è bisognoso di denaro per le cure del piccolo figlio malato. A corto di risparmi, chiede aiuto a suo fratello Danny, rapinatore professionista, il quale lo coinvolge, insieme alla sua squadra, in una meticolosa rapina in banca. Will, senza altre opzioni, accetta ma il colpo, a causa di un imprevisto, prende tutt’altra piega con tanto di sparatoria tra criminali e polizia nonché il ferimento di un agente. Ed è proprio questo che permette ai due fratelli, unici sopravvissuti nello scontro a fuoco, di assicurarsi la fuga: difatti, sequestrano l’ambulanza che trasporta il poliziotto. Remake dell’omonimo lungometraggio danese uscito nel 2005, Ambulance è l’ultima fatica di Michael Bay, quell'”Anticristo” di Hollywood che, per una volta, grazie al suo manierismo per addizione, regala un massiccio film di rapina pieno d’azione. Ambulance, al pari di opere come The Raid, Mad Max: Fury Road e John Wick 3 – Parabellum è un’unica, grande e interminabile sequenza d’azione, intervallata da momenti tesi e violenti e altri all’insegna dell’introspezione o dell’umorismo nero. Il tutto, condito da un autocitazionismo che non stona e dalla mostruosa e fuori di testa interpretazione di Jake Gyllenhaal.
16. Inside Man (2006)
Lungometraggio insolito nella filmografia di Spike Lee, Inside Man rientra, alla perfezione, nel genere dei film di rapina. A New York cinque rapinatori entrano all’interno di una delle filiali della Manhattan Trust, prendendo in ostaggio personale e clienti lì presenti e facendo indossare a tutti gli stessi vestiti che indossano loro. A gestire la situazione ci pensano i detective Keith Frazier e Bill Mitchell mentre il presidente della banca, Arthur Case, preoccupato per una cassetta di sicurezza in particolare, manda sul posto una mediatrice. Inizia così uno strano gioco del gatto col topo tra polizia e ladri. Inside Man ha il pregio di iniziare come un comunissimo thriller incentrato su un colpo in banca eppure, grazie alla sua struttura narrativa non lineare e ai continui colpi di scena, si rivela un geniale virtuosismo registico in cui, tutto ciò che sembra, in realtà non è fino all’impensabile finale.
17. Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001)
Scontati quattro anni di carcere per l’accusa di truffa aggravata e rapina, Danny Ocean riacquista l’agognata libertà. Ma il lupo perde il pelo ma non il vizio. Difatti, dopo non molto rintraccia l’ex socio Rusty Ryan, rapinatore diventato, per forza di cose, insegnante di poker. Così, Rusty svela a Danny il piano per rapinare tre dei più rilevanti casinò della città di Las Vegas. Danny accetta e, messo su un team composto da altre otto persone, si lancia nella missione. Dissacrante commedia nera a opera di Steven Soderbergh, Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco è il remake di Colpo grosso di Lewis Milestone. Adattato ai tempi coevi del Nuovo millennio, il lavoro di Soderbergh è un validissimo film di rapine in chiave corale, intervallato da sagaci momenti di umorismo ad altri decisamente adrenalinici. Merito anche del mattatore George Clooney e di tanti comprimari d’eccezione, tra cui Brad Pitt, Matt Damon, Julia Roberts, Andy Garcia, Don Cheadle e tanti altri. Ha avuto due sequel (Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen) rispettivamente nel 2004 e nel 2007 sempre diretti da Steven Soderbergh e uno spin-off (Ocean’s 8) nel 2018 diretto da Gary Ross.
18. The Italian Job (2003)
Esperti rapinatori, Charlie Crocker e John Bridger mettono a segno un colpo spettacolare, insieme alla loro squadra, in quel di Venezia. Raggiunte le Alpi, luogo designato per la spartizione della refurtiva, l’intero gruppo è vittima di un agguato voluto da Steve, appartenente al team, per poter far proprio l’intero bottino. John viene ucciso dal traditore, il quale fa cadere il furgone su cui viaggiano gli ex compagni in un lago ghiacciato. Sopravvissuti e rientrati negli States, i rapinatori nutrono vendetta nei confronti del franco tiratore. Remake di Un colpo all’italiana del 1969, The Italian Job ha tutto ciò che si può pretendere da un film di rapine: azione, adrenalina, colpi spettacolari e inseguimenti, il tutto accompagnato da un cast tanto eterogeneo quanto funzionale alla trama. Così come nell’opera originale, anche in questo rifacimento le co-protagoniste sono le auto, in particolare le Mini Cooper utilizzate dai rapinatori
19. Colpo grosso (1960)
Daniel “Danny” Ocean, veterano della Seconda guerra mondiale, decide di rimettere insieme dieci vecchi amici, i quali hanno servito con lui nella 82ª divisione aviotrasportata durante il conflitto. Lo scopo è semplice: mettere a segno cinque rapine in altrettanti cinque casinò di Las Vegas contemporaneamente. Nonostante gli impeccabili piani di Danny, però, non tutto va per il verso giusto. Diretto da Lewis Milestone, Colpo grosso annovera, tra i suoi interpreti, Frank Sinastra, Sammy Davis Jr., Angie Dickinson e Dean Martin, mattatori di questo film di rapina metà buddy movie metà poliziesco.
20. Widows – Eredità criminale (2018)
Il rapinatore Harry rimane ucciso, insieme a tutti i suoi complici, durante un colpo andato male che aveva come obiettivo il criminale Jamal Manning. Veronica, la vedova di Harry, trova nella cassetta di sicurezza del defunto marito un quaderno contenente appunti e un dettagliato piano per una rapina non effettuata. Così, la donna coinvolge tutte le rispettive vedove nell’attuare l’azione criminosa per assicurarsi un futuro e, in qualche modo, ottenere giustizia. Quarto lungometraggio di Steve McQueen dopo l’impegno civile di Hunger, i drammi esistenzial-sessuali di Shame e la storia razziale degli States di 12 anni schiavo, Widows – Eredità criminale è un noir puro in cui omicidi, sangue, rapine e vendetta si intersecano in una spirale letale. Nonostante sia lontano dai canoni registici a cui McQueen ha abituato le platee, Widows si difende bene. Non un titolo indimenticabile, certo, tuttavia ha il pieno diritto di essere riconosciuto come notevole film appartenente al genere di riferimento.
21. Drive (2011)
Meccanico e stuntman per le scene di inseguimento dei film hollywoodiani di giorno, esperto autista per rapinatori di notte, l’anonimo protagonista entra in una spirale di violenza e morte quando, per aiutare Standard, marito della vicina Irene, questi rimane ucciso durante un colpo non andato a buon fine. Impossibile etichettare questo capolavoro di Nicolas Winding Refn come semplice heist movie poiché è molto di più. Solido e annichilente neo noir figlio della lectio sul thriller metropolitano di Michel Mann nonché dell’estetica del cinema anni Ottanta, Drive è un viaggio filmico dantesco tra morti ammazzati, sequenze brutali ma anche tanto ma tanto romanticismo astratto.
22. La furia di un uomo – Wrath of Man (2021)
Insolito incrocio tra il film di rapina e il revenge movie, La furia di un uomo – Wrath of Man segue le vicende di Patrick Hill, neo assunta guardia giurata per una compagnia che si occupa di portavalori. Ma in realtà, l’uomo nasconde una cupa verità: il suo vero nome è Mason Heargraves, criminale di spicco che, durante una rapina proprio ai danni della compagnia in cui “lavora” e che doveva supervisionare, ha perso suo figlio, testimone del colpo, nonché si è beccato diverse pallottole. Da quel momento, in lui, vi è solo un obiettivo: farsi giustizia. Solido e pessimista action-thriller diretto da Guy Ritchie, La furia di un uomo ha per protagonista un Jason Statham in stato di grazia e una trama avvincente che tiene incollati allo schermo fino alla lunga sparatoria nel quartier generale della compagnia di sicurezza nonché all’immancabile e cruenta resa dei conti finale.
23. American Animals (2018)
Surreale film di rapine che porta su schermo una vicenda realmente accaduta, American Animals ha per protagonisti degli studenti che, stanchi della loro vita alquanto anonima, decidono di rapinare, con un arguto piano, la biblioteca del campus. Obiettivo: portare via il raro volume The Birds of America di John James Audubon per venderlo a un collezionista privato. Ma quello che sembrava un colpo perfetto, si rivela un buco nell’acqua con tanto di fuga. Tra heist movie dai toni tragicomici e docufilm, American Animals ha l’anima da prodotto indie (e lo dimostra in pieno) capace di trascinare lo spettatore nel malessere medio borghese che attanaglia i protagonisti, “rapinatori” per noia e con un sogno, quello di migliorare le proprie piatte, quasi invisibili esistenze.